Il primo impatto con questa raccolta è sicuramente dei peggiori. Nonostante il prodotto sia venduto come “rimasterizzazione in HD” ci possiamo rendere conto fin dal menù di selezione del titolo che si tratta di una conversione fatta con i piedi. A rimetterci più di tutti è sicuramente il primo capitolo della serie, che non è stato per nulla rifinito con dei necessari filtri anti-aliasing, presenti invece nella versione PS3. Persino la schermata fissa iniziale del menù è piena di scalettature e non riesce a mascherare neanche per un secondo che si tratta di un titolo uscito molti anni fa. Un lavoro differente era stato invece fatto per altre conversioni come The Sly Trilogy, che presentava quantomeno delle gradevoli immagini in 16:9 in HD per i menù. Non parliamo poi delle ambientazioni di gioco; le texture sono in bassa definizione, l’aliasing stravolge il paesaggio e rende difficile persino capire qual è la strada da percorrere (per chi non conosce a memoria il titolo) e le cut scene in 4:3 visibilmente mal compresse presentano un’infinità di artifici grafici che rendono i personaggi protagonisti quasi grotteschi. Non basta nemmeno l’ironia classica della serie, che nonostante la sua superficialità ha sempre divertito i giocatori, a rendere apprezzabile l’avventura. Per quanto riguarda il secondo e il terzo capitolo si notano dei leggeri miglioramenti, che tuttavia anche un giocatore dell’epoca PS2 poteva notare trattandosi di titoli più nuovi. Ciò che manca infatti in questa riedizione è un’opera di livellatura per rendere la collezione un prodotto unico senza troppi salti qualitativi. Restano anche qui comunque i problemi di aliasing e un’interfaccia che non rende per nulla giustizia al gioco. Come se non bastasse sono presenti anche degli sporadici cali di framerate, probabilmente sempre dovuti alla pessima compressione in unico file effettuata dal team di Mass Media. Complessivamente un lavoro di questo tipo poteva forse essere accettato su PSP, ma sicuramente non su un hardware come PS Vita in grado di mantenere un’ottima qualità su schermo dei titoli PS4 riprodotti in remoto.
Il comparto grafico non è certo l’unico elemento che va considerato quando si analizza un porting, specie se si tratta di console portatili che per forza di cose risultano limitate dal punto di vista dei comandi. Anche qui non possiamo che rimanere delusi di fronte al lavoro di ottimizzazione fatto per il gameplay e per il sistema di movimento. Ratchet & Clank, facendo parte di una diversa generazione per meccaniche e genere, utilizza un layout in cui per sparare occorre premere il tasto cerchio, mentre per l’attacco diretto bisogna premere il tasto quadrato. I due tasti dorsali di Ps Vita non sono certo stati utilizzati al meglio: il tasto dorsale sinistro corrisponde alla visuale in prima persona (con una telecamera che funziona inspiegabilmente con entrambi gli stick analogici), mentre il tasto dorsale destro corrisponde alla posizione accovacciata che Ratchet adotta per lanciare la sua chiave inglese. Non esiste invece la possibilità di bloccare la visuale ed effettuare lo strafe laterale, comando essenziale per affrontare al meglio numerosi nemici. E’ stata invece introdotta una sorta di mira automatica per ovviare ad una telecamera praticamente ingestibile. Essa tuttavia risulta poco funzionale ed è spesso la causa di un certo spreco di proiettili. Qualora volessimo adottare la visuale in prima persona per colpire con maggiore precisione i nemici e sfruttare al meglio le ingegnose armi a disposizione del Lombax, ci troveremo di nuovo in difficoltà per via della ridicola lentezza della telecamera. Il vero problema che sta alla base dei controlli tuttavia sembra essere legato ad una specie di ritardo generale che rende tutti i movimenti rigidi e poco precisi quando invece gli scontri richiedono una certa reattività. Come se non bastasse ci siamo imbattuti anche in alcuni bug grafici e sonori. L’esperienza di gioco quindi risulta compromessa da troppi fattori che non possono essere ignorati, e anche se il terzo capitolo in qualche modo risulta più fluido, i primi due si dimostrano quasi ingiocabili.
Ratchet & Clank Trilogy per PS Vita rappresenta l’ennesimo fallimento sul fronte dei porting. Non solo il titolo risulta in sé un pessimo prodotto da acquistare, ma contribuisce a rovinare l’immagine di una console che ha visto fin troppi lavori di conversione mal riusciti e infama allo stesso tempo l’immagine di una serie che andrebbe trattata con tutt’altro approccio. In questo senso la Trilogy sviluppata per PlayStation 3 è da considerarsi un’ottima alternativa per chi si avvicina per la prima volta a questo storico e affascinante titolo, poiché essa rispetta maggiormente il lavoro fatto da Insomniac Games e può offrire ancora oggi tantissime ore di divertimento. Assolutamente sconsigliato invece l’acquisto della versione PS Vita.
This post was published on 3 Luglio 2014 20:08
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