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Inazuma Eleven 3: Ogre all’attacco! – Recensione

Finalmente, anche qui in Italia, arriva “il capitolo perduto” di Inazuma Eleven 3, Ogre all’attacco!, che non fa, purtroppo, che confermare la situazione che via avevamo già annunciato in fase di Preview:

articolo di Simone “Guybrush89” Segatori

DI NUOVO IN CAMPO!


L’avventura inizia in un misterioso e tecnologico futuro
dove alcuni strani eventi, che stanno cambiando gli equilibri del mondo, sembrano essere collegati ad un famoso giocatore di calcio appartenente al secolo scorso. Tornati al presente, la storia continua da dove l’avevamo lasciata in IE 2: Mark Evans, eroe e protagonista principale del brand, sarà chiamato a formare, insieme a tutti i giocatori, buoni e cattivi, visti nei precedenti episodi, la Inazuma Japan, squadra di prim’ordine che rappresenterà il Giappone ai prossimi mondiali di calcio. La competizione nasconde però un segreto che cambierà le sorti del mondo e solo l’aiuto del pronipote di Mark, proveniente proprio da quel futuro visto all’inizio del gioco, porterà a galla un complotto volto a distruggere il “malvagio” gioco del calcio. Ancora una volta i nostri eroi saranno chiamati a salvare il pianeta e ancora una volta dovranno farlo a ritmo di partite classificate e a suon di rigori.
La trama non si distacca molto da quella dei vecchi episodi anzi, sembra solo essere stata spostata di area geografica passando da competizione nazionale a competizione mondiale. Purtroppo i grandi colpi di scena a cui Level-5 ci ha abituato con il Professor Layton, non fanno parte del repertorio di Inazuma che si difende però con una discreta caratterizzazione dei personaggi. Durante alcuni dialoghi abbiamo notato dei discorsi in stile soap opera di serie B risultando eccessivamente lunghi e ridondanti, noiosi per il giocatore e per niente utili ai fini della trama.

L’avventura è la stessa vista nei due precedenti episodi e non aggiunge niente a livello narrativo se non qualche approfondimento sui trascorsi di alcuni personaggi. Il mondo di Inazuma Eleven è un mondo particolare, totalmente votato al calcio, al punto tale che da una partita possono dipendere le sorti dell’intero pianeta. I giocatori cha approcciano per la prima volta con la serie, rimarranno piuttosto spiazzati da alcune meccaniche di gioco che vedono il protagonista affrontare squadre di calcio spuntate casualmente “dall’erba” proprio come farebbe un Pokemon. Giocando al titolo, infatti, è impossibile non notare le somiglianze con la serie dei piccoli mostri portata sulle console Nintendo da Game Freak, in Pokemon occorre catturare creature, allenarle e affrontare gli altri allenatori, in Inazuma Eleven bisogna reclutare nuovi giocatori, allenarli ed affrontare le altre squadre. Le somiglianze vengono inoltre accentuate dalla visuale aerea, praticamente identica in entrambi in giochi e dalle abilità dei giocatori di calcio, in grado di eseguire mosse speciali ed elementali alla stregua di un vero e proprio Pocket Monster.

IL VECCHIO E IL NUOVO

Come potete leggere nella nostra anteprima, la saga di Inazuma Eleven soffre di evidenti problemi di distribuzione che hanno avuto pesanti ripercussioni soprattutto sul giudizio della parte grafica del gioco:

Ci troviamo di fronte ad un titolo localizzato a tre anni dalla pubblicazione originale, quando anche la serie animata si è conclusa da tempo e quando la console su cui ha avuto sviluppo e ormai stata superata da nuove tecnologie. I difetti portati dal tempo risultano evidenti lungo tutta l’avventura, soprattutto sui modelli dei protagonisti che durante le partite denotano una grande scarsità di poligoni e di colori.
La grafica generale è piatta e sbiadita e il superficiale effetto stereoscopico aggiunto non basta a ringiovanire un comparto tecnico datato e che non sfrutta minimamente la potenza offerta dal 3DS, trasformando IN3 in un porting mal riuscito piuttosto che in una vera e propria nuova esclusiva. L’unico punto di forza è da ricercarsi nelle sequenze animate, realizzate dai creatori dell’anime originale, che danno finalmente spessore ai protagonisti aiutate soprattutto dalle voci ( totalmente localizzate in italiano con i doppiatori del cartone animato ) e le musiche principali della serie.

CALCIO DI RIGORE


Il gameplay alla base di Inazuma Eleven presenta un originale mix a metà tra l’ RPG e il Soccer Game
ma ci duole constatare che, arrivati al terzo capitolo della saga, non è stata inserita alcuna novità di sorta in grado di differenziare nettamente questo episodio dai suoi predecessori:
Durante l’avventura sarà possibile girovagare liberamente attraverso le aree sbloccate passando dall’una all’altra tramite la mappa del mondo. In questi luoghi, perlopiù città, saranno presenti diverse tipologie di negozi in cui acquistare potenziamenti per i giocatori della squadra come scarpini, guanti, maglie ecc, che andranno ad incrementare le statistiche dei piccoli campioni. Nelle città sarà inoltre possibile raccogliere oggetti da alcuni scrigni, proprio come succede all’interno di un dungeon, oppure ottenerli dalle brevi mini-quest proposte dai pg che popolano il mondo di Inazuma. Superate le fasi iniziali il giocatore potrà subito gestire la sua squadra di calcio iniziando la scrematura per selezionare i giocatori migliori. Ogni personaggio ha un ruolo di punta nella formazione e determinate abilità che gli permettono di superare indenne i giocatori avversari. Affrontando le partite i giocatori saliranno di livello e otterranno punti con cui potenziare il proprio repertorio di mosse speciali. In campo infatti non conta solo il livello e le statistiche dei personaggi ma anche i loro singolari poteri. Alcuni giocatori risultano immuni agli effetti di altri seguendo uno schema basato sugli elementi: un pg che usa mosse di fuoco, ad esempio, partirà in netto svantaggio durante uno scontro con un giocatore in grado di utilizzare l’elemento opposto, l’acqua.

Sul campo le partite si giocano con lo stilo dove purtroppo le poche interazioni dei precedenti episodi non vengono ampliate e la struttura di gioco rimane ancora una volta priva di innovazioni. I giocatori infatti non potranno essere controllati direttamente, come avviene in un qualsiasi simulatore calcistico, si potrà solamente scegliere quando e dove calciare la palla e quale abilità usare per fare goal, dribblare un giocatore o eseguire un passaggio improvviso. Ogni giocatore è dotato di un piccolo contatore che aumenta a seconda del livello. Questo contatore rappresenta i punti forza di ogni pg che si esauriscono per via della stanchezza o dell’utilizzo di una mossa speciale. Grazie al contatore potremo gestire gli scontri con gli avversari, scontri numerici, spesso vinti dal giocatore con il contatore maggiore che può però essere aggirato grazie al sistema di forza e debolezza basato sugli elementi o grazie ad una abilità speciale. Le animazioni delle mosse speciali sono ben realizzate e rendono al meglio lo spirito della serie, purtroppo però il motore grafico superato non rende pienamente giustizia alle mirabolanti acrobazie dei protagonisti.

COMMENTO FINALE


Inazuma Eleven è un gioco di calcio mutilato
, in cui la vera essenza calcistica viene sostituita dalle meccaniche dell’ RPG. I primi capitoli rappresentavano senza dubbio una ventata d’aria fresca nel mondo dei videogiochi dove gli sviluppatori dimostravano la propria volontà di creare qualcosa di nuovo, un ibrido che sembrava impossibile e che invece ha portato la saga ad ottenere grandi successi. Inazuma Eleven 3: Ogre all’attacco presenta ancora tutte quelle idee di successo che però, a distanza di anni, sono diventate ripetitive e prive di sviluppi concreti. Gli anni della saga si sentono tutti e persino i fan più accaniti storceranno un po’ il naso di fronte all’ennesimo capitolo fotocopia dello stesso gioco. La pessima scelta distributiva inoltre, non fa che peggiorare la situazione, presentando un titolo di oltre 3 anni fa, sviluppato sulla old-gen, come uno dei giochi di punta per il nuovo 3DS senza contare minimamente tutti i relativi problemi che una scelta come questa possa portare in ambito tecnico. Se cercate qualcosa di diverso dal solito videogioco e non vi siete mai avvicinati a questa serie, Inazuma Eleven 3: Ogre all’attacco è quello che fa per voi, altrimenti rimanete in attesa del nuovo capitolo della serie, Inazuma Eleven Go, uscito da poco in patria, nella speranza di non dover aspettare anni per vederlo anche sulle nostre console.

Al voto della recensione va aggiunto mezzo punto se non avete giocato i precedenti IE 3 Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo.

This post was published on 13 Febbraio 2014 9:23

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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