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Fable Anniversary – Video Recensione

Articolo a cura di Claudio Consoli

Ricordate Fable? Sicuramente si. Parliamo di un’esclusiva Microsoft del 2004, che incantò molti giocatori lasciandone però delusi tanti altri. Attorno al prodotto infatti si creò un’aspettativa fin troppo alta, generata principalmente da una campagna pubblicitaria che vide protagonista lo straripante Peter Molineux, il quale esaltò le caratteristiche peculiari del titolo con fin troppa fantasia, al punto da far intuire al pubblico un gameplay al limite del miracoloso, salvo poi presentare un gioco assolutamente ottimo, ma lontano da quanto descritto prima del rilascio. Chi seppe dimenticare le tante promesse e godere del prodotto cosi com’era,  poté gioire per quello che si dimostrò in ogni caso, uno tra i migliori titoli della prima generazione di console Xbox, e ancora oggi tra i più riusciti Action GDR in generale. A dieci anni di distanza dal bellissimo titolo Lionhead Studios, festeggiamo il compleanno con Fable Anniversary, edizione in HD della versione “Fable: Lost Chapters” del titolo originale, ovvero quella rilasciata nel 2005, su PC e ancora Xbox, contenente città, oggetti, quest e nemici aggiuntivi, oltre che un boss finale inedito per una conclusione ancora più spettacolare.

In Fable Anniversary, cosi come nel suo originale, protagonista è un ragazzo che si trova privato da un momento all’altro dei propri affetti e che, salvato da un potente mago della Gilda degli Eroi, impara le arti del combattimento in cerca della propria vendetta. Peculiarità dell’avventura è proprio il partire da bambino, con semplici commissioni da portare a termine, procedendo all’adolescenza che maschera sapientemente la fase di tutorial, fino all’età adulta dove inizia la vera avventura. In questo senso nulla è cambiato dal Fable del 2004: le meccaniche legate al progresso del protagonista sono del tutto invariate, sia sull’attribuzione delle abilità, sia sul versante estetico del personaggio. Usando attacchi fisici, abilità o magia, aumenta automaticamente l’esperienza relativa ai singoli comparti, con un ulteriore bonus generico utilizzato in automatico per colmare un eventuale divario di punti residui in fase di attribuzione degli stessi. Scelta saggia che consentì ai giocatori, e consente ancora oggi, di sviluppare il proprio personaggio in maniera attiva e non tramite menù e parametri, semplicemente grazie al proprio stile di gioco. Lo stesso aspetto fisico dipende direttamente dal modo di giocare, dal cibo consumato e dai potenziamenti sbloccati. Gli update fisici si traducono in massa muscolare crescente, migliorarsi nella destrezza rende il protagonista più alto, mentre accrescere le potenzialità magiche fa apparire segni runici blu sulla sua pelle. Dopo numerosi cicli di gameplay scoprimmo nel 2004 che l’età del personaggio non era diretta conseguenza dell’incedere nella trama di gioco, bensì avanzava di sei mesi ad ogni miglioria alle abilità apportata nell’apposito cerchio magico, fattore che consentiva quindi di poter scegliere se restare giovani per tutta l’avventura, semplicemente non applicando tutti i punti abilità ottenuti. In ultimo, le scelte morali fatte durante tutto l’arco dell’avventura incidevano sull’estetica del personaggio, sempre più tendende a colori candidi fino ad ottenere l’aureola se di animo buono, oppure malvagio al punto da guadagnarsi occhi rossi e corna inizialmente solo accennate e via via più visibili e lunghe. Tutte le particolarità citate sono presenti, invariate, in Fable Anniversary, cosi come non sono stati corretti quei piccoli glitch che consentivano di guadagnare ricchezza e chiavi d’argento in maniera irregolare. Insomma, fatto salvo per il versante grafico, Anniversary è una conversione nuda e cruda di The Lost Chapter, il che può essere soggettivamente considerato un pro o con contro.

Il tempo rende giovani

Sul versante puramente visivo Fable Anniversary regala invece un miglioramento netto all’avventura di Molineux. Sia chiaro, dieci anni si sentono tutti e, anche se tirato a lucido, il comparto non nasconde del tutto le magagne dell’età, ma nel complesso l’avventura riesce a rendersi giocabile anche da giocatori con occhi ormai abituati alle alte risoluzioni. Fulcro dell’update si dimostra la rivisitazione delle texture, sia dei personaggi che degli scenari, e l’aggiunta di effetti quali bagliori, illuminazione e particellari migliorati. Ovviamente inserire textures di qualità maggiore non è un automatismo, ma un’operazione che ha richiesto una certa reinterpretazione di tutti i personaggi del gioco, ai quali dare un volto più definito è significato attribuire anche nuove caratterizzazioni più marcate, che non ci hanno delusi nella maggior parte dei casi. A dire il vero però, proprio il protagonista nei suoi primi giorni di avventura appare piuttosto goffo e indelicato rispetto a quello dal viso dolce e sperduto originale, ma ci si fa l’occhio rapidamente, e per il resto dell’avventura da adulto il nuovo volto risulta meglio caratterizzato e adatto a mostrare il passare degli anni in maniera più credibile di quello precedente. Il miglioramento del comparto visivo, esteso all’intero scenario, è altresì qualitativamente positivo, capace di rendere tutte le ambientazioni più vive e definite, senza rovinarne l’atmosfera originale, ed anzi valorizzandola. Nonostante le migliorie in tal senso, il lavoro del team di sviluppo non ha eliminato del tutto qualche effetto popup, visibile alla distanza sebbene non fastidioso, e soprattutto non ha apportato migliorie di alcun tipo alle animazioni, pecca principale di questa edizione anniversario. Certamente riscrivere le animazioni per l’intero arco dell’avventura sarebbe stato un lavoro gravoso, ma la nuova resa grafica, che mette leggermente da parte l’effetto pastelloso originale a vantaggio di textures e colori più realistici, stride con alcuni movimenti buffi o fin troppo scattosi di alcuni personaggi, protagonista incluso, soprattutto nelle cut-scenes. Una legnosità che si estende anche alla gestione della telecamere e alle fasi di combattimento.
Non parliamo di veri e propri difetti, sarebbe perfino ingeneroso considerarli tali, considerando che dieci anni fa si trattava invece di elementi persino all’avanguardia, ma è altresì vero che la tecnologia è di molto migliorata, cosi come gli standard qualitativi attesi dall’utenza, e se valutando il mero comparto tecnico di Fable Anniversary non sapessimo di avere di fronte un piccolo capolavoro del passato riproposto in HD, storceremmo il naso osservando lo sbilanciato rapporto tra la buona qualità di textures ed effettistica, in evidente contrasto con un comparto animazioni che oggi definiremmo piuttosto grezzo.
Ottimo il comparto audio, anch’esso aggiornato qualitativamente e di ottima fattura. Invero in questo senso anche l’aspetto emozionale gioca la sua parte, giacché risentire i tipici canti in stile gregoriano del titolo, e riascoltare melodie ormai impresse nella memoria facendo riaffiorare vecchi ricordi, si dimostra uno tra i migliori motivi per ritornare nel mondo di Albion anche se lo si fosse già esplorato in lungo ed in largo. Eredità della versione originale è anche il doppiaggio in italiano, apprezzatissimo nella sua voluta esagerazione delle caratterizzazioni, mentre la trasposizione dei filmati ci ha lasciati con qualche dubbio. Se vero che le risoluzioni odierne erano erano impensabili con la primissima Xbox, e che rifare tutto non sarebbe stato ragionevolmente concepibile, è anche vero che riproporre i filmati originali stirati a pieno schermo con tanto di sgranature non si dimostra la scelta più elegante in questa riedizione HD. Avremmo apprezzato piuttosto una maschera che lasciasse i video nella loro risoluzione originale, e che magari richiamasse l’estetica del nuovo menu’ iniziale perfettamente integrato nello stile della produzione, seppur realizzato ex-novo. Un menù che, tra le varie opzioni, dà la possibilità di creare più di uno slot eroe in modo da gestire diverse avventure, magari con differenti allineamenti senza dover sovrascrivere la precedente, cosi come di usare il sistema di controllo originale, oppure una nuova versione, direttamente ispirata a Fable II e Fable III.

Commento finale

La scelta del team di Lionhead Studios nei confronti di Fable è stata di essere rispettosi dell’originale, apportando un upgrade visivamente eccezionale delle textures e dell’effettistica, senza però andare a modificare parametri di gioco o alterare peculiarità chiave, scelta che avrebbe potuto scontentare i vecchi fan della saga cui questa edizione ci è sembrata direttamente dedicata, più che al nuovo utente. Se a far propendere il team all’evitare una miglioria delle animazioni e l’eliminazione di alcuni glitch storici sia stata effettivamente la volontà di restare attinenti al primo Fable, oppure l’impossibilità di affrontare quello che sarebbe stato un lavoro estremamente impegnativo in termini di tempi ed investimenti, non lo scopriremo mai, entrerà a far parte di quei misteri che da sempre avvolgono la serie, e che nel bene e nel male la sanno rendere cosi affascinante.

This post was published on 7 Febbraio 2014 23:17

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