Da giorni non si parla d’altro, il clamoroso tonfo in borsa di Nintendo è sulla bocca di tutti. Il giorno precedente la presentazione dei risultati finanziari del quarto trimestre 2013, le azioni della società sono crollate del 17%. Nintendo ha tagliato le stime di vendita del Wii U, passando da 9 milioni ad appena 2.8 milioni nell’anno fiscale in corso, che terminerà il prossimo 31 marzo.
La società ha praticamente ridotto di un terzo le sue stime, annunciando possibili perdite per 25 miliardi di yen. Nintendo non ha diffuso i dati di vendita ma al tempo stesso ha abbassato anche le aspettative al 3DS: da una previsione di 18 milioni di unità si è passati a 13.5 milioni.
Cosa è successo esattamente? In soldoni, le vendite del Wii U durante il periodo estivo e nelle festività di fine anno, sono state a dir poco deludenti, sicuramente molto al di sotto delle aspettative. Titoli come The Legend of Zelda Wind Waker HD e Super Mario 3D World non sono bastati a risollevare le scarse vendite hardware. Ad oggi, dopo 14 mesi dal lancio, Wii U ha venduto circa quattro milioni di unità in tutto il mondo: pensate che nel primo mese di commercializzazione, Xbox One e PlayStation 4 hanno venduto rispettivamente 3 e 4 milioni di pezzi.
Nintendo ha annunciato una ristrutturazione interna, il presidente Satoru Iwata ha però annunciato che non lascerà il suo ruolo e anzi, continuerà a lavorare duramente per migliorare la situazione. Gli analisti suggeriscono a Nintendo di portare i propri giochi su altre console e su smartphone/tablet, abbandonando di fatto la produzione dell’hardware. La società ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di intraprendere questa strada, anche se cercherà di espandersi anche sul mercato mobile.
Ma cosa è andato storto, esattamente? Difficile dirlo, quel che è certo è che il Wii U non ha riscosso il successo sperato, venendo snobbato sia dai giocatori che dagli editori di terze parti (tranne rarissimi casi). La console è stata lanciata, lo ricordiamo, nel novembre 2012, dopo una campagna marketing piuttosto debole. Società come Electronic Arts, Activision e UbiSoft hanno inizialmente supportato la macchina, salvo poi fare marcia indietro (o quasi) dopo i pessimi risultati commerciali dei propri giochi. Zombie U si è rivelato un flop notevole e Rayman Legends è diventato multipiattaforma per aumentare le copie vendute.
Da qui, la scarsa fiducia dei publisher che ad oggi supportano la console Nintendo con il contagocce. La stessa casa di Kyoto non si può dire che abbia dato anima e corpo al Wii U, con pochi titoli pubblicati, tra l’altro decisamente a rilento. Ma questo non può essere l’unico motivo del flop della console.
Gli analisti hanno puntato il dito sul prezzo di vendita, troppo elevato. Nintendo ha tagliato il costo della console nel settembre scorso, le vendite hanno accennato una lieve ripresa, grazie anche alla pubblicazione di The Legend of Zelda The Wind Waker HD, per poi sprofondare nuovamente nel periodo natalizio. Del resto, Nintendo poteva competere con il lancio di Xbox One e PlayStation 4? Mentre Sony e Microsoft si lanciavano in campagne marketing faraoniche, l’azienda diretta da Satoru Iwata ha evidentemente risparmiato sulla pubblicità. Il risultato? Ad oggi sono in pochi a conoscere Wii U e molti credono che si tratti di un semplice accessorio per Wii.
Proprio Satoru Iwata viene accusato di questo fallimento, il presidente di Nintendo (in carica dal 2002) non è stato capace di infondere fiducia nei consumatori e negli editori, nonostante tutti i suoi sforzi. Purtroppo, Wii U ha molti problemi allo stato attuale, ma non è facile capire il perchè di questo insuccesso.
La scarsa potenza, la mancanza di giochi di terze parti, marketing inesistente, concorrenza troppo agguerrita, queste forse alcune delle cause. Satoru Iwata ha certamente le sue colpe, non essendo stato capace di anticipare i tempi e capire la direzione del mercato. Ma non tutto è perduto.
Nintendo dovrebbe pubblicare i propri titoli su altre console, abbandonando la produzione e seguendo l’esempio di SEGA? Secondo gli analisti sì, ma Iwata assicura che questo non succederà mai. Nonostante le perdite faraoniche (si parla di circa 300 milioni di dollari bruciati nell’ultimo quarto del 2013) la società è in buona salute e la liquidità non manca, merito del successo del piccolo 3DS e di serie come Pokemon, giusto per fare due esempi. L’azienda si prepara quindi ad una ristrutturazione, ma Iwata non porterà mai Mario e Donkey Kong su smartphone e tablet, questo è certo.
Del resto, smettere di produrre console vorrebbe dire ammettere la sconfitta, situazione inammissibile e incocepibile nella cultura nipponica. Ma cosa può fare Iwata per risollevare la situazione? Ricordiamo che il manager giapponese ha già avuto a che fare con periodi difficili, ricordiamo ad esempio gli insuccessi dell’era GameCube, il cubetto ha chiuso la sua corsa con 21 milioni di unità vendute, secondo gli analisti Wii U non riuscirà a superare questa cifra.
Difficile, al momento, capire come si muoverà Nintendo, di certo il tonfo in borsa ha fatto scattare l’allarme e l’azienda si metterà all’opera per migliorare la situazione della sua console. Un primo passo potrebbe essere quello di effettuare un ulteriore price cut, abbassando il prezzo della console di almeno 50/100 euro, anche solo per un periodo limitato, in modo da smaltire le scorte di magazzino.
Altra mossa importante è quella di stringere preziosi accordi con le terze parti. La console non può sopravvivere solamente con le esclusive Nintendo, oltretutto pubblicate con ritmi decisamente tranquilli. Per il 2014 sono previsti titoli come Donkey Kong Tropical Freeze, Bayonetta 2, Super Smash Bros e Mario Kart 8, ma nessun editore terzo ha annunciato grandi prodotti, se non UbiSoft, che pubblicherà il suo Watch Dogs anche su Wii U, nonostante i flop di Rayman Legends, Assassin’s Creed IV Black Flag e Splinter Cell Blacklist.
Electronic Arts ha abbandonato la console, anche se qualche mese fa il publisher americano ammetteva di avere titoli in cantiere per Wii U. Ad oggi però nulla si è visto e addirittura giochi come FIFA 14 (fondamentale in Europa) e Madden NFL 25 (indispensabile per il mercato americano) non sono stati pubblicati sulla console della grande N. Altri editori e sviluppatori hanno seguito l’esempio di EA: dove sono 2K Games, Rockstar Games, Bethesda, Konami, Capcom, Square-Enix? La realtà è che nessun publisher esterno sembra avere piani o progetti concreti per Wii U, preferendo destinare le risorse economiche a piattaforme più sicure.
Il supporto di SEGA si è rivelato molto utile (Sonic Lost World ha venduto discretamente), si sente però la mancanza di titoli hardcore di richiamo. Nessuno si aspetta di vedere Dark Souls II su Wii U, ma perchè titoli di prossima uscita come Castlevania 2: Lords of Shadow, Dragon Ball Z Battle of Z e South Park The Stick of Truth non arriveranno sulla console Nintendo? Si tratta solo di esempi, ma la lista potrebbe essere sterminata. Dove sono finiti Metroid e gli altri franchise Nintendo che i fan reclamano a gran voce?
Il problema, sia chiaro, riguarda anche la stessa Nintendo, da sempre molto parca a livello di uscite. Perchè non inaugurare una linea “HD Classics” visto il successo di The Legend of Zelda The Wind Waker HD? Misteri. La casa di Kyoto sta spingendo anche sul versamente digitale, con titoli esclusivi come Dr.Luigi, esperimenti simpatici, ma di certo questi prodotti non faranno vendere neanche una sola console in più.
Altro problema è proprio l’infrastruttura online, anni luce indietro rispetto a Xbox LIVE e PlayStation Network. Possibile che nel 2014 i giocatori debbano ancora scambiarsi gli astrusi codici personali per poter aggiungere un amico? E che dire del Nintendo eShop? Decisamente avaro per quanto riguarda le uscite, si salva il servizio Virtual Console, che ripropone classici dell’era NES/SNES (e non solo) riadattati e ottimizzati per poter girare tranquillamentre sul GamePad.
Proprio il GamePad sembra essere l’ennesimo punto della discordia. Perchè Nintendo stessa non sfrutta le potenzialità del controller? Titoli come Wii Party U si sono rivelati decisamente poveri concettualmente, così come Nintendo Land e Game & Wario. E perchè ad oggi la console non supporta l’utilizzo di due GamePad in contemporanea? Altri misteri privi di risposta.
Nintendo deve immediatamente correre ai ripari, la concorrenza è agguerrita e Wii U rischia di fare la fine di PlayStation Vita, altra piattaforma snobbata dal pubblico e con un parco giochi estremamente ridotto. In Giappone, Sony è riuscita a risollevare leggermente le vendite della sua console, grazie ad una serie di titoli di richiamo per il pubblico locale, in particolare JRPG e cloni di Monster Hunter (God Eater, Soul Sacrifice, Toukiden ecc) ma in Europa e Stati Uniti le cose sono molto diverse.
Eppure, Nintendo ha dimostrato di saper vendere le sue console, dopo un inizio difficile, il 3DS è letteralmente decollato, tanto da essere la console più venduta negli USA durante l’anno appena trascorso. Merito di Pokemon X e Y, ma anche di titoli azzeccati come Fire Emblem Awakening, Animal Crossing e Luigi’s Mansion 2, giusto per fare tre esempi banali.
Inutile girarci intorno, la situazione del Wii U è critica su tutti i principali mercati, la console non ha appeal ed i consumatori non ne sono minimamente attratti. Riuscirà Nintendo a risollevare le sorti della sua macchina? Probabilmente le cose miglioreranno, ma Wii U rischia seriamente di essere un nuovo GameCube. Certo, i risultati di Wii (oltre 100 milioni di pezzi) sono semplicemente irraggiungibili, data la situazione del mercato odierno, ma non è impossibile pensare di raggiungere le 25/30 milioni di console vendute alla fine del ciclo vitale.
Rumors recenti vogliono Nintendo alle prese con lo sviluppo di una nuova console: che la stessa società consideri ormai Wii U un capitolo chiuso? Nonostante le parole degli analisti e dei soliti espertoni, Wii U non verrà ritirato dal mercato e Nintendo non tirerà i remi in barca, questo è certo. Nintendo però deve darsi una mossa, rilanciando pesantemente la console tramite pubblicità mirate o magari proponendo una nuova versione della stessa, più economica, stile Nintendo 2DS.
Per quanto riguarda la situazione con le terze parti, al momento purtroppo non sembrano esserci spiragli di luce all’orizzontale, con i principali publisher ben lontani dal Wii U. Il prossimo Nintendo Direct potrà darci qualche inizio in merito, in questa occasione forse capiremo se Nintendo ha ancora intenzione di supportare la sua ultima creatura.