Dopo 11 capitoli di grande successo, Mario Party è pronto a sbarcare su 3DS con il suo carico di esplosivi minigiochi. Seguiteci nella nostra recensione per conoscere il “gioco dell’oca” Nintendo definitivo!
articolo a cura di Simone “Guybrush89” Segatori
DANNAZIONE, ANCORA BOWSER!
La saga di Mario non si smentisce mai: anche in questo episodio il cattivo di turno sarà il gigantesco Bowser che, dopo aver osservato a lungo Mario e Friends divertirsi con le numerose sfide del Party, deciderà di proporre agli eroi una versione molto speciale del gioco. Grazie ad una macchina fabbrica bolle Bowser riempirà l’isola di malvagi cloni degli eroi che rovineranno tutte le competizioni. L’unico modo per liberarsi di questi cloni è sconfiggere Bowser che intanto si e rintanato all’ultimo piano della sua gigantesca torre in attesa di uno sfidante che riesca ad ultimare tutti i minigame sparsi sui numerosi piani della torre.
La trama è la più classica che ci si possa aspettare da un titolo Mario ma come sempre è solo un pretesto per divertirsi con il piccolo, grande idraulico Nintendo.
Poco da dire sul motore grafico del gioco. Il character design risalta le forme dei personaggi che ormai sono un marchio di fabbrica dell’universo Mario Bros. I colori brillanti, le ambientazioni proposte ( con ben 7 tabelloni diversi ) e la fluidità grafica rendono il titolo uno dei migliori per 3DS, magari un po’ sottotono rispetto a quello che ci si poteva aspettare ma il tutto funziona bene e viene accompagnato perfettamente dal comparto audio storico del brand. Una particolare menzione va fatta per la Torre di bowser che ripete ad ogni piano lo stesso ambiente grigio e mattonato incupendo un po’ l’atmosfera del titolo.
Il bisogno del 3D non si sente affatto. Complice magari anche la recente uscita del 2DS, Island Tour non contiene minigame che sfruttano le possibilità stereoscopiche della console ne invoglia il giocatore a preferire questa modalità di visione rispetto a quella classica.
GLI ANNI SI FANNO SENTIRE…
Il Franchise Mario Party è ormai un franchise storico con ben 15 anni di attività alle spalle. Proporre un roster di minigiochi nuovi freschi e sempre divertenti risulta difficile, anche per via di un panorama videoludico sempre più esigente. La quantità e la qualità delle piccole competizioni è di buon livello, con giochi basati su abilità, altri che arrivano da precedenti capitoli della serie ed altri ancora che purtroppo rimangono fermi sulla fortuna più che sulla bravura del giocatore. Qualche fan storico potrebbe sentire la mancanza di quei minigiochi innovativi, studiati proprio per spaesare e mettere in difficoltà il giocatore, come l’ormai andato sdoppiamento del pad su Gamecube. Il nuovo non è però sinonimo di brutto o sbagliato, solo di diverso. Mario Party è cambiato e propone ora sfide accessibili a tutti, a volte troppo accessibili e combattute contro un IA non all’altezza del giocatore spesso in grado di eliminarsi da sola dalle competizioni.
Il player occasionale non ci penserà due volte a ripiegare su un altro titolo, il divertimento fornito non compensa lo scarso livello di sfida proposto, “C’è bisogno di un altro giocatore!” è questa la frase che vi ronzerà in testa sfida dopo sfida, mai come in questo Mario Party sentirete il bisogno di un compagno con cui giocare. La modalità multiplayer è stata, inoltre, ulteriormente mutilata. Sono scomparse le sfide a fazioni, i 2 VS 2, i 3 contro 1, il gioco propone quasi esclusivamente un tutti contro che a lungo andare stanca anche i giocatori più famelici di Party Game. La modalità Download sarà però tra le più gradite visto che permette a quattro giocatori di giocare insieme con una sola scheda di gioco.
I minigame sviluppati ( 80 in totale ) si alternano tra tasti fisici, touchscreen sfruttando talvolta anche accelerometro e giroscopio. Ogni sfida porterà nelle tasche dei piccoli eroi diverse monete con cui acquistare il ricco panorama di collezionabili e sbloccabili offerti dal titolo, tra cui anche nuove modalità e minigiochi da aggiungere alla propria collezione.
PRONTI PER IL TOUR DELL’ISOLA?
Il titolo presenta vari modalità che purtroppo non innovano la gloriosa formula di Mario Party ma ne ampliano i contenuti:
Modalità Party
La classica modalità Party in cui scegliere il personaggio preferito, il tabellone e sfidare computer o amici.
Minigiochi
Modalità dedicata ai giocatori occasionali o alle partite veloci in cui affrontare i minigame sbloccati anche in serie:
-Contro il tempo: Sfida single player in cui superare una serie di 10 minigiochi entro il tempo limite.
-Gara di mongolfiere: Serie di minigiochi da superare per far volare in alto la propria mongolfiera, il primo che raggiunge le nuvole vince. Piccola variante di “Contro il tempo” pensata per più giocatori.
-Puzzle: I minigochi “rompicapo” ( dove purtroppo di enigma o puzzle c’è veramente poco ) del titolo da affrontare in serie da tre.
-Giochi RA: Gli unici due minigiochi che sfruttano la realtà aumentata del 3DS e che possono essere eseguiti solo tramite carta RA.
Torre di Bowser
30 piani di minigiochi da affrontare esclusivamente in single player per sconfiggere il malvagio Bowser. Niente difficoltà aggiunta, niente nuovi minigiochi, niente di più rispetto al resto del gioco, solo un pretesto per inserire Bowser e dare così un po’ di tono alla storia di questo Party.
COMMENTO FINALE
Mario Party: Island Tour è il primo party targato Mario Bros a raggiungere gli schermi del Nintendo 3DS. Vista la notorietà e il livello offerto dai precedenti capitoli del gioco, sinceramente ci aspettavamo un titolo migliore soprattutto sotto l’aspetto del divertimento e della realizzazione dei minigiochi. Il poco coraggio da parte di Nintendo verso una struttura videoludica più profonda si traduce però in una grande quantità e varietà di minigame che impegneranno il giocatore per diverso tempo. La modalità multiplayer ridotta, rispetto ai passati episodi e l’IA del computer davvero troppo semplificata ci spingono a consigliare il titolo solo a chi cerca un Party Game da giocare esclusivamente con numerosi amici o a chi proprio non sa dire no alla compagnia del baffuto idraulico.