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Pubblicato in: News

Carmageddon Reincarnation – Anteprima

Articolo a cura di Claudio Consoli

Anno 1997 Carmageddon esordisce nel mondo videoludico, pronto a far gridare allo scandalo. Un titolo bistrattato da censure improbabili, che andavano dalla sostituzione dei normali pedoni in zombie dal sangue verde per la versione italiana, ai robot della versione tedesca. Una campagna che goffamente contribuì a rendere il gioco uno tra i più noti a livello globale, tanto che il suo nome  rimase sulla bocca di mamme, papà e figli per molto tempo a seguire. Sedici anni dopo, il brand torna in auge grazie all’ultima incarnazione del mitico marchio, Carmageddon Reincarnation, tornato tra le mani di Stainless Games, i padri spirituali della saga. Andiamo a vedere quali sono gli elementi chiave dell’attesissimo (almeno stando all’eclatante superamento dell’obiettivo prefissato su Kickstarter e all’animosa partecipazione del pubblico sui forums ufficiali) ultimo capitolo della storica saga.

Innovare un brand storico senza snaturarlo

Avendo vissuto tastiera alla mano il periodo del lancio dei primi due Carmageddon, e potendo ora tracciare un parallelo con quanto visto sinora in Carmageddon Reincarnation, la sensazione è già da ora di un ritorno ai fasti dei primi due capitoli. Le noiose missioni che hanno tediato i giocatori di TDR2000 non ritorneranno in questa nuova Reincarnazione, bensì s’è enfatizzato sulla crescita di quelli che erano gli elementi dei giochi originali. Ecco quindi che, se i soldi duramente guadagnati potevano in passato essere spesi per potenziare in maniera semplicistica il proprio mezzo per quanto riguardava potenza, armatura e danni, in Carmageddon Reincarnation permetteranno di acquistare nuova componentistica per modificare l’autovettura in maniera più fantasiosa e personale, non solo quindi sul versante funzionale, ma anche su quello estetico. La fisica, anch’essa ulteriormente migliorata, è un altro tra gli elementi cui si è concentrato il team di Stainless Games, che dichiaratamente dice di sentire la responsabilità di voler mantenere alte le aspettative, in quanto consci di essere stati tra i precursori, videoludicamente parlando, nell’applicazione di tali meccaniche in un gioco. Non mancheranno i bonus/malus storici, affiancati da nuove introduzioni, tra le quali ci incuriosisce quello definito “Ped Blender”, una sorta di effetto frullatore che non vediamo l’ora di testare. Sarà inoltre possibile combinare vari Power-Ups tra loro per ottenere effetti ancor più originali, ma su questo versante sono ancora pochi i dettagli, effetti che sarà possibile rivedere al rallenty con la nuova versione dell’instant replay, che permetterà anche di realizzare rapidi tagli di scena e di condividerli online. 

Evolvere il passato

Tra i nemici che il giocatore dovrà affrontare, saranno presenti sia nuovi volti, che alcuni tra gli storici avversari presi dai precedenti capitoli. Stando al materiale finora a disposizione, i personaggi di ritorno da passate edizioni del brand sono stati coinvolti in un processo di caratterizzazione ben riuscito, sempre rispettando l’umorismo dark che contraddistingue il titolo. Quando parliamo di “personaggi”, in Carmageddon, consideriamo il binomio pilota e macchina come un’unica entità. Uno dei pregi della serie è sempre stato, infatti, quello di porre stravaganti piloti a bordo di mezzi a loro ispirati, come fossero estensioni della personalità stessa dei pazzi guidatori. Il restyling non s’è fermato quindi solamente ai  guidatori, ma anche e soprattutto alle macchine di morte cui prestano l’anima e le abilità nella guida. Come potere vedere dagli screenshot, sebbene a mostrare il “come sarà” sono solo delle concept art, il confronto tra passato e presente lascia a bocca aperta per cura nei dettagli dei disegni, e per la riuscita attualizzazione dei modelli tecnica ed estetica. La stessa Eagle appare visibilmente più moderna, aggressiva e letale di un tempo, rispettando i canoni estetici attuali. Mezzi folli sì, ma più credibili e in grado di dare la sensazione di essere realmente opere d’ingegno di piloti macabramente  fuori di testa, disposti ad assemblare artigianalmente il proprio mostro plasmandolo ad immagine e somiglianza, per andare a rischiare la vita nella gara più violenta e senza senso mai pensata. Come per il resto della produzione, anche gli scenari di gioco strizzeranno fortemente un occhio al passato. Torneranno infatti alcune tra le mappe più amate, quali Bleak City, Dusty Trails e Industrial. Se ve lo state chiedendo, si:  sarà ancora possibile abbandonare totalmente la corsa per fiondarsi all’interno del grande stadio di Football per interrompere la partita nel peggiore dei modi, e magari per mettere fine alle coreografie delle decine di Cheerleader presenti. Nuove aree sono comunque in fase di ideazione e sviluppo, mantenedo lo spirito della saga, in un capitolo che sembra volersi porre al limite tra successore e remake.  Ad animare i poligoni che daranno vita ad autovetture, scenari e, questa volta, anche ai pedoni, non più sprites bidimensionali, sarà un motore basato sulle tecnologie mega-texturing, la stessa che abbiamo avuto modo di apprezzare in RAGE, e deferred lightning per quanto riguarda l’illuminazione, fattori che dovrebbero quindi garantire un certo realismo visivo.

Commento finale

Carmageddon Reincarnation, tornato nelle mani di Stainless Games, ha superato in grande stile il traguardo Kickstarter imposto, e sta per tornare mantenendo gli elementi dei primi due capitoli, i più amati. Il ritorno al team di sviluppo originale è di per se’ una garanzia di cura per i dettagli, e sebbene per ora il materiale valutabile sia relativamente scarso, l’atmosfera che si percepisce seguendo il progetto passo dopo passo è quella che ci si aspetterebbe nel veder rinascere un brand storico come Carmageddon. Seguiremo senza dubbio i nuovi passi del progetto, attendendo l’uscita definitiva prevista genericamente per il 2013, prima per PC e MAC, e solo in seguito per Xbox 360 e PlayStation 3, ma anche Next-Gen su PlayStation 4 e Xbox One, grazie ad un ulteriore, recente, investimento di 3,5 milioni di dollari. 

This post was published on 18 Settembre 2013 20:59

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