Anteprima di Alessandro Arndt Mucchi
Milano – Siamo negli uffici milanesi di Halifax, seduti sul comodo divanetto bianco davanti al quale svetta un televisore dalle dimensioni titaniche. Sul mobiletto una PlayStation 3, dentro il codice preview di PES 2014, attorno un’atmosfera particolare, che profuma di tanti anni fa, di anni dominati dalla PlayStation 2 e dal quel PES 3 con Collina in copertina. Siamo molto curiosi di mettere le mani su questa versione del titolo Konami, lo siamo particolarmente visto che quest’anno è l’anno del debutto del nuovo motore grafico, un debutto coi fiocchi. Ma andiamo con ordine, perché le cose da raccontare sulla simulazione calcistica nipponica non si fermano solo al lato estetico del prodotto.
Mettersi in gioco
Spesso si accusano le aziende giapponesi di essere immobili sulle loro posizioni, scollegate da quello che succede oltre le coste dell’arcipelago nipponico, sorde agli stimoli provenienti dal mondo occidentale. Parliamo del settore dei videogiochi, ovviamente, anche perché proprio in un settore così moderno l’immobilismo risalta nel turbinio di innovazioni continue. E’ per questo che la decisione di Konami di mettersi in gioco, e ripartire da zero con la sua serie sportiva, è stata accolta con evidente soddisfazione dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, certi che una mossa così decisa possa portare solo del bene all’industria. Dopo avere provato una versione di PES 2014 vicina al 75% di completamento, infatti, non possiamo che unirci al coro di chi approva le recenti mosse della software house giapponese, alla luce dei moltissimi miglioramenti che investono praticamente ogni aspetto dell’esperienza ludica. Quello che colpisce per primo, come già detto, è però quello estetico. Il FOX Engine che muove le immagini di PES 2014 mostra subito i muscoli regalando una realizzazione dei calciatori che sfiora il fotorealismo e, soprattutto, disegnando degli stadi traboccanti atmosfera. Le coreografie dedicate alle squadre presenti nel codice preview riescono nel rappresentare la grandezza dei campi da calcio, ed il sentirsi piccoli davanti a decine di migliaia di spettatori, ma è sul fronte delle animazioni dei giocatori che i passi in avanti sono più evidenti. Siamo ancora lontani dal dinamismo del principale concorrente, ma finalmente i giocatori interagiscono tra loro in maniera fluida e credibile, grazie ad un nuovo set di animazioni che da il meglio di se durante gli spettacolari replay.
Palla al centro
Dopo tanto bearsi delle capacità del FOX Engine, ecco che anche alla prova del gameplay dobbiamo accogliere con piacere il lavoro degli sviluppatori di Konami. Le meccaniche di gioco sono ora più fluide, se paragonate allo scorso capitolo, forti di nuovi movimenti dei compagni senza palla e, soprattutto, di nuovi controlli pensati per dare ai giocatori esperti la possibilità di dimostrare il proprio valore. Nuove opzioni di mobilità, dunque, ma è nei calci da fermo che abbiamo trovato quella che è forse la caratteristica più indovinata della build provata: il fatto che la traiettoria del pallone venga tracciata a schermo da un indicatore, consentendo al giocatore di modificare posizione del tiratore ed effetto impresso alla sfera, potendo vedere contemporaneamente l’ideale linea di tiro adattarsi alle sollecitazioni. E’ un’introduzione che permetterà ai neofiti di familiarizzare facilmente con il sistema di tiro, un’introduzione che restituisce un feedback eccellente, ma un’introduzione che speriamo possa essere anche disattivata dai più esperti che potrebbero preferire l’assenza di aiuti grafici al tiro.
Commento finale
E’ con molte aspettative che ci siamo avvicinati al codice di prova di PES 2014, un codice in effetti molto vicino a quello visto all’E3 di Los Angeles, ma che certo si può valutare con più calma lontani dal clamore della kermesse statunitense. Molti appassionati saranno dunque contenti nell’apprendere che sì, finalmente l’anno della svolta per il calcio secondo Konami è arrivato, grazie ad un nuovo motore grafico ed a quel percorso di innovazioni che è incominciato con l’arrivo di Kei Masuda alla guida del team di sviluppo. Attenzione, la strada da percorrere per raggiungere la concorrenza non è certo breve, ma la direzione intrapresa da Konami è senza dubbio quella giusta.