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Lawbreakers: Cliff Bleszinski non è preoccupato dalle vendite

Se c’è una cosa che è realmente cambiata nel mondo del gaming è la quantità di giochi rilasciati. È letteralmente impossibile seguire tutte le uscite prestando la stessa attenzione a tutti i giochi, una selezione è indispensabile, anche correndo il rischio di tralasciare prodotti di qualità. Se poi a tutto questo aggiungiamo il fatto che molto spesso capita di imbattersi in giochi clone, la selezione è ancora più facile. Se non vi piacciono gli MMOFPS competitivi, non giocherete ad Overwatch e giochi simili, ad esempio. Ma nel caso dovesse piacere questo tipo di gioco, si finirebbe col giocare solo a quei titoli che hanno definito il genere, trascurando i prodotti clone. Ebbene, capita spesso che, seguendo questo ragionamento, vengano falciati giochi clone che, in realtà, cloni non sono. È esattamente quanto sta accadendo con Lawbreakers.

Aggiornamento del 13/08/2017

Intervistato da Eurogamer, Cliff Bleszinski ha dichiarato di essere perfettamente consapevole del fatto che il gioco non stia rispettando le aspettative. Tuttavia, non si è detto preoccupato, affermando di preferire un gioco che, pian piano, guadagna popolarità, piuttosto che uno che fa un botto iniziale per poi sgonfiarsi. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni in merito.

“È come una maratona, non come uno sprint. Mi piacerebbe molto di più essere un gioco che, all’inizio, ha suscitato poco hype e che, man mano, si trasforma in qualcosa che la gente adora, piuttosto che un gioco gravato da troppo hype e troppe aspettative, che finisce per subire un contraccolpo. Quello che mi conforta è che le recensioni su Steam siano buone. Poco alla volta stiamo acquisendo consapevolezza, e continuiamo a supportare il gioco. Pensate a cosa era all’inizio League of Legends, nato da una mod di Warcraft 3 e affermatosi ora come fenomeno immenso. Preferisco essere il gioco che si presenta sulle scene e che ha bisogno di tempo per bruciare, piuttosto che il classico gioco tripla A in cui, al primo mese, trovi milioni di giocatori e che, dopo un po’, viene letteralmente abbandonato.”

Lawbreakers: un lancio preoccupante

Andiamo dritti al punto: i publisher sono degli imprenditori, ed è logico che un imprenditore miri al profitto. E cosa può garantire un profitto se non la riproduzione di una formula già collaudata da altri? Niente, almeno all’apparenza. L’unica controindicazione è che il gioco non funziona se a seguire il trend sono in tanti. Prendiamo ad esempio Overwatch. Tutti conosciamo il suo successo di vendite, ed è facile comprendere quanto ghiotta sia l’occasione di sviluppare un gioco simile per un publisher. Non si raggiungeranno i numeri del gioco Blizzard, ma ci si potrà comunque guadagnare. I problemi arrivano quando si satura il mercato.

Questo è il problema che sta affrontando Lawbreakers. Il gioco ha dei numeri di vendita decisamente preoccupanti, e tutto questo a due giorni dal lancio, che, si sa, dovrebbe essere il periodo di maggiore attività per un videogame. Il titolo avrebbe dovuto vantare numeri decisamente superiori, soprattutto considerando il numero di utenti presenti nelle due beta rilasciate. Stando a quanto riportato su Githyp, la prima beta, risalente allo scorso Giugno, ha contato circa 7.500 giocatori. La seconda, tenutasi un mese dopo, ha registrato un notevole calo, assestandosi su 4.500 utenti.

Considerando che la seconda beta è stata aperta al pubblico, almeno per un po’, già questo era un segnale da cogliere. Ora, a due giorni dal lancio, la situazione si fa decisamente preoccupante. Lawbreakers ha registrato picchi di appena 3.000 giocatori, e i numeri sembrano calare sempre di più. Stando agli ultimi dati registrati, il gioco può contare su un numero di utenti attivi compreso tra i 2.000 ed i 2.500, decisamente troppo pochi per entrare nella Top 100 di Steam.

Lawbreakers e la saturazione del mercato

Ecco una tabella per constatare quanto stiamo dicendo.

Lawbreakers non è il primo gioco a sperimentare la saturazione del mercato. Senza neanche andare troppo indietro nel tempo, basta citare l’esempio di Battleborn. Il titolo Gearbox ebbe più o meno gli stessi problemi al lancio, potendo contare su picchi di appena 12.000 utenti attivi, nonostante delle valide e costose strategie di marketing volte a pubblicizzare il gioco.

Con buona probabilità, la ragione principale di questo attuale flop sta nell’eccessiva somiglianza del gioco, dal punto dei vista dei giocatori, con Overwatch. Anche in questo caso siamo in presenza di uno shooter, in cui si devono scontrare in PvP squadre di giocatori. Nonostante le somiglianze con lo shooter Blizzard si fermino qui, e nonostante le recensioni positive ricevute, il titolo Boss Key Productions sembra incappato in una parabola discendente.

Non ci sono attuali pericoli per i giocatori. Il gioco prevede match 5vs5, quindi non sussistono problemi di matchmaking. È previsto anche un approdo per PS4, che dovrebbe garantire delle vendite in più. Tuttavia, è lecito preoccuparsi.

This post was published on 13 Agosto 2017 14:51

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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