In tanti anni di divertimento davanti al monitor del PC, devo ammettere che per fortuna sono state pochissime le volte in cui, giocando ad un titolo particolarmente noioso o brutto, mi sono trovato a pensare che non era possibile vedere certe cose a schermo. Chiariamoci, le occasioni ci sono state ma sono davvero poche le occasioni di trovarsi di fronte ad un titolo completamente inutile. Ecco, detto questo, Ride To Hell è uno di questi giochi: privo di mordente, creatività, privo persino di un gameplay vero che vi costringe seppur a malavoglia a stare davanti al monitor per vederne la fine.
 
COME DESCRIVERLO?
Alle volte si dice che un gioco può essere descritto in poche parole ma in verità nasconde tantissime qualità che non è possibile sdoganare in quattro e quattr’otto. Ecco, Ride To Hell è un gioco che si descrive semplicemente come illusorio di un mondo open world con un gameplay misto azione, QTE e picchiaduro. In verità, di open world il titolo non ha davvero nulla e le sezioni in cui viene raccontata la storia non solo sono di una banalità sconcertante ma anche noiose fino al midollo. Immaginatevi insomma una sorta di filmato continuo intervallato qualche volta da una o due scazzottate, qualche sparatoria e dei combattimenti in moto stile Road Rash. Ma la parte più ridicola di tutto il gioco si arriva ad avere con le missioni che dovrebbero garantire una buona qualità al titolo e che invece, se ci fate davvero caso, sono le solite due tre messe a rotazione e che in pratica si risolvono sempre con trova il tipo che ti ha fatto qualche torto e levalo di mezzo. Nel mentre, potremo toglierci qualche svago per le missioni secondarie che anche loro brillano tanto per una creatività disumana: stai con una donna per farci sesso oppure evita di approfittarne e risolvile qualche casino in cui si è messa. Ridicolo. Senza contare che quasi tutti i personaggi principali di sesso femminile, a detta degli sviluppatori, fanno il buon mestiere (ci siamo capiti no?).
NON HO ALTERNATIVE
Ride To Hell è un gioco dal gameplay povero e triste, stessa sorte che tocca alla grafica. Il titolo Deep Silver, fra l’altro, vorrebbe raccontare una storia cruda e drammatica, mettendo in scena fustacchioni dal corpo grosso e muscoloso, con teste piccole e mani enormi. Adesso, non è tanto il problema di un tipo di character design ma se mi vuoi raccontare una storia dura e cattiva e poi in scena pare di vedere dei personaggi super deformed, capiamo che qualcosa non è andato proprio come doveva. Il restante comparto tecnico si difende mediamente bene con pochi dettagli del mondo di gioco, texture continuamente riciclate e delle animazioni sufficientemente passabili. Insomma, il classico gioco buttato fuori più per il compitino a casa.
SCAFFALE
Poche volte mi è capitato di avere per le mani, per fortuna, un titolo del genere. Ride To Hell è un gioco vuoto, completamente privo di mordente, graficamente orrendo con dei dialoghi pessimi e un gameplay che non ci si crede davvero che qualcuno c’abbia speso delle ore per starci dietro. Potrebbe essere anche sbagliato attaccare un titolo del genere in questa maniera ma se potete evitarlo, evitatelo. Se invece, per qualche masochistico motivo, volete metterci le mani sopra, fatelo almeno ad un calo di prezzo grosso, ovvero quando il gioco sta sui 5 Euro. Credetemi, non vi perdete nulla.
This post was published on 1 Luglio 2013 11:54
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