The Last of Us – Anteprima

Anteprima di Raffaele Gomiero

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Milano, 22 maggio. Una delle numerose giornate di pioggia che da settimane dominano il capoluogo lombardo. A compensare la voglia di quel sole che ultimamente sembra un’utopia ci ha pensato Sony  organizzando in una location dove per l’occasione  è stata ricreata l’atmosfera di  un edificio abbandonato e saccheggiato l’anteprima italiana di uno dei giochi più attesi degli ultimi mesi: The Last of US! Ovviamente non siamo potuti mancare ad un appuntamento così importante, per cui ombrello alla mano e curiosità alle stelle ci siamo mossi per tempo verso il luogo della presentazione per non perdere nemmeno un minuto di quello che ci avrebbero detto e mostrato uno dei team più prolifici degli ultimi anni: i Naughty Dog. Inutile dire che il clamoroso successo della serie di Uncharted  è sì un ottimo biglietto da visita ma è anche sinonimo di grandi aspettative da parte di tutti, per cui vediamo se tali aspettative sono state soddisfatte.



Dopo qualche minuto di attesa sono saliti sul palco Ricky Cambier (Game Designer) e Arne Meyer (Community Strategist)  rappresentanti di Naughty Dog in questo importante appuntamento, i quali ci hanno sinteticamente spiegato quale sarà l’atmosfera e il concept che sta alla base del gioco, contrariamente al solito lo speach è stato molto sintetico e si è preferito farci sfogare sulle numerose postazioni di gioco sparse per la location. Ovviamente non ce lo siamo fatti ripetere due volte e siamo riusciti a prendere possesso subito di uno dei preziosi pad e ci siamo buttati a capofitto nel gioco. L’ambientazione ricorda molto the Walking Dead, scenario post apocalittico di una terra fatto di città abbandonate e una razza umana che ha come unico scopo la sopravvivenza, l’origine di tutto non è il solito virus del solito laboratorio malamente sorvegliato ma una specie particolare di fungo che ha il potere di trasformare le persone in zombie (tanto per cambiare) affamati di carne umana. Inutile aggiungere altro visto che lo scenario che segue è ampiamente conosciuto da tutti ormai tra serie televisive e film del caso. I fatti del gioco si svolgono venti anni dopo lo scoppiare dell’epidemia quando ormai la presenza di zombie è data per scontata da tutto il mondo. I protagonisti del gioco sono due, il mercenario Joel che ha vissuto l’esperienza dell’epidemia dall’inizio e Alle, adolescente cresciuta durante l’epidemia e che quindi non sa minimamente com’era il mondo prima di essa. Compito di Joel è scortare Alle in una comunità più sicura attraversando alcune tra le zone più selvagge e pericolose che si conoscono. Il rapporto che si instaurerà tra Joel e Alle diventerà sempre più particolare esattamente come accaduto in Uncharted tra Nate e Sully, infatti è stato proprio quest’ultimo rapporto ad ispirare i Naughty Dog nello sviluppare quello tra Joel e Alle.  Come genere di gioco è stato identificato come un Survival Action, per cui prepariamoci ad avere munizioni contate e di doverci arrangiare con quello che troviamo in giro esplorando il territorio. L’esplorazione gioca un ruolo fondamentale in The Last of Us, oltre a raccogliere armi, munizioni e medikit vari troveremo alcuni oggetti che se combinati tra loro ci permetteranno di ottenere coltelli di fortuna, medikit d’emergenza, granate improvvisate e altre cose che in determinate situazioni ci potranno salvare la vita. A differenza di molti giochi dove la costruzione di oggetti è lunga e laboriosa qui il tutto avviene in maniera immediata e soprattutto velocissima, questa scelta è stata fatta  in modo che in caso di necessità è possibile costruire un oggetto anche in mezzo ad un combattimento frenetico, basta schiacciare un paio di pulsanti e il gioco è fatto.

Durante la sessione di gioco abbiamo potuto notare una grafica di prim’ordine ed un approccio nei movimenti del personaggio molto lento, a volte anche troppo e questo potrebbe non andare troppo a genio di chi non ha troppa pazienza. Anche l’approccio ai combattimenti è leggermente diverso da giochi simili, se si studia bene la situazione, magari da una posizione defilata, si potrà capire che ci sono altre soluzioni per  sconfiggere i nemici oltre alla solita strategia “esco allo scoperto e sparo come un pazzo”. Se ci si trova di fronte ad un gruppo numeroso di nemici sarà più efficace distrarne un gruppo facendo rumore in una direzione e approfittare dell’indebolimento della massa per fare fuori gli zombie rimasti più isolati all’inizio e poi concentrarsi  su quelli precedentemente distratti. Meglio fare fuori due gruppi di nemici da 5 piuttosto che uno da dieci tanto per intenderci.  Questo genere di approcci è da prendere molto in considerazione perché da quello che abbiamo potuto constatare non ci troviamo di fronte ai soliti zombie che avanzano ignoranti verso quello che si muove nel tentativo di azzannarlo, ma tenteranno di aggirarci o di farci uscire dai nostri nascondigli di copertura con granate o altri stratagemmi.  Tanto per fare un esempio sono più simili a quelli del fim “Io sono Leggenda” più che a quelli di “The Walking Dead”. The Last of US si preannuncia un titolo “succoso”  e visto che non manca molto all’uscita del gioco definitivo (il 14 giugno) state ben sintonizzati su Games.it per la recensione completa.