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SimCity – Recensione

Parlare del nuovo SimCity ignorando i problemi derivanti dal sistema DRM che costringe il giocatore a restare connesso online pur non essendo interessato alle modalità multiplayer è impossibile. Del resto, siamo di fronte all’argomento più discusso negli ultimi giorni e cercare di non far pesare questo in sede di recensione sarebbe ingeneroso verso chi il gioco l’ha acquistato al lancio e si è trovato davanti una serie di problemi derivanti da questa scelta, su tutti i server sovraffollati.
La nostra prova naturalmente non è stata esente da queste problematiche visto che, giuriamo, utilizziamo gli stessi server vostri. Il fatto è che, una volta entrati, è stato difficile uscirne e non per altri problemi tecnici ma semplicemente perché questo SimCity è una maledetta droga, eccezionale e curato in molti aspetti, seppur non perfetto. Vero, non mancano le assenze rispetto al passato, le città sono generalmente più piccole, non è presente il terraforming e altre cose. EA Maxis ha però pensato a una cosa soltanto: il vino buono sta nella botte piccola, ed è un concetto che SimCity fa suo a piene mani. O quasi.
Sì, perché è vero che le possibilità all’apparenza possano sembrare inferiori rispetto una volta, ma in realtà, nonostante le città siano per dimensioni più piccole rispetto quelle che mostravamo fieri all’epoca di SimCity 4, le cose da fare e da gestire sono perlomeno dieci volte di più e intrise tutte di quel realismo che non fa mai male a un City Builder di questo tipo. Al giocatore viene subito concessa una scelta: tante mappe, una zona da selezionare in cui far nascere, crescere e prosperare il proprio centro abitato. Iniziate a posizionare le prime strade e i primi edifici e resterete sorpresi dai tanti fattori di cui tenere conto. Volete costruire una città fortemente ecologica? Sceglierete una centrale eolica al posto di una classica o, peggio, nucleare. Occhio a dove la posizionate però, meglio scegliere una zona particolarmente ventosa, altrimenti, nelle giornate con aria ferma, vi troverete a rendere conto dei cittadini colpiti da un grave blackout. Persino la distribuzione d’acqua richiede di tenere conto delle falde acquifere in cui posizionerete il bacino. Informatevi, assicuratevi che la zona non sia inquinata, non vorrete far arrivare acqua avvelenata ai vostri concittadini? Solo un paio di esempi per farvi capire che in questo SimCity tutto è conseguenza di tutto. Per ogni scelta che farete avrete una reale conseguenza che potrebbe portarvi a fare altre scelte, anche errate, ma che consideravate le migliori fino a quel momento.
Tanto per fare un altro esempio, una città senza un’adeguata istruzione darà vita a poco lavoro e di conseguenza tanta criminalità, inutile dire cosa accadrebbe se non avrete i soldi per sostenere la sanità. SimCity è infatti semplice nella superficie, tosto e anche abbastanza impegnativo sul lungo andare. Si dice che una volta riempito lo spazio scelto per la propria città il gioco sia già sostanzialmente finito. Bugia. Bisogna monitorare tutti gli imprevisti che possono accadere in un qualsiasi centro abitato: bilancio in rosso, risorse finite dai punti di estrazione, calamità naturali (è pur sempre SimCity), gang di criminali che prendono di mira la città e molto altro ancora. Anche perché gli abitanti non sono più dei semplici bot pronti a prendere per buona ogni vostra decisione. No, visto che ognuno avrà il proprio lavoro, le proprie abitudini, il proprio percorso su strada. Potete cliccare su un singolo abitante e scoprire tutto il necessario sulla sua vita. È una piccola cosa che aggiunge tanto valore a questo SimCity, perché si ha la sensazione come mai prima d’ora di stare gestendo davvero un centro abitato.
Si potrebbero raccontare tante cose che fanno parte del gameplay del nuovo SimCity, ma diventerebbe un saggio, non una recensione. EA Maxis ha sempre parlato di reboot per questo episodio e adesso capiamo anche perché. Le fondamenta sono state mantenute, ma è tutto il contorno a essere cambiato ed essere stato rivoluzionato. In meglio o in peggio? Difficile a dirsi, di certo siamo di fronte a un lavoro mastodontico che merita di essere giocato, possibilmente per abbastanza tempo da far propria la nuova struttura di gioco. E poi decidere quali elementi far pendere sulla bilancia.
Spendiamo giustamente un paio di parole sul multiplayer, che rappresenta la novità più grossa di questo SimCity. La parola d’ordine è cooperazione, tra i giocatori in tutto il mondo: dicevamo prima come, nel costruire la propria città, bisogna individuare subito in cosa specializzarsi. Questo perché l’obiettivo del multiplayer non è appunto quello di competere per costruire il centro più abitato ed efficiente, ma di collaborare con i giocatori della propria regione (la più grande può ospitare fino a un massimo di sedici città differenti) per ricevere e inviare risorse e darsi una mano sui temi centrali che riguardano tutti, come la costruzione di un enorme aeroporto internazionale, la possibilità di installare un centro spaziale o la caccia coordinata tra diverse città per catturare un pericoloso criminale. Si vive un’esperienza di gioco nuova, sociale e incredibilmente assuefante sul lungo andare come fosse un MMO.
Cosa dire poi dell’impianto grafico? Il GlassBox Engine, qualche bug a parte, riesce a restituire un aspetto visivo gradevole e realistico, con ottimi effetti e una stabilità niente male tanto che è difficile in correre in problemi di frame rate anche nelle situazioni più concitate. L’elevata scalabilità del motore permette inoltre di goderne anche su configurazioni meno recenti.
Tutto perfetto, un trionfo? Assolutamente no. Abbiamo detto che il gameplay di SimCity è particolarmente ricco ma è come tutto viene attualmente eseguito a non convincere, oggi, in pieno. Troppi bug pregiudicano aspetti importanti: fra tutti il traffico, che si congestiona inevitabilmente. EA ha già promesso una patch. Il sistema di simulazione della vita dei cittadini è completamente sballato, perché scoprirete presto come ognuno cambierà ogni giorno lavoro, abitudini, coniuge e persino abitazione. Ogni SIM esce di casa per affrontare quotidianamente una vita nuova, tutti dei nomadi insomma. Senza contare altri fattori che pregiudicano un po’ il realismo del gioco. Infine, la connessione online permanente. Ora, aldilà dei discorsi sull’impossibilità di giocare al nuovo SimCity nel caso non si disponga momentaneamente di internet, il problema più grande riguarda il sistema di salvataggio: oggi non si può più sperimentare, perché tutti i progressi vengono memorizzati in cloud nei server EA. Neanche la modalità Sandbox, quella libera per intenderci, è esclusa da questa particolare politica, cosa che sta generando molte polemiche da parte dei giocatori che amano sperimentare portando al limite il gameplay del gioco. I problemi ai server hanno costretto inoltre Maxis a disabilitare la velocità Ghepardo, quella comunemente più utilizzata: tornerà? Al momento in cui viene scritta questa recensione non è ancora disponibile.

Commento finale

SimCity è dunque un prodotto dai tanti volti. Bello da vedere, assuefante da giocare, ricco, ricchissimo e profondo come la Fossa delle Marianne. L’applicazione di tutto quanto viene messo a disposizione però non convince e si ha l’impressione che il gioco sia uscito sul mercato senza una adeguata fase di testing che, ahinoi, stanno effettuando in prima persona gli appassionati. Difficile consigliarlo, altrettanto sconsigliarlo. Invitiamo semplicemente a tenere a mente quanto scritto, così da avere piena consapevolezza del tipo di prodotto che è SimCity oggi. Tra qualche settimana, con DLC e aggiornamenti vari, magari sarà totalmente diverso. E sicuramente migliore.

This post was published on 15 Marzo 2013 17:27

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