Dopo una trilogia sule console casalinghe, e due ottimi capitoli dedicati alla prima portatile Sony, Kratos non ha nessuna intenzione di andare in pensione. La sua storia si può dire conclusa con God of War 3, per questo motivo gli studi di Santa Monica hanno optato per un episodio che raccontasse le origini dello spartano più arrabbiato di sempre. Ascension si configura così come un titolo molto familiare, che prosegue sul tracciato segnato dai suoi predecessori, in particolare l’ultimo uscito su Playstation 3, integrando qualche piccola novità ed esordendo nel mondo del multiplayer.
Ancora dio della guerra?
In God of War Ascension guideremo ancora una volta Kratos, nuovamente in conflitto con le divinità dell’olimpo, attraverso una storia che poco fa per elevarsi dal ruolo di semplice pretesto per mettere insieme una successione di combattimenti, scenari spettacolari e momenti epici. Lo spartano rimane un personaggio che più che grugnire ed inveire contro tutto e tutti non fa, ma ci piace anche per questo. A complicare una trama già di per sé non molto chiara ci pensano tutta una serie di flashback, sfruttati per spiegare i retroscena degli avvenimenti che hanno portato Kratos a quanto narrato nella trilogia principale. Grazie all’ottima regia, personaggi che mescolano la mitologia greca con la fantasia degli sviluppatori e dialoghi sopra le righe, si può dire che la sceneggiatura faccia il suo sporco mestiere senza brillare per originalità. Diciamo che al sesto capitolo, forse God of War meriterebbe una revisione degli stilemi narrativi, ormai usurati.
Purtroppo la narrativa non è l’unico elemento di Ascension ad accusare alcuni segni di cedimento, in particolar modo nella prima metà della campagna. Questa, della durata di circa una decine di ore, propone infatti una sezione iniziale per certi versi piatta, una sorta di lungo riepilogo di tutto il repertorio della serie Sony, fortunatamente tenuta in piedi dal sempre solido sistema di combattimento e scene di spettacolo puro possibili grazie alla potenza del notevole motore grafico. I combattimenti sono chiaramente il cuore dell’esperienza di gioco e a lato delle Lame del Caos, con le quali concatenare combo, introduce in questo nuovo capitolo alcuni perfezionamenti e aggiunte. L’evoluzione del protagonista come di consueto garantisce l’accesso a nuove mosse ed armi, in questo caso sotto forma di poteri elementali. Le Lame, infatti, saranno sempre il principale strumento di morte di Kratos, ma potranno essere imbevute di magia del fuoco, ghiaccio, del fulmine e dell’anima di Ade. Sebbene le mosse speciali siano sempre le medesime, la loro efficacia varierà in base all’avversario ed alle circostanze, così come diverse saranno le sfere rilasciate dai cadaveri dei nemici. Il perfezionamento di alcune tecniche come parata, contromossa e prese rende il sistema di combattimento per certi versi più strategico, con poi l’aggiunta della possibilità di utilizzare armi raccolte dal terreno di scontro, senza dimenticare l’utilizzo delle magie. Per quanto fedele alla formula originale, il battle system riesce ad avere ancora qualcosa da dire, a patto di avere la pazienza di superare la prima metà del gioco che appare quasi come un lungo tutorial, in attesa di sbloccare finalmente tutte le abilità e di incontrare nemici variegati ed ostici sui quali sfogare tutta la potenza di Kratos.
Dio dello Spettacolo
Un marchio di fabbrica della serie è da sempre lo spettacolo offerto, e fortunatamente God of War Ascension non si contiene nell’inscenare momenti epici, forte di una telecamera gestita a regola d’arte. Tornano poi i Quick Time Event, arricchiti da una nuova variante che lascia al giocatore parte del controllo senza imporre a schermo segnali di alcun tipo. Con la ripresa ravvicinata, nei momenti più caldi di uno scontro particolare, starà infatti a noi attaccare o schivare senza pulsanti predefiniti da premere col giusto tempismo. Il premio saranno uccisioni sanguinolente, che non lesinano in dettagli tra i più truculenti che ci sia mai capitato di vedere in un videogioco. Tra sangue, viscere, seni scoperti ed urla di disperazione, God of War non è certamente un titolo per palati fini, ma sa quello che piace al suo pubblico e gliene dà in pasto in abbondanza.
Kratos non usa solo la violenza, ma in diversi frangenti viene costretto a lunghe arrampicate e sequenze platform, ben più consistenti che in passato, mentre non mancano enigmi ambientali da risolvere, non sempre scontati fortunatamente. Entrano in gioco qui dei poteri speciali che gli verranno dati nel corso dell’avventura, come quello già noto che permette al nostro eroe di restaurare alla propria forma dei ruderi o ridurre in macerie alcune strutture. L’utilizzo di questa abilità è limitata ad oggetti ben precisi, traducendosi di fatto in un meccanismo utile unicamente per sfidare l’intelletto del giocatore. La combinazione con altre magie, leve, ingranaggi e tutto il repertorio solito garantisce piacevoli pause dagli smembramenti.
God of Bugs
Sotto il profilo dell’esperienza di gioco, God of War Ascension non ha riservato particolari sorprese, nonostante aggiunte e piccoli miglioramenti. Lo stesso vale per il comparto grafico, impressionante proprio come lo fu quello del suo predecessore. Gli scenari sono l’elemento più riuscito, grazie alla loro vastità, coccolati da una telecamera che sa sempre dove indugiare, a tratti persino a scapito del gameplay. Se il livello di dettaglio, illuminazione ed effettistica sono ai vertici di questa generazione, ci pensa un repertorio di animazioni meno curato a far tornare coi piedi per terra il comparto tecnico. Kratos, infatti, quando non è in combattimento appare impacciato, che si stia arrampicando o stia nuotando. Lo stesso vale per le animazioni facciali, solo buone e di certo non all’altezza di un’esclusiva di tale livello. Siamo poi rimasti sorpresi dal quantitativo di bug, che sottolineano una rifinitura piuttosto approssimativa. A partire da semplici compenetrazioni o errori grafici, siamo arrivati ad altri problemi tanto gravi da bloccare l’avanzamento del livello. In un paio di frangenti ci siamo ritrovati costretti a dover ricaricare un capitolo precedente a quello in corso, impossibilitati a passare alla schermata successiva. Ci auguriamo vivamente che Sony sproni gli sviluppatori affinché sistemino questi errori quanto prima.
Un accenno va poi fatto alla componente online che esordisce per la prima volta nella serie. L’offerta propone una modalità competitiva ed una cooperativa per due giocatori in stile orda. Inoltre è previsto un avanzamento di livello, permettendo all’utente di sbloccare equipaggiamento, armi e abilità. Le skill sono inoltre suddivise in base alla divinità alla quale si preseterà giuramento, che influenzerà lo stile di combattimento preferito. Sfruttando il sistema di combattimento ricco e profondo del gioco principale, c’è da dire che il multiplayer di Ascension si è dimostrato divertente ed appagante, ma soprattutto un’esperienza decisamente inedita assolutamente benvenuta in un panorama dominato da FPS.
Commento finale
Spiace dirlo, ma Kratos a nostro giudizio comincia ad invecchiare. God of War Ascension è un action solido e spettacolare, ma la campagna singolo giocatore non è capace più di coinvolgere e soprattutto stupire come fecero i capitoli precedenti. Il sistema di combattimento si è dimostrato ancora valido, nonostante le scarse innovazioni, mentre i nuovi poteri annunciati nei mesi scorsi, fungono unicamente da pretesto per la risoluzione di enigmi ambientali guidati. Il comparto tecnico è dal canto su una dimostrazione di potenza della console Sony, che sembra davvero avere ancora molto da dire. Impossibile poi non far pesare sulla valutazione alcuni bug anche gravi riscontrati durante la nostra prova. In definitiva, se amate la serie, troverete certamente pane per i vostri denti, se invece cercate solo un action di qualità, God of War Ascension rimane un ottimo esponente ma non più il migliore.
This post was published on 15 Marzo 2013 10:22