Hitman Absolution – Video Recensione

Recensione di Valerio De Vittorio

Abbiamo dovuto aspettare sei lunghissimi anni perché l’agente 47 decidesse finalmente di uscire dal nascondiglio dove si era rifugiato, aspettando che IO Interactive mettesse insieme un nuovo capitolo degno del nome che porta. Vista la qualità di Hitman Absolution, l’attesa è stata più che abbondantemente ripagata.

La promessa dell’assassino
In Absolution, l’Agente 47 si ritrova a proteggere ad ogni costo la giovane Victoria, una ragazzina con la quale scoprirà di avere qualcosa di molto importante in comune. Lo spietato e lunatico trafficante Blake Daxter la vuole a tutti i costi, però, e così il calvo assassino si ritrova suo malgrado immischiato in un losco complotto. Non vi diciamo altro della trama, ma il plot imbastito dagli sceneggiatori rispecchia appieno lo stile della serie, con personaggi e situazioni adulte, in alcuni frangenti quasi grottesche. Ciò permette al gioco di proporre una varietà invidiabile, spostandoci da un’affollata Chinatown in festa agli interni di una fabbrica d’armi segreta. Scienziati pazzi piuttosto che suore sado-maso in latex saranno solo alcuni degli incontri bizzarri che farete in Hitman Absolution. Lo stesso protagonista non è una persona tanto normale, con l’espressione impassibile anche mentre compie gli atti più atroci possibili. La sua caratterizzazione guadagna ulteriore spessore in questo capitolo, grazie al rapporto con Victoria, senza perdere il modo di fare robotico e quasi autistico che da sempre lo identifica. I cattivi poi sono odiosi più che mai, alcuni perché semplicemente stupidi, altri perché crudeli, così che ucciderli sarà una vera e propria liberazione. Il velato senso d’umorismo che permea il titolo funziona a dovere, risaltando nei momenti giusti e facendosi da parte nelle scene più tese, per lasciare spazio a toni cupi e drammatici. Ottime le scene di intermezzo, girate con un occhio registico che non disdegna qualche citazione cinematografica, e forti di attori digitali in forma.
Uccidi come vuoi
Hitman è una serie che ha fatto della possibilità di personalizzare l’approccio alle diverse situazioni di gioco, il proprio marchio di fabbrica. Absolution non fa differenza e anzi ampia ulteriormente la profondità del gameplay, così che ogni livello diviene una sorta di mini sandbox totalmente aperto all’inventiva del giocatore. Lo schema base prevede un personaggio da assassinare per poi scappare senza essere visti. I livelli sono spesso molto ampi e variegati, con obiettivi intermedi e strade alternative. Le possibilità sono molteplici, così che si potrà scegliere l’approccio più stealth possibile, cercando di superare eventuali guardie ed entrare in zone proibite senza farsi vedere, piuttosto che approfittare di un addetto ai lavori rimasto isolato per ucciderlo e rubargli i vestiti. IO Interactive si è superata nel cercare di contemplare tantissime opzioni differenti, come pillole per dormire da nascondere in una pizza, luci da far saltare per seminare il panico, allarmi delle macchine da far suonare per attirare l’attenzione, oggetti da lanciare per causare rumori e distrarre una guardia e moltissimo altro. Il sistema che gestisce i vari travestimenti prevede diversi livelli di accesso alle zone: un cuoco può passare dalle cucine, uno scienziato accedere alle strutture di ricerca, un poliziotto superare un posto di blocco, e così via. Hitman Absolution introduce però un elemento nuovo, ovvero la capacità degli avversari di riconoscere un eventuale intruso nel caso ci si lasci vedere per troppo tempo o da vicino, ma solo dagli appartenenti alla medesima categoria. Solo un collega poliziotto passerà dal vedervi come un “nuovo arrivato” a sospettare di voi e chiedervi di fermarvi, fino a far scattare l’allarme. A quel punto l’Agente 47 può alzare le mani e fingere la resa, ma non appena il nemico si avvicina con la pistola, afferrarlo e farsi scudo col suo corpo puntando l’arma contro gli altri presenti o eliminarlo nel caso si sia soli per sparire nuovamente nell’ombra. Gli scontri a fuoco, sebbene siano concessi, difficilmente possono terminare in favore del protagonista, costantemente in inferiorità numerica, ma è comunque sempre possibile tornare a nascondersi cercando di abbassare il livello di guardia degli avversari, i quali comunque non smetteranno di cercarvi rimanendo allerta.
L’intelligenza artificiale, elemento quanto mai fondamentale per un gioco dalle meccaniche stealth articolate come Hitman Absolution, non stupisce ma risulta ben rifinita e funzionale. Le regole sono abbastanza elementari, con diversi gradi di allerta che scatteranno in base alle azioni compiute dal giocatore, se si fa vedere uccidere, piuttosto che se fa un rumore. Una freccia che si dilata sibilando, evidenzia quanto stiamo attirando l’attenzione e di chi, permettendoci di accucciarci prima di venire individuati del tutto o che salti il nostro travestimento. Tutto però è calcolato con precisione, così che il giocatore possa imparare a sfruttare ogni elemento a proprio vantaggio, muovendosi agilmente e silenziosamente proprio come un vero assassino professionista. La sensazione di essere un Agente spietato, dal sangue freddissimo viene restituita magistralmente dal titolo e apprese le dinamiche base del gioco, sfruttare le possibilità concesse in modo creativo, magari prendendo decisioni rapidamente nei momenti più tesi, regala grandi soddisfazioni. Certo, alcune situazioni appaiono un po’ forzate, ma è un compromesso più che accettabile perché il gameplay rimanga divertente e godibile e sopratutto ben ripulito. 
Absolution incrementa ulteriormente la sensazione di vestire i panni del killer per eccellenza introducendo il “Point Shooting”, una tecnica che permette di fermare il tempo per qualche istante, puntare dei target e lasciare che sia l’Agente 47 a fare fuoco in una sequenza spettacolare. Niente di diverso da quanto visto in Splinter Cell Conviction o Red Dead Redemption. Questa abilità dipende da una barra, che si consuma anche cercando di evitare che i nemici scoprano un travestimento. In caso si venga avvicinati o si debba passare accanto a qualcuno che potrebbe riconoscerci, basterà tenere premuto il dorsale destro per chinare il capo, piuttosto che fingere di parlare alla radio della polizia e togliere così i dubbi ai colleghi. Ciò utilizza però gran parte della barra, risultando in un’abilità da impiegare con parsimonia. Fanno la loro comparsa poi un utilissimo sistema di coperture attivo, la possibilità di appendersi al bordo di una finestra piuttosto che di un precipizio, per nascondersi o per raggiungere altre zone di un livello. Grazie alle sue abilità di killer, l’Agente 47 può anche attivare una vista speciale, che garantisce una migliore visione d’insieme, per osservare le guardie muoversi anche da dietro un muro e sottolineare il loro tragitto, spendendo parte della barra apposita. 
IO Interactive ha inoltre introdotto tutta una serie di accorgimenti per rendere il gioco più godibile e se vogliamo anche più realistico. Ad esempio, nel caso si venga avvistati, solo le guardie in zona saranno consapevoli della nostra presenza, così che eliminandole si potrà cercare di recuperare la situazione a nostro vantaggio. Hitman Absolution introduce poi i checkpoint, ma invece di attivarsi automaticamente in determinati momenti, andranno trovati in zone particolari della mappa ed azionati a discrezione del giocatore. Nonostante alcune semplificazioni, Hitman Absolution rimane un gioco piuttosto difficile, anche ai livelli di sfida più bassi, e districarsi tra i vari livelli richiederà più di un tentativo. Sono comunque stati inclusi ben tre opzioni per innalzare la difficoltà sopra quella normale, disattivando via via sempre più aiuti, hud di gioco compreso, per l’esperienza hardcore definitiva.


Sfide e contratti
Quasi a voler sottolineare ulteriormente l’apertura totale alla volontà del giocatore, gli sviluppatori hanno inserito un sistema di sfide che tiene traccia delle tecniche applicate sul campo, assegnando un punteggio a fine livello. Non solo, compiere azioni particolari, scovare oggetti, travestimenti e quant’altro, garantirà l’accesso a potenziamenti. Ciò vi spingerà a riprendere in mano ogni missione più volte, quando consultando le “challenge” scoprirete di poter scovare un vestito da scoiattolo gigante piuttosto che di fingersi un barbiere per catturare l’obiettivo! 
Il sistema delle sfide viene sfruttato anche per una sorta di modalità multiplayer, chiamata Contracts, grazie alla quale è possibile scegliere fino a tre target, terminare la missione per fissare un record di base ed invitare i propri amici a compiere la medesima sequenza di azioni, battendo il nostro punteggio. Un meccanismo semplice ma molto malleabile, che incentiva ulteriormente la rigiocabilità. Hitman Absolution risiederà nelle vostre console e PC per molto tempo, visto che per arrivare ai titoli di coda anche un po’ di corsa, ci abbiamo messo più di dieci ore, tralasciando la maggior parte delle challenge presenti ed oggetti da scovare, elementi che moltiplicano la longevità. 
Abbiamo poco da obiettare anche sotto il profilo tecnico, col motore grafico proprietario di IO Interactive, il Glacier 2, sfruttato a dovere. I livelli sono ricchi di dettagli, oltre che incredibilmente variegati. Non sempre siamo rimasti del tutto soddisfatti dalla realizzazione dei personaggi, per via di una qualità altalenante di modelli ed animazioni, ma in generale il bilancio è senza dubbio positivo. L’engine è poi in grado di renderizzare il tutto con effetti e filtri assortiti di buon livello, oltre che di mettere in campo scene di massa con centinaia di persone contemporaneamente su schermo. In generale si fa sentire una certa sporcizia a schermo, a causa del forte aliasing, e saltuariamente fa capolino qualche bug, ma nulla di drammatico. Buono anche l’accompagnamento sonoro, con in particolare la colonna sonora davvero di alto livello.
Commento finale
E’ davvero un gran momento per gli amanti di giochi stealth, dopo Dishonored e l’ultimo Assassin’s Creed III, torna il killer più spietato di sempre con un capitolo davvero in ottima forma. Il gameplay non si discosta praticamente per nulla dalle dinamiche tipiche della serie, ma IO Interactive ha preferito ripulire ed introdurre nuove varianti per perfezionare la formula. Da applaudire la longevità, così come l’apertura totale alla volontà del giocatore, che a partire dai cinque livelli di difficoltà differenti, viene lasciato libero di scegliere come vivere questa appassionante esperienza. Hitman Absolution è un titolo da non perdere per gli appassionati ed un gioco caldamente consigliato anche per tutti gli altri.