Recensione di Giovanni Ferlazzo:
Potremmo riassumere il giudizio sull’ingiustamente passato inosservato Of Orcs and Men con una sola parola: finalmente! Esatto. Finalmente perché non ne potevamo più delle solite storielle fantasy in cui un eroe o un gruppo di sagaci guerrieri partiva alla volta di terre infestate per liberare il mondo dalla minaccia di orchi, elfi crudeli, mostri e compagnia cantante. No, Of Orcs and Men finalmente ci permette di vivere la storia dall’altro punto di vista, offrendo un mondo fantasy diverso da quel che ci si aspetterebbe da questo genere di prodotti: gli umani dominano la terra e hanno reso in schiavitù la comunità di orchi, costretta a vivere esiliata ma che decide un giorno di prendersi la rivincita, e conquistare quella libertà che il genere umano le ha sempre negato. Con questo presupposto, lo sviluppatore Cyanide ci introduce all’avventura.
Protagonisti della storia sono Arkail e Stige, orchi appartenenti alla tribù di Bloodjaw che decidono di mettersi in viaggio per uccidere l’Imperatore e liberare il mondo dalla malvagità degli umani. Il bello di Of Orcs and Men risiede anche e forse soprattutto nella storia raccontata: non solo i due personaggi principali, che potrete controllare entrambi indistintamente, sono simpatici e caratterizzati da dialoghi profondi e ben scritti, ma la trama stessa non appare mai banale e andando avanti sarà in grado di regalare colpi di scena niente male che vi porteranno ai titoli di coda con enorme soddisfazione. Specialmente se a tutto questo uniamo scenari evocativi e una struttura di gioco la quale, sebbene claudicante in certi aspetti, non annoierà mai per circa le 10 ore richieste per completare l’avventura.
A dispetto di quel che può sembrare a primo impatto, Of Orcs and Men non è un gioco di ruolo nel senso stretto del termine, ma un action RPG la cui longevità sì, può essere espansa grazie alle varie subquest presenti nel mondo di gioco, senza tuttavia avvicinarsi nemmeno a ciò che sono in grado di offrire titoli del calibro di Skyrim e Dragon Age, dai quali comunque la creatura prodotta da Focus Home Interactive si differenzia volutamente. Eppure, nonostante sia votato all’action (anche se i combattimenti non avvengono in tempo reale), il gameplay di Of Orcs and Men è particolarmente profondo e lo scoprirete man mano che procederete nei cinque capitoli che compongono l’avventura principale.
Abbiamo già accennato alla possibilità di poter prendere il controllo di entrambi i protagonisti, cosa che ci permette di gestire le varie situazioni nella maniera che si preferisce sfruttando le caratteristiche peculiari di ognuno. Ma a questo si unisce un sistema di combattimento sorprendentemente più complesso del previsto, vista la mole di opzioni messa a disposizione del giocatore. Infatti, Of Orcs and Men induce sempre a preparare in anticipo le mosse da compiere prima di iniziare uno scontro, come avveniva nei cari vecchi giochi di ruolo che molti nostalgici non hanno mai smesso di amare. Questo in un certo senso rallenta un po’ l’azione in un gioco che forse avrebbe funzionato meglio con un sistema in tempo reale, ma fa guadagnare alla produzione tanti punti in termini di strategia e profondità, visto che specialmente con gli avversari più forti sarà necessario pianificare bene le proprie mosse per averne ragione e non lasciarsi sopraffare.
Un sistema che non fa soffrire più di tanto su PC con la combo mouse-tastiera, ma che potrebbe creare problemi di macchinosità per chi prediligerà o sarà costretto ad acquistare una delle due versioni console. Il pad a nostro parere poco si sposa con sistemi del genere, e nonostante il gioco sia parecchio valido vi è il rischio che qualcuno possa non sopportare l’effettiva staticità con cui si svolgono i combattimenti, che dopotutto rappresentano il fulcro centrale di un prodotto di questo tipo. In ogni caso, grazie ai punti esperienza guadagnati in ogni scontro si avrà modo di migliorare abilità, armi e armature, così da dare vita a due personaggi plasmati secondo le proprie esigenze. Caratteristica che dà ulteriore profondità a una buona struttura di gioco.
I problemi sopraggiungono con il resto degli aspetti che delineano il gameplay di Of Orcs and Men: le fasi di esplorazione sono praticamente inesistenti, così come l’iterazione con l’ambiente. Si andrà sempre avanti da un punto A a un punto B, senza la possibilità di poter effettivamente farsi un giretto tra le splendide ambientazioni (per chi ama questo genere) offerte dal gioco. La presenza di subquest accennata in precedenza non aiuta, visto che si tratta comunque di incarichi che riceverete nella strada principale del vostro cammino, senza che dobbiate spostarvi più di tanto o, per così dire, andarvele a “cercare”.
In fin dei conti, insieme al comparto tecnico, si tratta dell’unico vero grosso difetto di Of Orcs and Men. Graficamente il gioco è infatti convincente per quanto riguarda la resa dei personaggi protagonisti e degli ambienti, specialmente su PC, ma manca un po’ di sostanza, che si ricollega alla scarsa iterazione che si accennava prima: tutto molto bello, ma dannatamente statico e irreale, senza contare che la quantità dei poligoni non fa certo gridare al miracolo.
Commento
Vogliamo comunque essere buoni per tanti motivi. Of Orcs and Men è arrivato sul mercato tra l’indifferenza generale, senza troppi proclami ma solo con la voglia di offrire qualcosa di diverso e ben fatto. Ci riesce. La profonda seppur imperfetta struttura di gioco divertirà dall’inizio alla fine, anche grazie a una trama ben scritta e a personaggi protagonisti di assoluto prim’ordine. E poi, per una volta Orchi e Goblin non passeranno come i cattivi della situazione, e quindi chiudiamo come abbiamo iniziato: finalmente!
This post was published on 18 Ottobre 2012 18:23