NBA 2K13 – Recensione

Recensione di Giovanni Ferlazzo:
Il successo della serie NBA 2K è stato costruito negli ultimi anni quasi in modo prepotente da parte di Visual Concepts e 2K Sports. Nessuna polemica ben inteso, anzi un elogio al team di sviluppo che è riuscito a creare una simulazione di basket incredibilmente realistica sin dalle primissime edizioni, con le più recenti che hanno affinato e migliorato quegli aspetti ancora non convincenti. Tutto questo, oltre a una cura nel dettaglio maniacale, ha messo NBA Live di EA Sports prima con le spalle al muro, poi ha costretto l’editore canadese a ritirare il suo “campione” dal ring, e anche quest’anno l’azienda ha deciso di rinunciare alla pubblicazione del suo videogioco cestistico proprio perché consapevole dell’enorme solco scavato dai rivali.
Visual Concepts, come del resto è accaduto negli ultimi anni, non si è però seduta sugli allori e anzi con NBA 2K13 ha ulteriormente raffinato la struttura di gioco, ascoltando le richieste dai fan e raggiungendo nuove vette in termini di realismo e qualità. NBA 2K è per il basket videoludico ciò che FIFA è ormai da qualche anno per il calcio, e forse anche qualcosa di più.
I campioni siamo noi
Già al primo impatto con il nuovo simulatore cestistico si comprende quella voglia di fare ancora bene, e chi se ne frega se la concorrenza preferisce assentarsi, da parte dello sviluppatore. I ritmi di gioco sono stati leggermente rallentati per favorire il realismo in ogni situazione, ma lo studio si è principalmente e giustamente concentrato soprattutto sul sistema che gestisce animazioni e collisioni. Le prime sono finalmente più fluide e meno distaccate tra loro, anche se in certe situazioni è ancora possibile imbattersi in questo problema; per quanto concerne invece le collisioni, si nota soprattutto come le situazioni sotto canestro vengano gestite meglio e in maniera più realistica. Peraltro poter far valere la prestanza fisica di un giocatore rispetto a un altro piuttosto debole è un pregio non da poco, e ora che questa possibilità è stata ulteriormente potenziata, le qualità del sistema di gioco di NBA 2K13 emergono più che mai
Visual Concepts ha dunque lavorato specialmente per migliorare, invece di cercare di inserire feature inedite che in una struttura ludica ben collaudata avrebbero comprensibilmente rischiato di inasprire il minestrone e rovinare un lavoro frutto di anni di studi e perfezionamenti. L’unica vera novità è la funzione della levetta analogica destra, pensata per controllare direttamente il palleggio e dare quindi al giocatore la possibilità di personalizzare al massimo il proprio stile di gioco. A molti, specialmente ai novellini, servirà un po’ di tempo prima di prendere praticità con il gameplay di NBA 2K13: la serie non ha mai puntato sull’immediatezza estrema, piuttosto su un realismo spiccato ma non eccessivamente estremo. Una volta presi “pieni poteri” o quasi delle meccaniche di gioco, arriveranno solo soddisfazioni.
Tutto questo è come sempre ben accompagnato da un range di modalità ricche e particolarmente profonde. Quella principale è ancora una volta “Il Mio Giocatore”, che permette di creare da zero il proprio aspirante campione di NBA virtuale con l’obiettivo di accompagnarlo, partita dopo partita, verso l’Olimpo del basket più spettacolare del mondo, quella Hall of Fame che solo i più grandi cestisti di sempre hanno raggiunto nel corso della loro carriera. Solitamente modalità del genere sono un po’ superficiali nei titoli sportivi: basti pensare alla Carriera di FIFA 13 o a Diventa un Mito in Pro Evolution Soccer, invece Visual Concepts dimostra di essere uno sviluppatore particolarmente attento a curare anche quei dettagli che altrove sono definiti soltanto dei contorni nemmeno tanto appetibili.
Ecco allora che non solo bisognerà dimostrare di essere bravi in campo a rispettare le indicazioni del coach e risultare quando possibile sempre decisivi, ma bisognerà curare anche l’aspetto esterno. Rapporti con fan, stampa, compagni di squadra e persino dirigenza. Sono tutti aspetti che sarebbe un grave errore definire superficiali, ma anzi dedicar loro giusta attenzione avrà effetti positivi su qualsiasi parte dello sviluppo della propria carriera. Di certo, se vi comporterete male con i fan, se risulterete sgarbati alla stampa, se pretenderete troppo da compagni e dirigenza, non aspettatevi che quando toccherete palla i tifosi vi incitino, anzi, potrebbero spingere la franchigia a mandarvi altrove. 
Il progredire della propria carriera riguarderà però anche aspetti prettamente tecnici, in particolare come il giocatore deciderà di sviluppare le abilità. E, ci ripetiamo ancora ma in maniera dovuta, lo sviluppatore è stato attento anche su questo versante. L’utente avrà a disposizione una serie di punti da distribuire verso le abilità da sviluppare: quest’ultime però saranno volutamente care, per far in modo che il giocatore debba scegliere con attenzione a che genere di cestista dare vita. Il succo insomma è: mai sprecare delle statistiche, il rischio di pentirsene più avanti è molto elevato.
Inutile affermare come solo questa modalità terrà incollati allo schermo per diverso tempo, ma per chi volesse provare qualcos’altro potrà cimentarsi ne “La Mia Squadra”, una sorta di Ultimate Team dedicata naturalmente al basket in cui, oltre al roster bisognerà curare anche altri aspetti, come palazzetto, allenatore, divise e schemi personalizzati. E non mancano le classiche “Stagione”, “Play-Off” e “Associazione”. Il gioco non delude ovviamente neanche online, sebbene durante la nostra prova abbiamo riscontrato qualche problema di troppo in termini di stabilità. Ci auspichiamo che con il lancio possano essere risolti per garantire agli utenti un’esperienza di gioco completa.
Come in TV!
Chiudiamo con un’analisi per quanto concerne l’aspetto tecnico. Come i suoi predecessori, NBA 2K13 non delude affatto dal punto di vista grafico, avendo peraltro migliorato la verosimiglianza dei giocatori più famosi che adesso sembrano proprio le controparti reali inserite in un videogioco. Bene come al solito anche per modellazione poligonale, texture e, lo abbiamo detto all’inizio, animazioni: il tutto restituisce un impatto visivo di prim’ordine, non sorprendetevi dunque se mamma, papà, sorella o amico entrando in cameretta scambieranno il gioco per una partita reale. Soprattutto se mettete ad alto volume: incredibile il lavoro di campionamento audio svolto dallo sviluppatore per il tifo di ogni palazzetto, in grado di reagire splendidamente in maniera realistica a ogni situazione di gioco. La telecronaca, sempre precisa, puntuale e ricca di informazioni, è l’immancabile ciliegina sulla torta.
Commento 
NBA 2K13 è l’ennesima conferma di una serie che ormai non sorprende neanche più, ma che è comprensibilmente diventata un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di basket e videogiochi. Un sistema di gioco ulteriormente migliorato e realistico, tante modalità con cui divertirsi offline e online, un motore tecnico di prim’ordine e l’interessante supporto a Kinect, che permette di chiamare schemi e sostituzioni semplicemente con il controllo della propria voce, formano il quadro di una produzione imperdibile. Se vi chiedevate perché EA Sports avesse deciso di ritirare NBA Live 13 prima del lancio, oggi avete una risposta. O forse, l’avevate già.