Rho Fiera si è riempita di appassionati di fumetti, videogiochi e giochi di ruolo in questo freddo, ma altresì piacevole novembre lombardo. Milan Games Week ha radunato migliaia di partecipanti da tutta Italia, attirando anche una grandissima fetta di fan di D&D con l’invito degli ospiti internazionali Neil Newbon e Devora Wilde, parte del cast del pluripremiato videogioco Baldur’s Gate 3.
I due attori che hanno interpretato (sia nel doppiaggio che nei movimenti tramite motion capture) rispettivamente il vampiro Astarion e la gythyanki Lae’zel, hanno partecipato a talk Q&A sul palco e sessioni GDR durante i tre giorni dell’evento.
La stampa ha avuto anche l’occasione di porre le proprie domande a Devora Wilde con una tavola rotonda privata presso la Media House. Vi riportiamo il contenuto del nostro incontro con l’attrice: avendo trascritto a mano rapidamente le risposte, le parole utilizzate potrebbero non essere esattamente le stesse, ma abbiamo mantenuto il senso e tono del discorso.
Partiamo con qualcosa di semplice, ti aspettavi tutto questo successo?
Devora: Penso che i 4 anni di lavoro ci abbiano permesso di tirar fuori il meglio, tutto questo tempo ha permesso di evidenziare il lavoro degli attori e le persone dietro il gioco.
Baldur’Gate 3 ha tantissimi dialoghi, quindi i tempi saranno stati stretti immagino… c’è stato un momento in cui ha cambiato qualcosa nei dialoghi?
Devora: Sinceramente, il gioco è già così ben scritto che non abbiamo cambiato nulla, neanche il “chk“. Non ne aveva bisogno, quindi non ci ho mai pensato.
C’è una versione di Lae’zel a cui ti sei affezionata?
Devora: È un dono in quanto attrice poter variare spesso caratterizzazione e questo gioco mi ha permesso di esplorare tanti possibili epiloghi. Il finale dove vola via sul suo drago rosso è il mio preferito, ma adoro tutte le sue sfaccettature.
Il mondo dei videogiochi è pieno di bravi doppiatori, ma qual è il segreto di questo progetto? Come ha fatto la direzione del doppiaggio a tirare fuori il massimo?
Devora: Ho avuto tempo per conoscere il mio personaggio e credo questo ci abbia dato modo di esplorare al massimo il pg, dobbiamo sempre ricordarci di chi ha scritto il gioco e del team che in 4 anni e mezzo si è impegnato per farci dare il massimo. Tutti questi fattori hanno reso il progetto così fantastico.
Quanto è cambiata Lae’zel lavorando sul personaggio? Cosa hai aggiunto al personaggio?
Devora: Lae’zel non è cambiata molto: ad alcune persone questa cosa non è andata bene e non riescono proprio a sopportalo. Certo, lei mostra dei momenti di vulnerabilità più avanti nella trama, ma non cambia troppo. Me ne sono innamorata immediatamente, ma alla gente non è piaciuta subito perché è un po’ dura (e lo rimane). Io l’ho pensata come tutti gli altri personaggi, non come un’aliena, lei è brutale e onesta e penso che alcune persone la apprezzino anche per questo, proprio come me.
Cosa ti piace del suo essere gyth?
Devora: Lae’zel è una gythyanki gentile alla fine, è fiera e impenitente, orgogliosa e schietta.
In quanto attrice, come è stato utilizzare il motion capture? È stato difficile?
Devora: Quella per Lae’zel è stata la mia prima audizione per un videogioco. Penso di essere stata ingenua: “Oh, guarda, ho tutti questi puntini addosso, wow!”. Il motion capture si è rivelato alquanto facile, è stato incredibilmente utile per la performance. Quando usi solo la voce devi sforzarti di più, ma se hai il respiro e i movimenti del personaggio è meglio, è stato liberatorio, ho potuto usare anche il corpo per recitare.
Cosa hai messo di tuo e cosa ti è rimasto del personaggio di Lae’zel?
Devora: Ho imparato molto da lei. In quanto donna puoi essere stronza e va bene! La cosa che mi dà fastidio è stata la reazione di alcune persone, mi ha sconvolta: ci sono personaggi che fanno lo stesso e non sono state criticate allo stesso modo. Va bene essere brutalmente onesta. Un tempo non volevo ammettere questa cosa, ma ora credo di essere molto simile a lei. Sono di origine bulgara, quindi il modo in cui lei agisce così fieramente e la sua schiettezza e stringatezza mi sono familiari, sono comuni nelle donne dell’Est Europa. E vanno bene, lei è semplicemente così, brutale all’esterno, ma se vai oltre la superficie puoi scoprire un cuore tenero.
Non sappiamo se ci sarà un altro Baldur’s Gate 3, ma nell’ipotesi di non poter interpretare più Lae’zel cosa ti mancherà?
Devora: Mi mancherà tutto! L’ho interpretata così a lungo che la riconosco in me stessa ormai. Era così facile entrare nel personaggio e mi mancheranno la sua onestà e la sua relazione di amore-odio con Cuorescuro. C’è ancora tanto da vedere di Lae’zel e son curiosa di scoprire di più sulla sua backstory.
Esperienza personale e nuove esperienze, come ti hanno cambiato questo ruolo come persona?
Devora: Molto può accadere in 4 anni mezzo… tipo una pandemia globale! È stata un’esperienza formativa, non avevo neanche mai fatto doppiaggio, solo recitato per programmi e serie tv. Credo di essere migliorata come attrice. Mi spiace solo che noi attori abbiamo registrato tutti in colonna separata (cioè da soli al leggio ndr), ma adesso possiamo giocare insieme ed esibirci sui palchi di tutto il mondo.
Com’è cambiato il suo rapporto con il gioco di ruolo?
Devora: All’inizio ero nevosa ed era intimidatorio, mi hanno invitata a giocare poco dopo l’uscita di Baldur’s Gate 3 e mi sono ritrovata tra fogli e statistiche… mi sentivo travolta, ma adesso è molto più semplice, è solo improvvisazione e la amo, è tutto un gioco del “sì, e…” (noto esercizio di improvvisazione teatrale in cui bisogna continuare la scena aggiungendo sempre qualcosa di improvvisato dopo “sì, e…” ndr). Adesso è molto divertente, ho giocato sempre a D&D, una volta pure interpretando dei gatti ed è semplicemente interpretazione! Ci sono così tanti dadi e numeri, ma di solito chiedo al dungeon master e penso solo a recitare.
Sei stata parte di questi due grossi franchise, D&D e Baldur’s Gate, di quale invece desidereresti far parte?
Devora: Io adoro la serie di Tomb Raider, vorrei essere Lara Croft, mi piace interpretare donne forti. Sarebbe divertente anche qualcosa di fantasy come Il Signore degli Anelli, o mischiare il fantasy a Tomb Raider: ci sono i draghi in Tomb Raider? No? Beh, li dovrebbero mettere.
Come ti sei trovata a lavorare nell’industria videoludica che è un ambiente prevalentemente maschile?
Devora: Non ho mai pensato ai videogiochi come una cosa da maschi, non ho grande esperienza a riguardo, ero semplicemente concentrata sul ruolo e sul lavoro. Baldur’s Gate 3 è un gioco inclusivo e pieno di diversità, io mi sento alla grande, ho avuto un’esperienza splendida. Ero preoccupata perché mi avevano avvertita che parte del fandom poteva essere tossica, soprattutto con le donne, ma mi sono trovata davvero bene. In fondo, sono stata per lo più in una grigia stanza da registrazione da sola, per me è stata semplicemente sfida bellissima.
This post was published on 27 Novembre 2024 21:00
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