Abbiamo la fortuna di trovarci in un periodo storico che sta dando a chiunque la possibilità di esplorare nuovi orizzonti professionali e creativi prima ritenuti lontanissimi dall’immaginario comune. Non ultimo, l’ambito del Game Design e, per quello che è il nostro interesse oggi, l’ambito dello sviluppo e progettazione dei giochi da tavolo stanno attraversando un periodo fiorente.
Non nascondo a livello personale che io stesso, pur venendo da un background professionale diverso, negli anni ho trovato la strada sempre più libera e le informazioni sempre più fruibili nel mio percorso di avvicinamento al mondo dell’industria del gioco da tavolo. Sicuramente al momento ci troviamo in una situazione dominata da dei grandi attori che prosperano su grandi brand con una forte identità o licenze di altissimo livello, ma anche le realtà più piccole stanno trovando il loro posto al sole, pur con tutte le difficoltà del caso, spingendo sempre più persone a tirare fuori i loro giochi dal cassetto.
In questi giorni ho avuto modo di fare un’interessante chiacchierata con Flavio Mortarino, che insieme ad Alexandra Zanasi sta ricoprendo il ruolo di coordinatore del corso di Board Game Design della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, che mi ha raccontato il loro progetto di mettere un piedi un corso che offra qualcosa di diverso .
Nel corso di otto mesi, a frequenza settimanale e della durata totale di centottantasei ore, gli iscritti affronteranno i vari aspetti della progettazione dei giochi, uniti a una visione d’insieme del funzionamento dell’industria sia a livello Italiano che internazionale. La parte teorica di analisi e testing di giochi esistenti si unisce a una forte componente pratica di progettazione di giochi su un ampio spettro di generi.
Potete contattare la segreteria per maggiori informazioni tramite questa pagina.
Paolo Mori, rappresentante italiano della SAZ e organizzatore di IDEAG, pubblica giochi dal 2006 ed è stato candidato allo Spiel Des Jahres con Augustus nel 2013. Ha sviluppato e co-sviluppato diversi titoli sia nel mercato Italiano che in quello estero, tra cui Libertalia, Dogs of War e Pandemic: Fall of Rome.
Carlo A. Rossi è stato fondatore di Cogito Studio, e ha collaborato alla progettazioni di giochi con molte importanti case produttrici tedesche tra cui Ravensburger, Zoch, Amigo, con giochi localizzati in tutto il mondo. È specializzato in light game ed è stato candidato due volte al kinder Spiel des Jahres con Zoowaboo nel 2010 e La Foresta Misteriosa nel 2017.
Quando ho sentito al telefono Flavio, mi sono limitato a fare una domanda: che visione avete dell’idea di divulgare e insegnare il game design che vi distingue dall’offerta attuale fornita da altri corsi e workshop?
La sua articolata risposta è partita dal concepimento del progetto: insieme a Matteo Casali, Direttore Creativo della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, hanno pensato ad un corso che seguisse quella che era la naturale evoluzione del percorso formativo di molti studenti: iniziare con un’idea di carriera legata a un ruolo molto specifico in una determinata industria, per poi scoprire grazie alla formazione altri ambiti professionali di quello stesso settore dove trovare l’impiego migliore delle proprie capacità. Nel caso specifico, ad esempio, abbiamo parlato di uno studente di fumetto che trova poi interesse a specializzarsi come inchiostratore e andare a ricoprire quel ruolo nell’industria.
Il corso quindi, è volto a formare non solo dei Game Designer capaci grazie all’esperienza dei docenti scelti in quanto figure affermate del settore, ma professionisti preparati a tutto tondo sul tipo di realtà lavorativa che andranno ad affrontare, acquisendo conoscenze trasversali sulla distribuzione, la progettazione grafica, e anche come confrontarsi con gli editori dal punto di vista contrattuale.
Un mio punto di interesse era anche capire oltre le particolarità del corso quale fosse il l’obiettivo riguardante la crescita della community di game designer italiani: Flavio mi ha parlato di quello che per lui è il punto cardine nel presentare il corso, ovvero l’esperienza di creare un dialogo con gli aspiranti designer per trovare gli ultimi iscritti entro la conclusione della prossima Lucca Comics 2019, per poi mostrarne le potenzialità e i successi nei successivi eventi di IDEAG di Parma, e ovviamente Modena Play 2020, dove gli studenti saranno spinti a mettersi in gioco con queste finestre per confrontarsi con le realtà professionali del settore, un approccio ispirato anche dell’esperienza positiva del lavoro degli ultimi anni con la SAZ (costola italiana della Spiele-Autoren-Zunft – Associazione autori di Giochi).
È stato interessante sentir parlare del processo di demistificazione della figura del designer e dell’industria nell’attuale panorama italiano che hanno in mente Flavio e i suoi. Infatti il beneficio di avere un corso coordinato da figure più addentro al processo industriale permette di fugare molti dei dubbi che escono un po’ dal seminato di quello che è pur sempre un campo artistico ancora giovane nella sua codifica e metodo di insegnamento.
Proprio per questo il corso si appoggerà anche a una serie di figure esterne per affrontare argomenti come lo ux-design, mentre a Paolo Mori e Carlo A. Rossi aspetterà il compito di passare le loro conoscenze agli studenti in quanto Designer di comprovata esperienza in Italia e all’estero. Flavio mi ha descritto un’esperienza desiderata simile al “lavoro in bottega”, con una forte componente pratica legata sia allo sviluppo e alla prototipizzazione che al testing di titoli di grande importanza didattica.
Ovviamente stiamo parlando di una realtà neonata e con una visione quasi pionieristica dell’approccio all’insegnamento della materia, e Flavio è stato molto chiaro riguardo alla natura sperimentale del progetto che chiederà probabilmente di correggere il tiro durante il percorso formativo di quest’anno e di quelli a venire, e anche rispetto al fatto che la buona riuscita del corso dipende innanzitutto dalla capacità degli studenti di mettere in pratica quanto imparato una volta concluso il percorso formativo, ma rimane fiducioso sulla correttezza dell’approccio e delle possibilità date dalla struttura della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e dall’esperienza dei docenti scelti.
Personalmente sono uscito dalla nostra chiacchierata positivamente colpito, come detto in apertura il mio input iniziale è stato minimo e Flavio ha affrontato in maniera pragmatica tutti i punti discussi sopra, andando a chiarificare e riassumere i concetti espressi quando necessario, mostrandosi anche consapevole degli eventuali scogli da superare durante il percorso.
In chiusura vi posso solo consigliare di dare un’occhiata alla pagina del corso, leggere il curriculum dei docenti (E magari giocare ai loro giochi!), e se i vostri ingranaggi si mettono in moto, andate a parlare di persona con Flavio e Alexandra a Lucca Comics & Games 2019 o mettetevi in contatto con loro tramite le pagine della scuola.
Mettete mai che sia ora di tirare fuori quei quaderni pieni di appunti dal cassetto, e dargli finalmente un senso.
This post was published on 21 Ottobre 2019 20:53
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