Durante la canonica conferenza stampa che annuncia tutte le novità di Lucca Comics & Games 2019, abbiamo anche assistito all’annuncio del vincitore del premio Gioco di Ruolo dell’Anno 2019. A spuntarla è stato Household, titolo italianissimo di Two Little Mice e pubblicato da Raven Distribution, che ha dovuto lottare contro una selezione a dir poco agguerrita quest’anno.
Gli altri candidati erano infatti City of Mist, Coriolis, Heavy Sugar e niente poco di meno Vampiri, nella sua quinta incarnazione. Una vittoria che sorpreso senz’altro, pur non generando lo scalpore dello scorso anno quanto Lovecraftesque si è portato a casa il titolo lucchese.
Vi abbiamo già parlato di Household su queste pagine, e vista la vittoria sorprendente abbiamo raggiunto i creatori del gioco di ruolo più piccolo del mondo per farci raccontare la loro esperienza. Abbiamo parlato del loro gioco, del processo creativo, e fatto alcune considerazioni sul premio Gioco di Ruolo dell’Anno.
Riccardo Sirignano è laureato in Arte e Regia Cinematografica, ha diretto la serie Anime e Sangue, ispirata all’omonimo gioco di ruolo, e scritto Household. Simone Formicola è laureato in Filosofia e Arte Drammatica, ed insieme a Riccardo Sirignano ha fondato Two Little Mice. Ha anche prodotto e recitato nella serie Anime e Sangue, ed anche lui ha contribuito alla scrittura di Household.
Vi lasciamo quindi alla nostra intervista. Buona lettura!
Prima di tutto, complimenti per la vittoria! Come ci si sente ad averla spuntata tra una selezione così agguerrita, e soprattutto contro un peso massimo come Vampiri?
Quando abbiamo cominciato a scrivere Household non ci saremmo certo aspettati di ritrovarci tra i cinque finalisti di Gioco di Ruolo dell’Anno, né tanto meno di vincere. Sicuramente questo riconoscimento ci lascia molto emozionati, ma ancor di più sorpresi, e siamo molto contenti e soddisfatti di aver condiviso questa competizione non solo con un pezzo da novanta come lo storico Vampiri, ma con tanti giochi altrettanto degni di nota tra cui l’italianissimo Heavy Sugar.
Torneremo a parlare del premio… però per adesso vorrei che ci raccontaste di Household. Com’è nata l’idea per un setting così particolare?
L’idea di Household nasce più di dieci anni fa, e non sarebbe potuto essere altrimenti. In nessun altro modo sarebbe stato possibile raggiungere quell’elevato livello di stratificazione, e di dettagli, che crediamo siano alla base dell’interesse che il pubblico ha dimostrato per quest’opera. Ciononostante l’idea di trasformare una serie di suggestioni, poesie e brevi racconti in un gioco di ruolo è nata esattamente un anno fa, nell’ottobre del 2018 dalla voglia di aprire questo vasto (e al contempo minuscolo) mondo a tutti coloro che avrebbero voluto contribuire nell’espanderlo ulteriormente. Tutto ciò è stato possibile soltanto grazie a due incontri fortuiti. Il primo con Daniela Giubellini, le cui illustrazioni ci hanno incantato e ispirato a quella che è stata una fantastica collaborazione. Senza la sua capacità di comprendere e sposare l’idea che sta alla base di Household, e di partecipare direttamente alla sua narrazione, non saremmo mai riusciti a pubblicare un volume di questa forza. Il secondo incontro è stato ovviamente quello con Roberto Petrillo di Raven Distribution che ha saputo intuire il potenziale valore della nostra idea quando non era affatto evidente, e ha dimostrato di possedere quelle due doti che noi stessi cerchiamo di coltivare, il coraggio e la cura per i dettagli.
C’è stato un momento, durante la progettazione, in cui avete pensato che l’ambientazione peculiare potesse non essere apprezzata?
Quando ci si cimenta nella scrittura o in generale nella creazione di un’opera di qualsiasi tipo, ci si ritrova inevitabilmente a dover scegliere se assecondare una qualche “tendenza” o se rischiare con qualcosa di non necessariamente nuovo, ma per lo meno non scontato. In questo caso abbiamo optato per la seconda ipotesi (che non è sempre e necessariamente la migliore) ed avevamo quindi non tanto il timore, ma la certezza che Household non avrebbe incontrato il gusto di tutti. Forse la cosa più difficile è stata imbrigliare questa decisione, e cercare di tirare dritto nel rispetto della visione originale, senza farsi sviare dal desiderio di piacere a tutti.
A proposito di lavoro, parlateci un po’ di Two Little Mice. Chi c’è dietro ad Household?
Noi siamo Riccardo “Rico” Sirignano (regista e scrittore) e Simone Formicola (attore e autore), fondatori della casa di produzione Two Little Mice, con la quale realizziamo progetti artistici di diversa natura lavorando principalmente nell’ambito del video e del teatro, ma spaziando anche in altri ambiti come la musica o, più recentemente, l’editoria. Lucca Comics and Games ci ha già visto come ospiti e ci conosce principalmente per la serie Anime e Sangue tratta dall’omonimo gioco di ruolo Serpentarium e distribuita in Italia e all’estero da Amazon Prime Video. Siamo contenti quest’anno di poter tornare con Household, un nuovo progetto sempre legato all’universo ludico, ma totalmente fuori dalla nostra comfort zone.
Prodotto tutto italiano, di qualità, accolto positivamente da giocatori ed esperti, ed uno dei più importanti premi che si possano vincere in Italia. Qual è il trucco, come si lavora per raggiungere un risultato del genere? Se volete potete essere anche molto specifici e tecnici, visto che ci leggono designer ed aspiranti tali.
Ovviamente non c’è una ricetta per confezionare un prodotto ben riuscito, e se ci fosse noi sicuramente non la conosciamo. Personalmente, quello che ci ha guidato nella realizzazione di quest’opera è stata una forte idea di partenza sulla quale e al servizio della quale è stato costruito tutto il resto. A nostro parere non si può partire a creare un gioco dalla storia o dal sistema, ma è necessario relazionarsi con il pubblico al fine di trasmettere un pensiero o perlomeno di incoraggiare la discussione su quel pensiero. Per essere più pratici, quando si ha un solido nucleo, un’idea forte e tangibile, è possibile concentrare tutti gli sforzi in un’unica direzione e interrogarsi su ciò che è funzionale piuttosto che su ciò che è bello o accattivante. Allo stesso modo un’idea forte e facile da esprimere è la base necessaria per interagire efficacemente con i propri collaboratori, siano essi illustratori, grafici o direttori editoriali, ed è imprescindibile per far si che ogni aspetto dell’opera risuoni aumentandone l’efficacia. Il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti è di focalizzarsi su quelle idee che sono abbastanza mature da essere espresse chiaramente in una singola frase. Qualsiasi errore o imprecisione può facilmente passare in secondo piano se l’opera dispone di quella chiarezza e di quella immediatezza che le permettono di essere compresa profondamente dal pubblico.
Torniamo al premio Gioco di Ruolo dell’Anno. Un anno fa ho commentato la vittoria di Lovecraftesque, e soprattutto le reazioni a seguire, su queste pagine e, per farla breve, ritengo che il premio così com’è concepito non sia abbastanza rappresentativo della realtà dell’editoria italiana (e in Italia). Mi piacerebbe sentire la vostra opinione al riguardo. Secondo voi ci vorrebbero più premi? Un criterio di giudizio diverso? O che altro?
Parlando di Gioco di Ruolo dell’Anno (non ci esprimiamo sui giochi da tavolo non essendo del settore), non crediamo che ci sia bisogno di una suddivisione del premio in categorie. Nonostante il mercato dell’editoria ludica sia evidentemente in costante crescita, il numero di titoli prodotti o localizzati in Italia annualmente ci sembra ancora abbastanza esiguo, e pertanto l’inserimento di categorie finirebbe per svalutare l’importanza del premio stesso. In passato ci siamo quasi sempre trovati d’accordo con il verdetto dei giudici (e come immaginate lo siamo anche quest’anno!), poiché a nostro avviso il premio non nasce e non esiste per celebrare il gioco “migliore” ammesso che ciò sia possibile, ma più per indicare quei prodotti che maggiormente rispecchiano la tendenza del periodo e che possono fungere da momentaneo cardine per coloro che, neofiti o meno, tentano di orientarsi nel panorama ludico italiano.
Household è stato premiato, cito quasi testualmente, perché è un gioco italiano, ma soprattutto perché è fresco ed originale. Eppure durante la conferenza ci si è affrettati, subito dopo (o almeno questa è stata l’impressione vedendola da casa), ad attribuire subito una menzione speciale a Vampiri. Anche in relazione al discorso sulla struttura del premio Gioco di Ruolo dell’Anno, non pensiate che sia stato un po’ svilente per la vostra vittoria?
Assolutamente no. Non condividiamo il pensiero di chi si è schierato (anche a difesa di Household) contro questa menzione speciale. Vampiri è un gioco che ha una storia ingombrante e imprescindibile che risuona in questa nuova edizione e che non può essere ignorata. La menzione da parte della giuria è stata a nostro avviso meritata, e non fa altro che darci una misura dell’impressionante competizione che abbiamo dovuto sostenere, e che ci ha visto fianco a fianco non solo con Vampiri, ma con City of Mist, Coriolis ed Heavy Sugar. Tutti prodotti originali, interessanti e meritevoli.
A proposito di Lucca, cosa possiamo aspettarci da Household durante la manifestazione toscana?
Questa Lucca sarà sicuramente ricca di sorprese per gli appassionati di Household, che scopriranno che questo piccolo grande progetto è appena cominciato, e che riserva loro ancora molte sorprese. In primo luogo avremo il piacere di essere entrambi presenti come dimostratori presso lo stand di Gioco di Ruolo dell’Anno e quello di Raven Distribution a tempo pieno e per tutte le giornate della fiera, salvo recarci al Jolly Troll a narrare qualche nuova avventura. A parte questo sempre a Lucca verrà presentato in anteprima il Kit dello Storiografo, che in unico pacchetto racchiude uno Schermo del Narratore, un manuale di avventure intitolato “La Saga della Fragile Pace” e ben 30 schede illustrate e compilate dei Personaggi e degli Animali degni di nota. Dulcis in fundo nel contesto di Lucca si darà anche il via al club degli storiografi di Household, un’iniziativa di cui parleremo più dettagliatamente sulle nostre pagine e che cercherà di coinvolgere le associazioni in giro per l’Italia. Insomma quest’anno siamo pieni di speranze e di buona volontà, e non possiamo che essere felici e intimoriti di questi fari che il premio Gioco di Ruolo dell’Anno ha puntato su Household.
I nostri ringraziamenti a Riccardo e Simone per l’intervista, ai quali facciamo ancora i complimenti ed auguriamo in bocca al lupo per il futuro.