Durante l’ edizione 2018 del Fantaexpo, abbiamo avuto il piacere di incontrare Claudio Moneta, voce di tantissimi personaggi della tv come Barney Stinson in How I met your mother, Kakashi Hatake in Naruto e Spongebob.
Gli appassionati di videogiochi, però, sicuramente lo ricorderanno per aver prestato la voce a due grandissimi personaggi: Comandante Shepard di Mass Effect e Arthas in Warcraft III/WoW.
Proprio per questo motivo, oltre ad un paio di domande nostre, abbiamo voluto portagli le domande della community di World of Warcraft – Italia per parlare del suo lavoro sul Re dei Lich.
I: Hai doppiato per la prima volta Arthas in Warcraft III – The Frozen Throne nel 2003, come ti sei sentito quando ti hanno richiamato a doppiarlo ancora una volta in World of Warcraft nel 2012?
C.M.: Il primo problema è che non ricordi nulla ed hai bisogno di rinfrenscare il tipo di voce e le intenzioni, però, essendoci stata una buona direzione dietro il lavoro di doppiaggio è stato facile, in genere se passano troppi anni molti pensano erroneamente che la voce possa cambiare e quindi chiamano altri doppiatori, fortunatamente in questo caso non è successo e mi ha fatto molto piacere. Il problema dei videogiochi in generale è che è davvero difficile rientrare nello spirito, perché molto spesso non capisci quasi nulla, ti vengono contestualizzate le caratteristiche del personaggio e magari il dialogo, ma in molti casi tu non sai nemmeno a chi stai rispondendo. Ci sono indicazioni fondamentali che spesso vengono omesse, ma appunto se hai alle spalle una buona direzione ed uno studio capace di fornirti più informazioni possibili allora si ha un buon doppiaggio.
I: Intervistando alcuni tuoi colleghi sono emerse appunto le enormi differenze che ci sono nel doppiare un videogioco (si lavora principalmente sulle tracce audio senza video a fronte) rispetto ad un film o un cartone animato, quale potrebbero essere secondo te le soluzioni per migliorare il lavoro del doppiatore in questo campo?
C.M.: Io sono molto favorevole alla tecnologia e all’evoluzione della tecnica ma credo che in questo caso penso si debba tornare un po’ indietro a quando si doppiavano i primi videogiochi, quando doppiai Gabriel Knight nel ’93 era come doppiare 15 film, si lavorava sul video proprio come si è soliti nel nostro campo oggi, per assurdo questo sarebbe più semplice grazie alla tecnologia però è cambiata la filiera lavorativa: tutto il processo che porta al prodotto finale è completamente diverso e penso si debba modificare in favore dell’edizione audio lavorando su un prodotto già più completo. Non so precisamente come avvengano tali processi quindi posso immaginare che se si fa così c’è un motivo, però mi rendo conto che dal punto di vista del doppiaggio si proceda un po’ per inerzia senza dare abbastanza valore alla parte artistica verbale. È fondamentale secondo me l’ apporto del pubblico, deve essere molto più critico, ma non come accade ogni giorno sui social, ma più mirato alla qualità e soprattutto alla produzione, chiedendosi ad esempio il perché la parte artistica non venga messa in condizione di dare il meglio. Bisogna pretendere che si torni alle competenze giuste e non usare i social solo come valvola di sfogo. Da un lato mi sento anche di fare una tirata d’orecchie ad alcuni colleghi che accettano un testo scritto male o condizioni non idonee, dobbiamo tutti fare la nostra parte per rendere il lavoro migliore.
“Pretendete la qualità! Tutto il settore artistico ha bisogno non della vostra rabbia ma della vostra richiesta di qualità, in modo da fornirci un’ arma in più per poter dire ai piani superiori che il pubblico merita di più!”
Passiamo ora alle domande della community:
Anais R.: Come hai ottenuto il ruolo di doppiatore per Arthas?
C.M.: Nei videogiochi difficilmente ci sono provini è il direttore del doppiaggio che chiama i diversi doppiatori.
Fede D. B.: Sei soddisfatto di aver regalato la voce a un personaggio immortale e indimenticabile per ogni giocatore di World of Warcraft? E ti saresti aspettato un successo così grande?
C.M.: Sono assolutamente soddisfatto ma non mi sarei mai aspettato un tale successo, così come non me lo aspettavo con Shepard. Nel momento in cui sei in sala, a volte, c’è una preparazione d’uscita del gioco per cui intuisci che stanno preparando qualcosa di grosso ma nel momento in cui lo facevo non avrei mai immaginato, me ne sono accorto dopo guardando il risultato finale. Lavorando con i film o serie tv già ti rendi conto della qualità del prodotto mentre con i videogiochi c’è più l’effetto sorpresa.
Luca V.: Meglio Shepard o Arthas?
C.M.: Sono entrambi personaggi a cui sono molto affezionato per diversi motivi, Shepard lo associo ad un periodo della mia vita che è stato il famoso incidente in moto che mi è successo quando ero all’ 80% di registrazione del secondo capitolo in cui poi fui sostituito da un mio collega. Le prime persone che mi vennero a trovare quando uscii dal coma furono proprio i responsabili di questo gioco e come tanti erano davvero dispiaciuti di avermi sostituito. Associo quindi Shepard ad una componente umana stupenda che era insospettabile in questo settore. Dal punto di vista attorale però non c’è paragone, meglio Arthas.
Christian D. M.: Cosa ne pensi di Arthas? Ti sei affezionato a lui e alla sua storia?
C.M.: Doppiare un personaggio come Arthas mi ha riportato a quando doppiavamo cartoni animati giapponesi dove la componente riflessiva e l’ approfondimento del personaggio erano notevoli, io stesso mi definisco un paladino nella vita reale, quindi, doppiare Arthas è stato molto soddisfacente attorialmente parlando.
Ringraziamo di cuore Claudio Moneta per la disponibilità e per il tempo dedicatoci.
Leggi le interviste agli altri doppiatori!