Intervista a Herc82, l’icona dell’ Overwatch italiano
Durante la Milan Games Week si sono disputate le fasi finali dell’Overwatch Premier Circuit che hanno gremito la PG Arena di fan dell’omonimo sparatutto di casa Blizzard. L’intera finale è stata accompagnata dall’energetico commento in diretta di Herc82 e Grrimmjow che hanno saputo intrattenere e divertire la folla venuta ad acclamare i propri beniamini.
Subito dopo la finale che ha visto la vittoria del team Epok, Alberto “Herc82” Pahle ha risposto ad alcune nostre domande sull’ eSport in Italia e sul futuro di Overwatch.
I: Ciao Herc, hai seguito Overwatch dalla beta fino ad oggi diventandone il portavoce, qual’è la tua visione dell’eSport in Italia?
Herc: Quello dell’eSport in Italia è uno scenario piuttosto complesso, abbiamo dei momenti molto alti come oggi ed altri in cui tocchiamo il fondo è importante trovare una stabilità e vivere l’eSport come accade in queste manifestazioni molto grandi. Per quanto riguarda i team, come ho già detto altre volte, c’è bisogno di chi investe ed è importante che i ragazzi comincino davvero a credere che da questo possa nascere una carriera, non solo come giocatori ma anche come caster, registi, social media manager, serve molta gente che promuova queste cose lo spazio c’è ma è necessario che si faccia un primo passo.
I: Raccontaci un pò della tua esperienza con la nazionale.
Herc: E’ stata un’esperienza molto intensa, c’era un pò di delusione dopo i primi momenti a Sidney ma è stata subito trasformata in voglia di crescere e di imparare. Dopo Sidney non credevo che i miei ragazzi avessero interiorizzato così bene i miei insegnamenti, anzi pensavo che l’esperienza australiana li avrebbe poi allontanati da Overwatch invece oggi mi hanno dimostrato di aver imparato tanto. C’è ancora molto da lavorare e bisogna vedere cosa ha in mente Blizzard la quale sta spingendo i suoi giocatori a competere ad un livello globale, quindi ci saranno meno tornei italiani e più Open indirizzati all’Overwatch Contenders.
I: Parlando di Blizzard, quest’anno sarai per la seconda volta al Blizzcon, cosa ti aspetti da questa edizione 2017 sia per Overwatch che per altri giochi?
Herc: Blizzard di solito non manda sempre le stesse persone al Blizzcon ma questa volta mi hanno detto “Tu devi esserci!” quindi vuol dire che qualcosa di veramente grosso è in arrivo in questa edizione sia per Overwatch che per l’eSport, oltre alla World Cup e la Overwatch League secondo me ci sarà una rivoluzione nell’eSport di Overwatch e comincerà quello vero.
I: Si è parlato nei giorni scorsi di un ipotetico nuovo gioco mobile targato Blizzard, qual’è la tua opinione a riguardo?
Herc: Assolutamente! Ti dico che quando uscirà vorrò buttarmi su quello e lo affiancherò ad Overwatch, secondo me il mobile è il vero futuro del gaming e dell’eSport, come ha già dimostrato Hearthstone.
I: Come hai letto un pò di tempo fa, con Ubaldi (Voce italiana di Reinhardt) ci siamo divertiti a creare un ipotetico personaggio italiano e lo abbiamo definito un donnaiolo, secondo te quali potrebbero essere le sue abilità?
Herc: In realtà non ho molta fantasia, ma se mi dici donnaiolo a me verrebbe da pensare ad una specie di Ezio Auditore corpo a corpo molto rapido che possa essere un’alternativa a Genji ma molto più DPS come un Soldato76.
Posso supporre, per un ipotetico prossimo eroe, prendendo spunto da altri giochi Blizzard che quello che manca al momento è un qualcosa molto simile al Sacerdote Ombra di World of Warcraft.
I: Cosa serve per diventare un buon caster di Overwatch?
Herc: Bisogna prima di tutto conoscere bene il gioco, avere una buona visione d’insieme e saper leggere la partita. Ci si deve allenare da soli nella propria camera e preparare una demo da mandare quando ci si sente pronti per capire se si è bravi o no. Overwatch è un gioco velocissimo da commentare, serve una stamina e un’energia incredibile col nuovo meta poi l’azione è ancora più lunga. Le regole poi sono semplici, fare una vita regolare, non bere alcool prima delle partite, bere molta acqua e molta esperienza.
I: Nel tuo stile di casting si rivede un pò di Ciccio Valenti e Guido Meda, quanto ti hanno ispirato questi due commentatori?
Herc: E’ vero molti me lo dicono, con Ciccio Valenti ci sono un pò cresciuto Guido Meda invece è stato più un’acquisizione passiva visto che ogni domenica i miei parenti guardavano la MotoGP.
I: Va bene così, grazie mille per la disponibilità!
Herc: Grazie a te!
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