Il 2024 è stato l’anno del boom del mercato del ricondizionato, ma prima di acquistare simili dispositivi è meglio verificare alcuni aspetti chiave.
Quando parliamo di prodotti ricondizionati intendiamo dei dispositivi elettronici (smartphone, computer, tablet, eccetera) che sono stati restituiti al produttore o a un rivenditore autorizzato e che, dopo essere stati aggiornati, aggiustati e controllati, vengono rivenduti. Il problema, in questi casi, è capire innanzitutto per quali motivi un dispositivo potrebbe essere restituito. E poi bisogna capire anche come produttori e rivenditori riescono a riportarlo a “condizioni ottimali” per la vendita.
I motivi che portano a una restituzione del prodotto, in realtà, possono essere differenti. C’è chi cambia idea sull’acquisto, chi nota un difetto di fabbrica, chi usa male il dispositivo, lo fa cadere o lo danneggia. E c’è anche chi lo ha semplicemente noleggiato e lo ha poi restituito.
Il vantaggio più evidente del ricondizionato è il prezzo. Tale prodotto, pur garantendo prestazioni accettabili o addirittura buone, è in genere molto più economico rispetto alla sua versione “nuova”. Ma optare per i ricondizionati significa anche preoccuparsi per l’ambiente e la sostenibilità ecologica del pianeta. Ogni volta che si scelgono prodotti ricondizionati, in pratica, si sta riciclando, e contribuendo attivamente a ridurre la domanda di materie prime e l’energia necessaria per la produzione di nuovi dispositivi…
Tali vantaggi possono dirsi oggettivi laddove i prodotti ricondizionati vengano sottoposti a dei seri e rigorosi controlli di qualità. Purtroppo, però, non è detto che un intervento di riparazione riuscito garantisca prestazioni ottimali. L’elettronica implica infatti che la semplice sostituzione di un componente danneggiato possa influenzare le prestazioni generali del dispositivo.
Spesso i prodotti ricondizionati garantiscono ottime condizioni di funzionamento ma presentare segni di usura. Graffi, ammaccature e difetti superficiali. Tali problemi vanno intesi come svantaggi marginali. Anzi: bisogna preoccuparsi quando la “veste” del prodotto è troppo precisa e perfetta. In quei casi bisognerebbe domandarsi perché l’articolo è stato restituito e dove si cela il vero difetto.
Quando il rivenditore non è in grado di fornire una garanzia, è sempre un brutto segnale. Ma anche in presenza di una garanzia è bene capire cosa copre e fino a quando, e se tale assicurazione è estendibile a pagamento. Bisogna poi sapere che alcuni rivenditori classificano i prodotti ricondizionati in base al loro stato estetico e funzionale. Un prodotto definito “come nuovo” potrebbe presentare segni di usura minimi, mentre un prodotto definito come “buono” potrebbe avere qualche graffio in più e anche qualche problema funzionale.
Il dato molto importante cui prestare attenzione in certi casi è il codice IMEI. Specie se si sta acquistando uno smartphone, è bene capire cosa rivela il codice IMEI per assicurarsi che il dispositivo non sia stato rubato. E poi c’è un’ultima cosa importante da fare: confrontare il prezzo del prodotto ricondizionato con quello del prodotto nuovo, sia per valutare il risparmio che per capire se lo sconto è troppo alto (in quei casi c’è sempre qualcosa che non va).
This post was published on 2 Gennaio 2025 19:56
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