Il mondo dei giochi di carte collezionabili dopo aver subito il monopolio di Heartstone, l’attacco di Gwent e il rifiorire di un immenso sottobosco di titoli più o meno importanti, si sta preparando all’arrivo di una grande corazzata mossa propria da Valve.
Per evitare di arrivare impreparati alla release del titolo abbiamo creato una guida che permetterà a tutti i giocatori di comprendere, con l’arrivo delle copie sul mercato digitale, con cosa stanno avendo a che fare.
Indice
Le origini di artifact
Come si gioca ad Artifact?
Gli eroi
Informazioni
Partiamo dalle origini: Artifact è un videogioco di carte collezionabili che prende come ambientazione e universo di partenza quello di DOTA2, uno dei titoli valve di maggior successo della storia.
Dota 2 è uno dei MOBA più importanti della storia del genere ed è anche il videogioco con il maggior montepremi esportivo di sempre; dalle meccaniche di DOTA2 il nostro caro Artifact ha ripreso concetti come le lanes o il il comprare gli oggetti.
Artifact è un trading card game, cioè un videogioco di carte collezionabili come lo sono Heartstone o Magic The Gathering. Il game design di Artifact stesso è stato sviluppato uno dei più importanti luminari del campo cioè Richard Garfield, creatore di Magic The Gathering stesso.
Per il momento sappiamo che Artifact conterrà ben 280 carte e oltre 44 diversi eroi il giorno della sua uscita; con questo pool di azioni disponibili sarà necessario controllare i tre campi da gioco che rappresentano le lanes del moba originale.Ogni lane sarà, a conti fatti, un vero e proprio tavolo da gioco; all’interno di tali campi si troverà una torre, cioè una fortificazione che rappresenta il primo piccolo obbiettivo da abbattere.Ogni torre del gioco possiede 40 punti vita e rappresenta il primo obbiettivo delle mire espansionistiche di ogni giocatore; portare i punti vita di una torre a 0 significa abbatterla e aprirsi la strada verso il fine ultimo di ogni partita: l’antico.Un antico è una struttura dotata di 80 punti vita che rappresenta il fine ultimo di ogni partita di Artifact: abbattere un antico vuol dire vittoria, perdere il proprio antico vuol dire sconfitta.
Per vincere una partita, quindi, i giocatori dovranno abbattere l’antico avversario o scegliere il metodo di vittoria alternativo rappresentato dall’abbattere due torri.
Artifact mette uno contro l’altro due giocatori e i loro rispettivi deck/mazzi. Ogni giocatori può inserire nel proprio mazzo fino a cinque differenti eroi che andranno poi divisi tra le diverse lane/campi di battaglia in cui è diviso il titolo. Ogni eroe sarà accompagnato dai creeps, delle unità generate automaticamente che hanno il compito di rallentare l’avanzata degli eroi verso la torre.
Le partite sono divise in round, uno per giocatore; ogni round si svolge nello stesso identico modo:
Ogni volta che finisce il combattimento nella bottom lane si passerà all’ultima fase del turno: l’acquisto degli oggetti. Utilizzando una finestra apposita sarà possibile acquistare una serie di oggetti diversi con cui equipaggiare il proprio eroe al fine di vincere più facilmente la propria lane; acquistati i potenziamenti desiderati il turno finirà.
Alla fine di ogni round una coppia di creep extra viene creata all’interno di una lane scelta casualmente tra quelle disponibili. Ogni eroe, sebbene combatta sulla propria lane, ha la possibilità di influenzare attraverso abilità e altre amenità le lanes intorno a se.
Come nel sopracitato titolo Blizzard esistono carte e abilità in grado di aumentare il mana presente nelle nostre risorse; a differenza però di Heartstone in Artifact il combattimento è molto più automatizzato perché le proprie carte attaccheranno automaticamente il nemico che si troveranno di fronte o una delle due carte adiacenti al nemico di fronte a esse.
Non ci sono limiti al numero di creeps che sarà possibile avere su una stessa lane, permettendo strategie differenziate e variegate a seconda del proprio volere.
Ad accompagnare le sopracitate 280 carte che rappresentano il flusso del gioco arrivano gli eroi, presi pari pari da quelli presenti all’interno del mondo di Dota 2. Per il momento Artifact avrà 44 eroi differenti con cui poter comporre il proprio mazzo, eroi differenti per abilità e colore (esattamente come in Magic The Gathering)
Gli eroi di Artifact appartengono a quattro distinte categorie di eroi reindirizzabili a quattro differenti colori:
Quando si costruisce un mazzo in Artifact si può scegliere tra massimo due differenti colori, per un totale di cinque eroi all’interno dello stesso mazzo. La morte, per gli eroi, non è un game over ma semplicemente un momento per riposare.
Essi saranno assenti dal gioco per un’ interno turno per poi tornare più agguerriti che mai; questo turno non è nemmeno obbligatorio per tutti perché dipende dalla tipologia e dalle caratteristiche dell’eroe stesso: gli eroi di colore verde, ad esempio, possono tornare in gioco il turno dopo la loro morte grazie a delle abilità speciali dedicate alla resurrezione.
Alla fine di ogni turno a schermo comparirà una finestra che richiama un Negozio, questa finestra permetterà al giocatore di acquistare gli oggetti che desidera per il proprio eroe.
Ogni eroe avrà a disposizione tre slot oggetto con cui equipaggiarsi nel corso della partita. Gli slot oggetti sono così divisi:
E niente paura, se il vostro eroe muore i suoi oggetti rimarranno negli slot appositi pronti per essere utilizzati, esattamente come nel MOBA a cui si ispira.
Le abilità di ogni eroe si dividono in abilità attive e abilità passive; le prime vanno attivate manualmente durante lo scorrere delle lane mentre le seconde hanno un’ effetto passivo, cioè non hanno bisogno dell’interazione del giocatore per funzionare. Tra le abilità attive esistono alcune abilità che si attivano soltanto quando il proprio eroe si trova in una determinata posizione all’interno della La
Le abilità degli eroi non sono limitate alla lane dentro cui esso si trova, bensì possono interferire con gli eroi avversari (o aiutare gli eroi alleati) all’interno delle altre lane; dipende tutto dalla tipologia di abilità con cui abbiamo a che fare.
Come ogni gioco di carte collezionabile che si rispetti Artifact possiede alcune regole che determinano come e perché è possibile fare e scegliere determinate cose.
Al momento sul deckbuilding di Artifact non conosciamo molto, qui di seguito trovate le informazioni che sono state rilasciate da Valve:
Creare un mazzo sarà però una faccenda più complicata e arzigolata di questa; per questo consigliamo a voi lettori di leggere la guida apposita che uscirà a ridosso della versione Beta del gioco!
Siete interessati al gioco, avete domande ma non avete trovato risposta nei paragrafetti precedenti? Niente paura, leggete qui per avere una bella infarinata di tutte le varie cose che potrebbero essere interessanti da sapere sul titolo.
Ne avevamo già parlato prima ma no, il nuovo titolo di Valve non sarà un free to play come lo è il suo ispiratore principale. Artifact verrà venduto su Steam ad un prezzo pari a 20$, probabilmente cambiati in 20€ qui nel territorio europeo.
Sul come Valve guadagnerà dopo l’acquisto del titolo aleggia ancora un fitto mistero; per il momento sappiamo che l’azienda tenterà il tutto per tutto per evitare di trasformare Artifact in un pay to win, sappiamo che sarà inoltre possibile comprare le carte che si desiderano direttamente dal Marketplace di Steam.
Valve stessa vuole puntare moltissimo su quest’idea dello scambio delle carte attraverso il marketplace, cercando di rincorrere le sensazioni che si potevano provare con le carte fisiche e gli scambi con amici. Comprare da amici di Steam o da Valve stessa porterà vantaggi importanti agli acquirenti e ai venditori.
Con tutta probabilità questo sarà uno dei fulcri dsu cui si baserà l’esperienza social del titolo.
Questa domanda, in realtà, ha una risposta molto semplice: si.
Il perché è presto detto: Valve ha moltissima esperienza nel mondo eSport attraverso i suoi trascorsi con Counter-strike: Global Offensive e Dota 2; la compagnia ha dichiarato di voler finanziare tutto il lato esport attraverso una parte dei ricavi interni del titolo, esattamente come ha finanziato il The International di Dota 2 attraverso i ricavi dei compendi associati.
Il titolo permetterà agli spettatori di guardare partite in tempo reale, di visionare replay e di potersi informare su qualsiasi cosa all’interno del titolo nel giro di qualche click, trasformando l’esperienza utente del titolo in qualcosa di praticamente definitivo.
Data l’esperienza dell’azienda ci aspettiamo grandi cose dal versante competitivo.
Le dichiarazioni riguarda le modalità che saranno presenti in Artifact non sono molte ma aiutano a dipanare qualche dubbio: secondo Valve il titolo conterrà una modalità Draft (cioè dove sarà necessario costruirsi un mazzo partendo da un numero dato di pacchetti di carte) e una modalità Sealed.
Ad essere assente in Artifact sarà la modalità singolo giocatore; oltre al tutorial di gioco non sarà presente nessun tipo di modalità carriera o modalità solitario che dir si voglia.
Ancora nulla è stato dichiarato riguardo i requisiti minimi che saranno necessari per rendere l’esperienza di Artifact possibile sul proprio computer; al momento sappiamo che il titolo girerà sul motore grafico Source 2 di proprietà di Valve.
Considerando che il motore Source 2 di Valve è stato usato per Dota 2 è possibile prendere in esame i requisiti necessari per far girare tale titolo e usarli come base per calcolare ciò che sarà necessario per il nostro gioco di carte.
Questi sono i dati che sono rintracciabili all’interno di Steam riguardo Dota 2 ed è subito possibile notare come il titolo sia tutto fuorché esigente a livello di risorse; considerando che Artifact sarà un gioco di carte c’è ragione per pensare come in realtà il titolo sia estremamente leggero e perfettamente in grado di girare su computer con schede video integrate.
Alcuni titoli di Steam hanno ricevuto un’ incredibile successo dalla presenza di mod e modificazioni realizzate dalla comunità per gli scopi più vari; discorso simile si può fare per Left 4 Dead e Dota 2 (quest’ultimo ha un’intera sezione del gioco dedicata alla creazione di modalità di gameplay uniche da parte della comunità).
Secondo quanto dichiarato da Valve Artifact sarà sprovvisto del supporto allo Steam Worshop, ovvero nessun supporto per le mod realizzate dall’utenza. Non ci è dato sapere se questa limitazione sarà perpetua o se in un qualche futuro la cosa sarà sdoganata.
Richard Garfield, game designer dietro al titolo, ha dichiarato che Artifact diventerà un titolo pubblico il 28 Novembre 2018 e sarà scaricabile direttamente da Steam.
Il titolo è stato già fatto provare in anteprima a giocatori professionisti di altri trading card games ma non ci sono state ancora dichiarazioni per quanto riguarda la release di una demo o di una beta pubblica. Il titolo uscirà successivamente anche per altre piattaforme.
Le altre piattaforme per cui Artifact è previsto sono i sistemi operativi Android e IoS, di conseguenza il titolo è previsto anche per il mondo Smartphone; i dati parlano di una release nel bel mezzo del 2019 e se così sarà avremmo a che fare con il primo titolo dotato di Source 2 Engine a funzionare su un dispositivo mobile.
Ovviamente nessun dato è stato rilasciato riguardo gli eventuali requisiti del titolo su quelle piattaforme.
Durante il The International 2018, il più grande torneo di Dota 2 del mondo il founder di Valve Gabe Newell ha annunciato che Artifact entrerà in una fase di beta durante il corso di Ottobre 2018.
Nessuna data più specifica è stata rilasciata al riguardo, sappiamo solo che tutti i partecipanti al The International 2018 hanno ottenuto accesso esclusivo alla beta attraverso il possesso del biglietto; oltre all’accesso esclusivo questi ultimi saranno ricompensati anche con una copia gratuita del titolo.
Il titolo è stato giocabile per la prima volta al pubblico durante il PAX West di Seattle, una fiera di settore che si è tenuta in america tra il 31 Agosto e il 3 Settembre.
This post was published on 3 Settembre 2018 20:41
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