Questo articolo sarà una breve guida per il gioco di ruolo Mage: the Awakening, creato dalla White Wolf nel 2006. Parleremo però della sua seconda edizione, pubblicata nel 2016 dalla Onyx Path, e lo faremo anche se purtroppo questa non è stata tradotta in italiano.
Perché concentrarci su questa? Perché nonostante la barriera linguistica, la seconda edizione di Awakening rimane un prodotto straordinario, quindi la nostra speranza è che queste informazioni riescano a farla apprezzare anche ai non anglofoni, pur sapendo che non potremo mai riassumere completamente un manuale così corposo.
Il mondo che conosci è una bugia.
L’hai sempre saputo: ogni volta che giacevi tra la veglia e il sonno ed avevi l’impressione di conoscere segreti che ti sarebbero sfuggiti al mattino. Ogni volta che con la coda dell’occhio scorgevi cose che non avrebbero dovuto essere lì.
Tutto attorno a te la gente dorme, mentre conduce la propria vita ignara dell’esistenza di un mondo superno, un mondo più reale. Non tu. Tu hai aperto gli occhi, ti sei svegliato e hai lasciato il tuo segno sul vero mondo. E quando sei tornato giù, hai portato con te il segreto più grande di tutti.
La Magia.
Vorrei tanto cominciare questa guida con un aneddoto, una storia su come conobbi per la prima volta Awakening e di come cambiò il mio modo di giocare di ruolo. Vorrei, ma non posso, perché la verità è che quel momento non c’è stato. Ero già un decente giocatore, avevo già imparato come, in un gioco di narrazione, la storia del proprio personaggio sia più importante di quanti nemici abbia ucciso o di quanto bottino abbia accumulato.
Semplicemente, mentre passavo tempo in una ludoteca di Roma, mi cadde l’occhio su un manuale grosso, corposo e con la copertina cartonata dai colori sgargianti. Ricordo di aver pensato “Hei, ho perso il treno con Mage: the Ascension, ora che la White Wolf ha resettato la sua linea di giochi posso salire a bordo dal principio!”
Portai a casa il manuale, lessi le sue 400 pagine, rimasi a bocca aperta. Il gioco che avevo tra le mani aveva qualcosa in comune con i gdr di narrazione che conoscevo: stesse meccaniche base, stessa impronta teatrale più che ludica. Ma differiva nelle storie che con esso si potevano raccontare.
E che storie si potevano raccontare!
In Awakening vediamo i giocatori calarsi nei panni di moderni maghi e stregoni, persone all’apparenza ordinarie ma che invece possiedono il potere di manipolare la realtà con la forza della loro volontà. Un po’ Matrix, un po’ Dresden Files, un po’ The Invisibles, il cuore di Mage: the Awakening rimane il mistero, l’impulso a capire il mondo, ad andare oltre la Grande Bugia. E la scelta tra il decidere il proprio destino ed accettarne le conseguenze, o sottomettersi al Fato ed avere la coscienza pulita.
Si, perché l’altro tema portante del gioco è proprio il conflitto tra potere e Hubris, l’arroganza di credere di sapere come usarlo al meglio. I maghi hanno la potenzialità non solo di cambiare il mondo, ma di migliorarlo, e molti di loro vogliono farlo. Ma ogni scelta può portare conseguenze impreviste con le quali dovranno convivere, e tentare di raddrizzare anche quelle con la magia rischia di creare un circolo vizioso dal quale è difficile fuggire.
Queste sono le storie che si possono raccontare con Mage: the Awakening, e quando me ne resi conto mi innamorai di questo gioco.
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This post was published on 18 Ottobre 2017 19:40
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