Il parco di NBA 2k17 è forse la modalità online più divertente e ambita. In questa guida cercherò di spiegare brevemente i 10 trucchi per diventare delle star del parco. Il mio record attualmente è oltre il 75% di partite vinte su circa 2000 match (non molti rispetto ai veterani, ma abbastanza per poter dire la mia). In questa guida mi occuperò unicamente del parco, niente Pro-am quindi. Vediamo quali sono i 10 punti che vi trasformeranno in delle macchine da vittoria nella modalità online del gioco 2K.
La prima cosa da fare al parco è capire la caratura di chi abbiamo davanti. Se il nostro record è del 50% o negativa e davanti abbiamo giocatori con percentuale di vittorie molto alta (oltre il 70%), una buona mossa potrebbe essere cercare un’altra partita. Non dobbiamo per forza essere eroi, a volte evitare uno scontro proibitivo ci aiuta a prendere confidenza con il gioco. C’è sempre tempo per piazzare l’impresa giusta.
Se all’inizio del gioco la reputazione poteva essere un indicatore dei nostri avversari, con il fatto che molti hanno riavviato la reputazione ormai questo elemento lascia il tempo che trova. L’unico modo efficace è leggere lo storico delle partite vinte e perse.
Questo è probabilmente il segreto di Pulcinella, ma giocare con degli estranei rende quasi impossibile fare buone figure nell’online di NBA 2k17. L’affiatamento è tutto, il potersi parlare, capire, aiutarsi, sono le basi del 3vs3 online. I nostri avversari spesso sono amici, affiatati e che sanno esattamente cosa fare, dobbiamo essere sullo stesso livello se vogliamo batterli.
L’ideale, se non si hanno amici, è usare i forum o Facebook per cercare gruppi di giocatori con cui iniziare a creare un bacino di amici che risulteranno fondamentali man mano che saliremo di reputazione.
Inutile girarci attorno, in NBA gli unici tiri che hanno speranza di entrare sono i tiri aperti. Dimenticatevi buzzer beater allo scadere con la mano del difensore in faccia.
Dimenticatevi Kobe o LeBron. Qui il trucco per avere buone percentuali è prendersi tiri in ritmo con il giusto spazio, almeno lo spazio di mezzo giocatore virtuale tra voi e chi vi sta difendendo. Se davanti invece avere un “gran difensore” il consiglio è quello di passarla e tenere la palla tra le mani il più breve tempo possibile.
Ci sono tutta una serie di giocatori nell’online di NBA 2k17 che si dilettano a “skillare” ovvero usare i trick di palleggio per fare cadere i propri avversari e poi prendersi un tiro comodo. Ecco, questo non è uno stile di gioco produttivo alla lunga.
Ci sono pochi giocatori davvero bravi nel fare quel tipo di gioco e in ogni caso un difensore esperto saprà contenerli. Perdono quasi tutto il tempo dell’azione con la palla in mano e se non battono l’uomo sono perduti. Molto meglio iniziare con un pick & roll e lasciare gli spazi giusti. Il basket è questione di tempo e spazio, non dimenticatelo mai.
Fare i cartellini è una noia mortale. Punto. Premesso questo, averli tutti sul proprio giocatore significa aumentare notevolmente la riuscita di quasi tutte le nostre azioni. Le zone calde poi sono un vero toccasana per i nostri tiri.
Avere specialista dall’angolo bronzo, con la zona calda permette anche ad un ruolo che arriva a stento a 60 da tre punti di tirare quasi con il 40% dal campo, una vera follia. Bisogna dedicare il giusto tempo alla carriera per arrivare al parco nel modo giusto, senza improvvisare.
I playmaker quest’anno sono forse gli archetipi più “all-around”. Il cartellino “maestro del pick & roll” infatti vi permette di segnare e passare con facilità dopo il blocco, e “passatore” ametista (ben 1200 assist con il vostro giocatore in carriera) aumenta di quasi un 10% la percentuale di tiri realizzati dai vostri compagni. Semplicemente mostruoso. Averne uno nel terzetto vi garantisce una fonte di gioco a cui è davvero difficile rinunciare.
La rabbia è una delle prime nemiche del gioco online. Perdere ci sta, fa parte della vita, bisogna accettarlo e andare avanti. Fossilizzarsi su una sconfitta non è mai una cosa buona. Bisogna capire perché si è perso e cercare di migliorarlo, senza attaccare i nostri compagni o sfasciare joypad.
Di tutti i giocatori competitivi che ho incontrato, la rabbia e il nervosismo per un gioco non privo di bug, sono sicuramente tra i primi motivi di cattive prestazioni. Giocate rilassati, in fondo NBA 2k17 è e resta un gioco.
In un gioco ad alta specializzazione come NBA 2k17, scegliere il terzetto giusto è fondamentale. Per esperienza posso dirvi che sicuramente vi serve un playmaker, meglio se ala regista in grado di portare anche rimbalzi e fisicità, un cecchino, in grado di punire dalla distanza e infine un lungo, che sia in grado di difendere, portare blocchi e andare a rimbalzo.
In ogni caso serve sempre che in tre si riescano a coprire i tre elementi fondamentali del gioco, regia, tiro e rimbalzo. I penetratori hanno bisogno di lunghi tiratori. La forza è nell’equilibrio.
Non ci sono scappatoie. I giocatori più forti di NBA 2k17 sanno alla perfezione cosa il loro giocatore fa e cosa non fa. Conoscono a occhi chiusi il rilascio, sanno quanto salta e come difende. Sanno esattamente da dove segna e da dove sbaglia.
Ognuno deve trovare l’archetipo che più lo diverte e usarlo fino alla nausea, fino a conoscerne ogni dettaglio. I playmaker devono conoscere tutte le skill di palleggio e usare gli icon pass.
I lunghi devono capire i tempi di blocco, rimbalzo e schiacciate, padroneggiando i movimenti in post che molti ignorano. Il basket è molto più di schiacciate e tiri da 3, e i fenomeni lo sanno bene.
Solo in penetrazione ci sono almeno 4 o 5 modi diversi di andare al ferro, tirando a campana, schiacciando o cambiando tiro in volo. NBA 2K17 è un gioco difficile da padroneggiare, che richiede tempo e impegno.
Molti pensano che attaccare bene sia sinonimo di vincere facile, ma non è così. Anche gli attaccanti più forti, quando si trovano davanti difensori capaci vanno in difficoltà.
Il segreto per dominare al parco di NBA 2k17 è la difesa. Considerato che solamente i difensori accaniti superano i 90 nelle stats di difesa, difendere con 74 non è affatto semplice. Bisogna lavorare sugli scivolamenti, capire i tempi di aiuto, cambiare sui blocchi e obbligare l’attacco a fare quello che non vuole fare. Non “spammate” quadrato senza senso cercando di rubare la palla, la difesa è stare li, seguire l’attaccante e cogliere il momento giusto per bloccarlo.
Ogni archetipo ha dei vantaggi e degli svantaggi rispetto agli altri, dobbiamo capire subito cosa cercherà di fare chi abbiamo davanti e cosa invece tenderà ad evitare. Se difendete forte, avete già fatto mezzo avanti verso la vittoria.
This post was published on 3 Settembre 2017 12:50
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