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Lo scorso 9 gennaio siamo stati ospiti virtuali di Wizards of the Coast per una presentazione in anteprima dei dettagli del nuovo Manuale dei Mostri, facente parte dell’edizione 2024 di Dungeons & Dragons, e in arrivo il prossimo mese a completare la triade di manuali base in versione inglese (di cui trovate già sul nostro sito le recensioni del Manuale del Giocatore e del Manuale del DM).
La nuova edizione del Manuale dei Mostri, come già preannunciato dal titolo, è senza ombra di dubbio la più grande e ambiziosa mai realizzata. A descrivercela, ci sono stati gli interventi chiave di LaTia Jacquise (Community Manager di D&D e host dell’intero webinar), Jeremy Crawford (Game Director di D&D), Wesley Schneider (Principal Gamee Designer di D&D) e Jess Lanzillo (VP Franchise and Product di D&D).
Prima di tuffarci nelle anticipazioni sui contenuti del manuale, Jess Lanzillo ha voluto sottolineare lo straordinario successo di Dungeons & Dragons con questa sua nuova edizione del 2024, che è davvero qualcosa senza precedenti: in questi primi 4 mesi di D&D 2024, il GDR ha avuto gli stessi numeri di giocatori collezionati nei primi 3 anni della precedente edizione, la 5e; e ancora non sono usciti tutti i manuali base! Una cifra esorbitante confermata anche dai 3.6 milioni di personaggi creati su D&D Beyond, con un bacino utenti di 20 milioni di registrazioni sulla piattaforma che si aggiungono alla somma totale dei fan di D&D stimati dall’azienda: circa 85 milioni. Nel conteggio sono finiti ovviamente anche i giocatori di Baldur’s Gate 3, gli spettatori del film Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri, e tutti gli altri prodotti collaterali legati a D&D.
L’appuntamento nei negozi con il nuovo Manuale dei Mostri, nel frattempo, è fissato per il 18 febbraio in lingua inglese (già preordinabile su Amazon), mentre per la versione italiana dovremo aspettare il prossimo settembre 2025 (anche questa già in preorder su Amazon).
Il Manuale dei Mostri 2024 per la prima volta raggiunge la cifra di 500 mostri inclusi al suo interno, il più alto numero di creature mai assemblato da un manuale di Wizards of the Coast, e nel cui roster figurano sia vecchi ritorni, che creature del tutto nuove… oltre a varianti di vecchie conoscenze! La cosa interessante è che le varianti non sono quasi mai delle descrizioni sommarie del manuale in cui c’è scritto “è come questo mostro, però aggiungi anche questa azione“, ma, anzi, ognuna ha il suo statblock, ossia la tabella rapida inclusiva di tutte le statistiche, le caratteristiche e i talenti. Le uniche varianti a non avere statblock sono quelle degli animali, i quali hanno, come sempre, uno spazio a parte nel manuale, in un’appendice apposita.
Per la copertina del manuale è stato scelto il solito Beholder in evidenza, ormai mostro-signature di D&D. L’illustrazione di Tyler Jacobson ritrae la creatura, grande e minacciosa, che si imbatte in due avventurieri (tre se consideriamo quello catturato da un tentacolo sottostante). A un occhio può attento si può notare come l’individuo sulla destra non sia altri che Minsc di Baldur’s Gate accompagnato dal suo Criceto Spaziale Gigante in Miniatura, Boo, entrambi, pare, ignari del pericolo alle loro spalle, in quanto concentrati a guardare la pletora di creature sotto di loro.
Per la copertina variant celebrativa dei 50 anni di Dungeons & Dragons è stato scelto, invece, un altro mostro icona del GDR: un Mind Flayer ritratto proprio nell’atto di affidare un suo girino a chi c’è al di là della copertina. L’illustrazione di Olenna Richards dipinge la creatura in un atto che sembra sia un invito che una minaccia, rappresentando alla perfezione l’ambiguità di questi mostri umanoidi. La copertina è, ovviamente, anche un richiamo palese al filmato iniziale di Baldur’s Gate 3.
Al suo interno, il Manuale dei Mostri è stato completamente rivisto, segnando forse il contenuto rimaneggiato più esteso di questa edizione 2024, dopo la questione Razze/Specie e la costruzione del personaggio in generale nel Manuale del Giocatore. Quasi tutti i mostri sono stati ritoccati in qualche maniera, seguendo soprattutto quel ribilanciamento al rialzo che abbiamo seguito già nelle Classi del Manuale del Giocatore: una mossa che già ci aspettavamo; valuteremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, manuale alla mano, se sarà riuscita a confezionare un’esperienza complessiva soddisfacente.
La struttura del manuale è divisa in paragrafi molto simili ai manuali precedenti, con l’eccezione che le specifiche per creare un mostro da zero o modificarne uno già esistente sono meglio approfondite nel Manuale del Dungeon Master:
I giocatori più attenti avranno notato che in questo sommario manca un’appendice sui personaggi non giocanti, i PNG… Beh, d’ora in poi anche loro sono inclusi all’interno della sezione Mostri, come i Pirati e i Cultisti per esempio, ognuno con sue specifiche, suoi statblock e sue varianti munite a loro volta di loro caratteristiche in statblock.
La novità contenutistica più importante del Manuale dei Mostri 2024 è senza dubbio quella delle Apex Threat, che immagino in italiano verranno tradotte in qualcosa come “Minacce Estreme“, “Minacce Epiche” o, più letteralmente, “Minacce Apicali“. Quanti tra i DM che stanno leggendo queste righe hanno sempre voluto creare mostri forti come il Tarrasque, il mostro più difficile da battere in D&D? Ricordo ancora la mia prima campagna da DM durante la mia adolescenza, quando creai come mostro finale della campagna un drago grande quanto un continente, importando proprio molte caratteristiche dal Tarrasque… Ebbene, finalmente abbiamo più creature dal concetto simile a quello del Tarrasque, con una loro categorizzazione specifica.
Le Apex Threat sono letteralmente i mostri al vertice delle loro categorie: la più melma delle melme, il più drago dei draghi, il più elementale degli elementali, e così via. Wizards of the Coast prima ci ha lasciato dare un’occhiata prima a un Apex Threat elementale dalla forma draconica di cui non conosciamo né il nome né le caratteristiche, poi ci ha raccontato di due Apex Threat in particolare:
L’Apex Threat più forte resta comunque pur sempre il Tarrasque, il quale anche lui ha subito diverse modifiche per renderlo ancora più forte e difficile da abbattere; Jeremy Crawford ci ha proprio detto, sprezzante “Provate ora ad attaccarlo a distanza!” senza menzionare però a quale pericolo si andrebbe incontro… piuttosto ci ha rivelato che adesso può spegnere portali e teletrasporti con la sua presenza.
Per questi e per tutti gli altri mostri, le Lair Actions hanno subito una rivisitazione e semplificazione: adesso ogni statblock include quelle che un tempo erano Lair Actions, e semplicemente alcune di queste hanno effetto solo se il mostro in questione è nel suo territorio. Altri mostri importanti come i Draghi sono stati completamente rimaneggiati per spingere di più la loro varietà cangiante, sia dal punto di vista estetico che per quel che riguarda le meccaniche vere e proprie: non tutti i draghi, per esempio, adesso incutono timore con la loro presenza: il Drago Dorato può bandire e allontanare gli avventurieri, così come gli altri draghi hanno diversi modi di interagire con l’ambiente.
In generale, Jeremy Crawford e Wesley Schneider ci hanno tenuto a specificare come molte delle meccaniche dei mostri, soprattutto per quelli più potenti e per i Draghi, siano state spinte più verso il controllo ambientale, così da dare anche più spinta creativa ai giocatori per affrontarli. Se i giocatori ripercorressero vecchie campagne e vecchi combattimenti con le nuove rivisitazioni dei Draghi si accorgerebbero di come cambi totalmente l’esperienza, a detta dei due autori.
Dunque, c’è il Tarrasque, ci sono i Draghi… ma quali sono gli altri ritorni del Manuale dei Mostri e in che forme? Tutti i mostri che erano già nel Manuale dei Mostri di 5e uscita nel 2014 sono presenti, a partire dagli amatissimi Orsogufi, i quali hanno anche nuove varianti tra cui il Primeval Owlbear, “Orsogufo Primordiale“. La stessa sorte è toccata a diverse creature, come il Vampiro con la variante Nightbringer, o i Bulette che adesso hanno anche i loro cuccioli, i Merfolk che hanno anche gli incantatori Wavebender, ma anche mostri meno famosi come gli Azer, creature elementali che fanno parte di D&D da sempre, hanno nuove varianti come il Pyromancer che possono dare più varietà ai loro incontri.
La vera sorpresa però è ritrovarsi mostri che arrivano direttamente dalla prima edizione e che avevamo perso di vista nel corso dei decenni: gli Animal Lords, semi-divinità che si manifestano in una forma animale umanoide. I gruppi umanoidi che solitamente si usano come PNG, come i già menzionati Cultisti e Pirati, hanno una pletora di varianti in grado di diversificare in più maniere l’esperienza del DM e quella dei giocatori: con le varianti Pirata ci si può costruire una vera e propria ciurma, per esempio, mentre i Cultisti hanno diverse varianti a seconda del tipo di divinità che venerano.
In generale l’esperienza di esplorazione del Manuale dei Mostri, a giudicare dal poco che ci è stato fatto vedere, sembrerebbe seguire la stessa linea tracciata dai manuali precedenti dell’edizione 2024 di Dungeons & Dragons: più chiarezza espositiva, più tabelle, più illustrazioni. Le stesse statblock hanno più dettagli a colpo d’occhio che guidano una consultazione rapida e agevole, per esempio con la messa in evidenza delle caratteristiche o con l’iniziativa del mostro di turno posta in alto a destra.
Per la prima volta, finalmente alcune creature non saranno incluse in paragrafi dedicati alla loro tipologia, ma verranno trattate in maniera separata secondo l’ordine alfabetico: per esempio il Cubo Gelatinoso lo troveremo alla lettera C (Gelatinous Cube in inglese e quindi lettera G), e non nella M di Melma (o nella O di Ooze nella versione inglese). Se si cerca un approfondimento sulle Melme o su altre tipologie di mostri come Diavoli, Demoni e così via, basterà consultare l’introduzione del Manuale dove è spiegato chi o cosa sono Diavoli, Demoni, Melme, ecc…, quando usarli e dove trovarli.
Le illustrazioni mostrano tutti i mostri in azione nei loro habitat, aggiungendo così profondità narrativa e più suggestioni a chi le osserva: i Bulette insegnano i cuccioli a cacciare, i Draghi di Bronzo combattono orde di scheletri e mummie in una rovina nel deserto, gli Otyugh sbatacchiano i malcapitati avventurieri in un ambiente fognario pieno di liquami disgustosi, gli Scheletri accerchiano degli avventurieri con diverse forme e tipologie di corpi, i Cultisti hanno rappresentazioni diverse di modi in cui lanciare incantesimi a seconda della divinità a cui sono devoti, e così via.
Ogni creatura ha una sua descrizione sintetica in una frase con informazioni sull’habitat e il tipo di tesoro che può nascondere, prima di passare all’enciclopedia vera e propria, ma molti dei dettagli sono lasciati all’inventiva del master con qualche soluzione guidata attraverso tante tabelle di tiro per la generazione casuale o suggestiva di dettagli, indizi, comportamenti, ecc… I Gargoyle, per esempio, hanno opzioni di design per la loro forma e il loro tipo di camuffamento, mentre nella sezione dedicata ai Pirati è possibile creare perfino il loro Jolly Roger.
Stando al poco che abbiamo avuto modo di vedere, il Manuale dei Mostri 2024 si presenterebbe come un’opera imponente e raffinata, capace di rinnovare e ampliare l’immaginario di Dungeons & Dragons senza tradirne le radici. Restando fedele alla struttura prolifica della 5e, il nuovo manuale sembrerebbe offrire ai DM strumenti più accessibili e ricchi di spunti narrativi, e ai giocatori nuove sfide mozzafiato da affrontare, a cominciare dall’intrigante introduzione delle Apex Threat, le nuove minacce supreme sullo stile concettuale dei Tarrasque. Il ritorno di creature storiche e la cura per ogni dettagli visivo, di flavour e meccanico confermano l’ambizione per questa nuova edizione già assaggiata nei precedenti due manuali: ridefinire cosa significa vivere un’avventura epica. Proveremo nei prossimi mesi come funziona il tutto appena avremo modo di mettere le mani anche noi sul terzo dei manuali base, ma per ora le premesse del Manuale dei Mostri ci fanno presagire un D&D più bilanciato, coinvolgente e spettacolare che mai.
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This post was published on 13 Gennaio 2025 18:00
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