Ormai ho una certa confidenza con i GDR coi gattini che per qualche motivo mi ritrovo sempre tra le mani. Questa volta però si tratta di un’avventura in solitaria o per due persone da un centinaio di pagine che vi coinvolgerà nella vita di un micio curioso: Be Like a Cat è un GDR di Tim Roberts pubblicato in Italia da Mana Project Studio che ripropone la formula già usata in Be Like a Crow, dove invece si interpretava un corvo.
Per giocare a Be Like a Cat sarà necessario avere sott’occhio le tabelle dei manuali, la scheda, una buona quantità di D6 e soprattutto di un diario o foglio digitale sul quale dar forma alla propria storia felina. Be Like a Cat non è un libro-game con una storia che si divarica in più opzioni e finali, ma un manuale di gioco infinitamente rigiocabile sia da soli che in compagnia di un amico. Vi guiderà nella creazione di un intero quartiere cittadino da conquistare, sempre diverso grazie al fattore randomico dei dadi, e popolato dai più svariati tipi di animali ed esseri umani a cui sarà il giocatore stesso a dover dare voce e anima.
La creazione del personaggio è parte integrante del gioco poiché rappresenta i suoi primi anni di vita e le abilità che ha maggiormente sviluppato. Effettuati i tiri per stabilire lo sviluppo delle varie abilità del vostro gattino, infatti, il manuale consiglia di descrivere come ha ottenuto particolari doti così da arricchire il background del vostro personaggio.
L’avventura inizia da gatto giovane, ancora inesperto e dunque più prono al fallimento (basta un solo 1 in una prova per fallirla). Crescendo, passerà a gatto adulto, nel pieno delle forze, ma meno tendente al successo (il 4 sul dado non conta più come un successo) e infine anziano, molto più fragile e riluttante a viaggi o combattimenti, ma coraggioso in socialità e sopravvivenza. Coraggio e Riluttanza sono concetti simili al “vantaggio” e “svantaggio” di D&D, infatti tirando con coraggio è possibile ritirare i dadi che non sono degli 1 così da ottenere un risultato più favorevole, mentre nel caso della Riluttanza i 4 non contano come successo.
Nella scheda il giocatore ha a disposizione una griglia e può selezionare il proprio punto di partenza. A ogni turno ci si può spostare di una casella in qualunque direzione: se questa è vuota, si tirano dei D6 per determinare l’ambientazione, la creatura incontrata e degli aggettivi per descriverla, seguendo le tabelle fornite. Poi sta alla fantasia decidere cosa accade e come incastrare tutti i punti al proprio obiettivo personale e all’obiettivo generale del gioco, cioè la conquista di più territori possibili.
Quando un luogo è occupato da una creatura sarà necessario scacciarla o convincerla a farci marcare il territorio, eseguendo delle prove abilità. Se il territorio è libero si tira per marcare ed eventualmente si segna la casella come ottenuta. A fine turno possono anche innescarsi degli imprevisti, legati alla tabella “Sì, e inoltre…” (nome di un noto esercizio di improvvisazione teatrale) che potrebbero avvantaggiare o mettere in difficoltà il nostro micio.
Alcuni luoghi poi presentano eventi specifici, come la possibilità di camminare sui tetti e schivare incontri indesiderati, osservare i dintorni e altro ancora, ma purtroppo le possibilità sono solo 12 e finiscono per ripetersi facilmente.
Come accade spesso nel regno animale le dispute, anche violente, sono raramente letali. Le altre creature si allontaneranno quando raggiungono un solo punto ferita rimanente e non tenteranno di ucciderci – e in caso di morte avremmo comunque altre 8 vite!
Il sistema di combattimento è però molto intuitivo, con un attaccante e un difensore che si alternano e si confrontano sulla base dei tiri sulle rispettive abilità. Oltre a Graffiare e Mordere – o Sfuggire per difendersi – il nostro gatto sarà dotato dell’abilità Imboscata che, in caso di successo, immobilizza l’avversario. Per recuperare vita si può andare a caccia, chiedere cibo a un umano o tornare a casa propria nel caso del gatto domestico.
I 6 al dado contano come due successi, ma attenzione a non avere troppa fortuna: quando effettuando una prova abilità o un attacco escono almeno due 6 ai dadi, si innesca il FRAP (Frenetic Random Activity Periods), lo strano evento per il quale i gatti impazziscono in sprazzi di energia incontrollata. Qualunque cosa stia facendo il vostro gatto, se si innesca il FRAP si schizza due caselle in avanti nella direzione che preferite, ponendo fine all’incontro o combattimento precedente – sarà divertente tornare sulle caselle dove è avvenuto il FRAP e immaginare la reazione dell’NPC di turno.
Il gioco si basa moltissimo sull’improvvisazione: per ogni scena avrete solo qualche piccolo spunto sui luoghi e le creature incontrate, quindi dovrete mettere in moto la fantasia per pensare sempre a nuove missioni e interazioni. Il rischio è proprio quello di ritrovarsi dopo un po’ di giri senza più idee, soprattutto se i dadi portano alla ripetizione di certi scenari o personaggi. Nell’ambientazione classica Gatto Urbano il manuale descrive pochi eventi e non dà particolari spunti sugli obiettivi del gatto, infatti il gioco sta proprio nell’improvvisarsi narratori e dar vita alle situazioni più bizzarre.
Proprio per questo però abbiamo trovato più divertente giocare in due così da non ritrovarsi a dover semplicemente scrivere una storia con qualche elemento imposto. Con due giocatori è possibile cooperare per un obiettivo comune, competere per essere il gatto più influente in città o usare la classica impostazione con Game Master dove uno interpreta il personaggio principale e l’altro descrive gli scenari e impersonifica gli NPC. Queste modalità ci son sembrate molto più funzionali di quella single player che soffre la presenza di pochi spunti sugli avvenimenti – in particolare nell’ambientazione cittadina.
I giocatori che sentono la necessità di un’esperienza più guidata potranno però imparare a creare le proprie ambientazioni e tabelle e godersi le avventure brevi dalle ambientazioni fantastiche che compongono la seconda metà del manuale. Queste presentano eventi e obiettivi più specifici, sempre legati alla ricerca di oggetti, ma con qualche interessante variabile come piccole meccaniche aggiuntive e boss fight finali:
Cleo è la giovane gatta domestica del sindaco. Vedendo come il suo umano controlla tutta la città, decide di voler imporre lo stesso dominio territoriale, magari trovandosi anche un bel compagno gatto altrettanto influente (obiettivo auto-imposto).
Dà inizio al suo girovagare dalla scuola dietro casa dove incontra un piccolo umano misterioso che la scruta con occhi fissi e privi di emozioni. Sicura del suo fascino, inizia a lambirgli le gambe miagolando, ma l’odore del suo misterioso pranzo al sacco scatena il FRAP che la fa scattare lontano senza riuscire a marcare la scuola, lasciando però stranamente indifferente il piccolo umano (doppio 6 nella prova di abilità in Giocare).
Ancora un po’ stordita dal raptus di prima, si ritrova però davanti a un grande albero sul quale si arrampica con destrezza (successo sul tiro su Arrampicarsi). Da lassù prepara i prossimi passi dando un’occhiata ai dintorni (evento luogo): a Nord c’è il mercato, ma non ha ancora tanta fame; a Est un invalicabile lago; non restano troppe opzioni, allora, dopo aver marcato l’albero (tiro per Marcare), si sposta al parcheggio a Sud.
Gli automobilisti sono i peggiori e la povera Cleo viene messa sotto (evento luogo e Fallimento Totale = 2 danni). Come se non bastasse, incontra un coniglio spiritoso che approfitta della situazione per fare qualche pessima battuta sulla situazione come “Ehi, ti ha investita una MIACCHINA?”. Stanca e ferita esce gli artigli (successo su Graffiare) e il coniglietto scappa con le orecchie basse, ma ormai Cleo è troppo stanca per marcare il territorio e se ne va sconfitta (fallimento tiro per Marcare).
Al ristorante lì di fianco, nota un gatto randagio affascinante. Nonostante cammini su un bidone della spazzatura, ha un pelo folto e pulito perché sono i proprietari del ristorante a prendersi cura di lui. Colpita dal bel gatto davanti a lei, Cleo riesce a sedurlo (successo sul tiro per Blandire) e anche a marcare il suo territorio. Soddisfatta dalla sua piccola avventura nel quartiere, nota che casa sua è proprio lì di fianco e decide di tornare a casa, ponendo fine alle proprie manie di potere per godersi invece l’affetto del suo umano e del suo nuovo amante felino – almeno per ora.
Be Like a Cat propone un sistema di gioco che stimola la scrittura creativa e l’improvvisazione. Qualche spunto in più per luoghi ed eventi avrebbe però permesso di sbloccare tutto il suo potenziale, infatti il gioco spicca maggiormente nei suoi scenari più fantasiosi e maggiormente definiti. In ogni caso, è possibile creare le proprie ambientazioni e gli obiettivi, dando libero sfogo alla fantasia sia in singolo che con un altro giocatore. È particolarmente indicato per gli amanti dei gatti e per coloro che cercano totale libertà nelle proprie avventure GDR o un modo per allenarsi a improvvisare o masterare.
This post was published on 26 Ottobre 2024 23:00
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