Piano piano, lentamente, le cose tornano alla normalità.
Non una normalità Pre-Covid, certo: ognuno di noi sembra star uscendo dalla Pandemia con almeno un problema in più rispetto a quanto tutto questo è iniziato (cit.) ma, comunque, piano piano, stiamo tutti tendendo ad un processo di normalizzazione; tra le cose che stanno tornando alla normalità c’è anche il ritorno del LARP Club.
O, più precisamente, DEI LARP Club ma fermi tutti, cerchiamo di andare con ordine: cos’è il LARP Club?
La carta d’identità di un LARP Club
I LARP Club sono una iniziativa della Chaos League, nota realtà italiana che si occupa di Gioco di ruolo dal Vivo dal 1992 (qui la mia intervista ad uno dei fondatori, Alessandro Giovannucci nell’appuntamento a lui dedicato di LARP: A Night With…; qui invece la mia esperienza in SAHARA EXPEDITION, loro evento realizzato nel Deserto del Sahara) in cui gruppi di giocatori si riuniscono una volta al mese, in presenza o online – nel corso della Pandemia è esistita la modalità “digital” – per giocare dei LARP da camera.
Giochi di ruolo dal Vivo brevi, dalla durata di una manciata di ore, con regolamenti e allestimenti minimali.
Giusto l’essenziale per vivere storie sorprendenti già pronte, pubblicati da note case editrici e realizzate da alcuni dei migliori LARP designer italiani (citerò giusto “Prima Vennero…”di MS editore; storia di un gruppo di fuggitivi nella Berlino del 1942 che si gioca bendati e guidato da tracce sonore interattive).
I LARP Club mi hanno sempre convinto ed hanno sempre trovato la mia simpatia. Dopotutto, come non se ne potrebbe avere per quello che altri non è che uno spazio inclusivo e gratuito (o comunque a bassissimo costo che a stento raggiunge le due cifre) nato per condividere, conoscersi, narrare e stare insieme?
Esatto, non può in alcun modo risultare antipatico, indigesto o comunque trovargli qualunque altra accezione negativa.
Perché il suo intento è semplice e cristallino: unire.
Ma perché parlo al plurale?
Facile, perché LARP Club è un’“operazione” diffusa su tutto il territorio nazionale.
Al momento in cui scrivo sono attivi su sei città – Roma, Cagliari, Milano, Bergamo, Bari, Crotone – ma già in passato “presidi territoriali” erano a Bologna e prossimamente diverranno attivi altri “avamposti” anche a Bologna, Pescara, Firenze e Torino.
Un progetto molto interessante – devo dire – quello della Chaos League che, con questa operazione, punta alla creazione di capillari gruppi su tutto il territorio italiano in cui promuovere il Gioco di Ruolo dal Vivo e tutto quello che ad esso è connesso.
Non ho parlato a sproposito di “presidi territoriali”, credo siano esattamente questo: “avamposti” in cui si fa “formazione”.
Oh, sia chiaro: mica parlo di formazione come possiamo intenderla con una persona in cattedra ed altri al banco, assolutamente no.
Piuttosto ricordano molto di più gli “antichi” circoli di GRVItalia: smantellati più di quindici anni fa, vero ma a mio avviso vero propulsore territoriale per le attività dei larpers e forse precursori di quella idea di gioco LOCAL (cioè locale e territorial), GLOCAL (cioè con afflusso di utenti nazionale) e GLOBAL (cioè con utenza internazionale che si muove anche attraversando confini nazionali) che sempre più si delinea nel nostro hobby.
A differenza di questi, però, hanno una marcia in più: mentre i “circoli” avevano come unico obiettivo quello di realizzare eventi sul territorio, incastonati nel Panorama Elaviano (da Elavia, l’ambientazione giocata sino al 2016 da GRVItalia), ovverosia predisporre eventi ambientati nel setting adottato dall’associazione con tutto funzionale a questo, con i LARP Club la cosa è diversa. Poiché non vi è una cosa singola e specifica in cui orbitare ma è piuttosto “plurale”, offrendo uno spazio in cui individui provenienti anche da differenti realtà si conoscono, si confrontano, si scambiano idee e opinioni e magari si propongono con proprie iniziative talvolta tipiche delle rispettive realtà di provenienza.
Immagino già vi starete domandando “ma come fai ad affermare questo?”
Semplice, mi sono letto le 6 regole del LARP Club.
Le sei regole del LARP Club
Avete notato l’elefante nella stanza di cui non abbiamo parlato sin ora e che porta un nome non proprio sconosciuto? Chuck Palahniuk è l’autore di Fight Club e ispiratore dell’omonimo film con Brad Pitt e Edward Northon (e un’altra carrellata di attori noti e meno noti tra cui Jared Leto, Helena Bonham Carter etc. etc. etc. etc.) e, come starete già intuendo è ispiratore anche dell’iniziativa della Chaos League. E direi basta questo per introdurre quanto leggerete a breve, infatti se ho parlato di “presidio del territorio” e di “avamposti” un motivo ci sarà.
Quindi si, il rimando a Fight Club è lampante; dopotutto:
1° REGOLA DEL LARP CLUB – PARLARE A TUTTI DEL LARP CLUB
I Larp Club sono aperti a tutti: neofiti, veterani, amici e curiosi, sono spazi inclusivi di condivisione e sperimentazione
2° REGOLA DEL LARP CLUB – IL LARP CLUB È GRATUITO
Ogni Larp Club è coordinato da un gruppo di facilitatori. Non c’è alcuno scopo di lucro e le spese (se ci sono) vengono divise equamente.
3° REGOLA DEL LARP CLUB – IL LARP CLUB È PASSIONE
I Larp Club nascono dalla passione di diversi gruppi di giocatori e organizzatori supportati dalla Chaos League.
4° REGOLA DEL LARP CLUB – SOLO GIOCHI DI QUALITÀ
Tutti i giochi proposti sono selezionati dai facilitatori per garantire la qualità dei larp.
5° REGOLA DEL LARP CLUB – IL LARP CLUB È ORGANIZZAZIONE
Ogni incontro viene annunciato dai facilitatori. I giocatori se sono disponibili confermano la loro partecipazione: prima si risponde, più certezza si ha di giocare. Le disdette vanno comunicate quanto prima.
6° REGOLA DEL LARP CLUB – MINIMALI E PROFONDI
I Larp Club organizzano larp da camera. Si tratta di giochi di ruolo dal vivo per pochi giocatori, di durata contenuta con poca o nessuna preparazione per i partecipanti.
Avamposti del Gioco di Ruolo dal Vivo
Arriviamo ora all’ultima battuta: perché ne parlo solo ora e non in passato?
Semplice, non aveva senso parlare di presidio del territorio con solo un “avamposto” attivo, Milano. Ma con le ripartenze di questi giorni non solo nel capoluogo lombardo – dunque, pluralità – si può e si deve iniziare a parlarne.
Ma quanti giocatori davvero partecipano ad un LARP Club?
Non tantissimi. Non aspettatevi numeroni a tre cifre durante un appuntamento, quanto piuttosto presenze di un’età diluita e variabile che oscilla tra i 10 e i 25 partecipanti a sessione, di tipo “liquido”: dato che sono presenti giocatori che provengono e appartengono a differenti realtà preesistenti e non solo (ho personalmente incontrato diverse volte partecipanti totalmente a digiuno di eventi di gioco di ruolo dal vivo).
E questo è bene, poiché lo ritengo utile a generare commistioni e scambi di opinioni nelle inevitabili conversazioni e scambi di idee che si vengono a creare prima, durante e dopo un incontro.
Oltre che incarnare bene il principio cardine e mozzo immobile dei LARP Club: giocare dei Chamber-LARP o Larp da Camera, se preferite (ne parlo con Maria Guarneri nell’appuntamento di LARP: A Night With… a lei dedicata), progettati per essere giocati da un numero di persone che difficilmente raggiunge le due cifre.
Se poi contate bene, vi renderete subito conto che i LARP Club al mese fanno giocare almeno un centinaio di persone in tutta Italia. Un numero destinato a crescere con l’aumento degli “avamposti”. Infatti, anche solo andando a contare 10 partecipanti mensili, in ognuno degli 11 presidi territoriali previsti – Roma, Cagliari, Milano, Bergamo, Bari, Crotone, Bologna, Bologna, Pescara, Firenze, Torino – arriviamo a 110 larpers che, moltiplicato per dodici mesi, un anno…. fa un bel risultato.
Il tutto, senza ancora accennare a come sia facile replicare il modello praticamente ovunque e in qualunque città o paese, visto che quanto serve è solo una stanza dove giocare comodamente e qualche amico; il tutto ad un costo così basso che, dividendo le spese tra tutti, vien poco più di un caffè.
E se vi state chiedendo “come organizzarlo e cosa giocare?”
Beh in quel caso se ne occupa direttamente la Chaos League, provvedendo ad inviare i giochi e a fornire l’assistenza per la comunicazione e cosi promuovere questo o quell’appuntamento.
Io ad oggi ho partecipato a 3 LARP Club e mi sono divertito, molto. In poche ore e per poche ore sono stato: un noto bassista di una Rock Band pronta a tornare sotto le luci della ribalta; l’Arcivescovo di Canterbury, intento a convincere Riccardo Cuor di Leone a partire per la Terra Santa; uno sbandato sopravvissuto ad una apocalisse zombie pronto a tutto.
Tante vite, tante esperienze, tanto divertimento, tanto gaso, tante conoscenze e tante idee.
Ad un costo irrisorio.
What else?
Ah si
Se è la vostra prima serata al LARP Club, dovete ruolare!