Nell’ambiente LARP se ne parlava già da un po’: chi in barricata, chi in platea; chi per un motivo, chi per un altro; comunque tutti ci siamo fatti il passaparola dell’esistenza del LARPShow: il prodotto confezionato da Eryados per promuovere la serie televisiva dedicata alla saga “La Ruota del Tempo“, ora su Amazon Prime. Ognuno dicendosi poi, quello che forse un pochino più gli conveniva.
Ma non parliamo di questo. Le beghe, sinceramente, le lasciamo ai social – luogo molto più adatto a dinamiche di questo tipo (se non le vetuste chat segrete, sempre fonte di interessanti scoperte!) – e ora focalizziamoci sul prodotto che ieri è andato in onda su Twitch (oddio, “in onda”? E’ corretto? Boh! Non lo so!): questo!
A conti fatti, il LARPShow altri non è stato che un evento in presa diretta su Twitch della durata di oltre 4 ore, in cui cinque protagonisti (poi divenuti quattro), attorniati da telecamere e scelti da Eryados tra streamer dell’ambiente nerdgeek, hanno giocato ad essere dei personaggi protagonisti nel mondo de La Ruota del Tempo, grazie alle oltre 50 persone in scena (e le altre innumerevoli fuori scena) che hanno reso vivo e tangibile il mondo che li circondava. Tipo una serie televisiva. Ma in diretta.
Da noi della redazione di Player.it qualunque iniziativa che faccia conoscere il LARP al grande pubblico è considerata una buona iniziativa. Facciamo informazione, non potrebbe essere altrimenti. Ma in questo caso specifico sento di non poter esimermi dal pormi alcune domande per “addetti ai lavori”. Vi spiego.
Dal momento in cui sono venuto a conoscenza di questo prodotto, sino alla sua messa in onda, mi sono posto degli interrogativi. Alcuni hanno trovato risposta, altri no. Con molta probabilità questo è stato causato da una mia (mia?) non corretta messa a fuoco del tutto. Qualcosa, infatti, nella mente stonava.
Continuavo a leggere LARPShow… LARPShow… LARPShow…, senza davvero comprendere.
Poi ci sono arrivato: il LARPShow non è un LARP.
Per LARP – Live Action Role-Playing – anche per come recita wikipedia (a cui mi appoggerò, poiché ritengo la seguente definizione sufficiente a tale contesto) – viene comunemente intesa una forma di “gioco di ruolo in cui i partecipanti interpretano fisicamente i personaggi con il proprio agire, rappresentando le situazioni fittizie nello spazio reale che li circonda. È comune, per accentuare l’immedesimazione, l’uso di costumi, equipaggiamento e scenografie a tema con l’ambientazione del gioco, sia essa storica o di pura fantasia. Si può considerare un’attività ludica di forma teatrale e individuarvi un genere artistico nel campo del teatro ludico (anche se è opportuno sottolineare che di norma il gioco di ruolo dal vivo non prevede un pubblico ed è a esclusivo uso e consumo dei partecipanti).
“Si può considerare un’attività ludica“.
“a esclusivo uso e consumo dei partecipanti“.
“non prevede un pubblico”.
Diavolo!
Il LARPShow sembra contravvenire a queste indicazioni!
Più evento promozionale che attività ludica!
Cazzarola: esiste esattamente per questo, promuovere una serie televisiva!
Quindi per onestà intellettuale se mi domando: quello che è stato ripreso dalle telecamere, è LARP? La risposta non può che essere no. O per meglio dire, no per come è inteso oggi.
Esatto, i più arguti di voi avranno già capito. Vi riporto ancora un estratto del testo su ma questa volta fate occhio alla sottolineatura: “anche se è opportuno sottolineare che di norma il gioco di ruolo dal vivo non prevede un pubblico ed è a esclusivo uso e consumo dei partecipanti“.
“di norma”
Di norma i LARP non prevedono queste cose. A conti fatti, il LARPShow di Eryados è molto simile ad altri già visti in TV, come ad esempio quello del famoso duo di comici Ale&Franz – buona la prima; vediamo infatti elementi in comune (l’avere un canovaccio di base preimpostato, comprimari che seguono alcune linee narrative, protagonisti che improvvisano, etc.) che sono nel LARP ma anche altri che non vi appartengono (il commento “in studio”, l’ospite in sala tra una scena e l’altra, la presenza di pubblico a casa, il marketing di un prodotto, etc.).
Ma cosa vuol dire questo? Che ci troviamo davanti un nuovo tipo di prodotto.
Un prodotto che utilizza il LARP per vendere qualcosa e che necessita di pubblico, altrimenti non avrebbe senso d’esistere.
Un LARPSHOW, appunto. Uno spettacolo che ha LARP come linguaggio ma non come testo.
Ora proseguiamo verso un’altra domanda che mi ero posto e a cui ho trovato risposta in un post su Facebook. Cos’è questo prodotto? Risposta semplice: pubblicità!
Fa coppia con tutte le considerazioni su. E questo non è male, parliamoci chiaro. Perché “misurando” la cosa, quello che se ne deduce è – parafrasando molto – “li dentro, nelle stanze dei bottoni delle megacorporéscion qualcuno sa dell’esistenza del LARP, ne ha visto del potenziale; tanto da volerlo utilizzare come mezzo per spingere un prodotto: La Ruota del Tempo”.
Ora fermatevi. Non strappatevi i capelli. Non datevi fuoco in piazza! Piuttosto sedete e riflettete. Il mondo LARP – il nostro mondo – è arrivato su di una scrivania, con un’idea che è stata reputata vincente. E per forza di cose, questo ci rende coscienti del fatto che il LARP, ora, è noto anche fuori dalla nostra “bolla” – anche – attraverso questo.
Quindi, se il numero di coloro che sapeva dell’esistenza del LARP era X, oggi è X+N.
E questo non è male. Ma…
Mi rimane ancora qualche altra domanda in testa, tipo:
… chi è questo N?
E
… cosa abbiamo mostrato ad N?
Per semplificare:
– cosa abbiamo mostrato del nostro mondo attraverso il LARPShow?
Uno spicchio. Uno spicchio attraverso uno spiraglio.
Un’opera dalle logiche “piegate” ad altre contorte logiche che solitamente sono pensate per altro, come il marketing. Rendendo il LARP un mezzo per vendere un prodotto.
Uno spettacolo promozionale che, appunto, ha LARP come linguaggio ma non come testo.
E poi qui io mi devo fermare, perché non ho altra risposta oltre questo punto.
Però, posso fare un’ultima cosa, prima di salutarvi.
Posso invitarvi ancora a sedervi e a riflettere su quanto avete appena letto e a portarvi su di un binario – uno qualunque dei molteplici che possiamo avere davanti ma che io reputo comunque importante – attraverso la seguente domanda:
– e ora, cos’altro dovremmo mostrare del nostro mondo al resto del mondo?
Sono certo che i più tra voi avranno capito; cosi come avranno capito che ormai “L’Età del Gazebo” può considerarsi terminata: siamo ufficialmente in una differente età del LARP!
Promotional LARP Era?
Baci, amici
SPLASH!