Se frequentate le community di gioco di ruolo italiane è molto probabile che vi siate imbattuti, almeno una volta, in una discussione riguardante Improv GdR. Il libro, edito da Need Games nella nuova collana “Need Help?” in cui verranno pubblicati altri libri a tema “supporto per giocatori di ruolo”, è stato al centro di alcune polemiche perché, secondo i fautori della tesi, si tratta di un libro che insegna come si gioca di ruolo.
Cosa che, se frequentate queste pagine, saprete già essere almeno bislacca visto che non esiste un modo di giocare di ruolo univoco. Al massimo si imparano le regole di un gioco, ma di certo non c’è un metodo da apprendere con un manuale. Per questo motivo, Improv GdR è stato anche interpretato dalla community come un libro da affiancare all’acquisto del primo manuale in assoluto del tipico giocatore novizio.
La buona notizia è che no, Improv GdR non serve ad imparare a giocare di ruolo (e sarebbe paradossale anche solo pensarlo), e non è assolutamente un libro per nuovi giocatori. Anzi, vi sconsiglio fortemente di comprarlo se siete alle prime armi e avete scoperto lo sconfinato mondo dei gdr da poco. Vi darà nozioni fuorvianti, completamente agli antipodi rispetto a quello che farete poi ad un tavolo di D&D, Fate, Vampiri, Not the End, Cyberpunk, o qualunque sia il gioco che vi piace.
Perché Improv GdR è prima di tutto un manuale di improvvisazione teatrale, che cerca (alcune volte un po’ forzatamente) di convertire quei concetti per i giocatori. E sebbene nei gdr ci sia inevitabilmente una piccola componente di improv, fare degli esercizi in cui si finge di lanciarsi una palla mentre si fanno dei suoni buffi potrebbe essere a dir poco fuorviante, quando vi ritroverete a giocare il vostro paladino mezz’orco in uno scenario fantasy.
Improv GdR è rivolto chiaramente a chi il gioco di ruolo già lo conosce, e direi anche piuttosto bene. E, aggiungo, a chi non ritiene il gdr solo un “passatempo”, ma una vera e propria passione da coltivare ed accrescere nel tempo. L’improvvisazione teatrale richiede impegno, dedizione e la collaborazione totale di tutti i presenti e la voglia di mettersi in gioco, caratteristiche che spesso non appartengono ai giocatori di ruolo occasionali. Quelli che, per intenderci, magari giocano ad un singolo gioco una volta ogni tanto così per passare il tempo.
Il progetto, chiamato originariamente Improv for Gamers, è nato come un workshop di improvvisazione della durata di un giorno. L’obiettivo degli autori era quello di mostrare ai giocatori come le abilità degli improvvisatori si possano trasferire direttamente al tavolo di gioco. Questo partendo da esercizi di improvvisazione diffusi nel teatro e cercando di applicarli alle dinamiche di un tavolo da gioco.
Ed il libro è esattamente una lista di esercizi di vario tipo che sono stati raggruppati in categorie, per far capire immediatamente al lettore qual è l’obiettivo di uno di questi. Ve li elenchiamo brevemente, giusto per darvi un’idea:
Improv GdR spiega in maniera molto dettagliata e chiara ognuno di questi esercizi, non lasciando nessun dubbio anche a neofiti come il sottoscritto. In questo, quindi, centra perfettamente il suo compito: non bisogna essere attori per capire di cosa si sta parlando. Viene inoltre spiegato come sia fondamentale il dialogo durante gli esercizi, il confronto sulle cose che sono piaciute oppure no, ma soprattutto i tre principi fondamentali che servono a rendere efficace il libro (e che sono trasferibili 1:1 anche ad ogni tavolo di gioco di ruolo): gentilezza, positività, onestà.
Quindi, cosa si dovrebbe fare con Improv GdR? L’idea è quella di applicare questi esercizi con il proprio gruppo di gioco, con un facilitatore (idealmente chi ha letto il libro prima degli altri) che introduca gli esercizi e che guidi il processo dall’inizio alla fine.
Gli esercizi in sé sono davvero molto interessanti e divertenti ma, durante la lettura, viene difficile riuscire a ricondurli immediatamente a quella che è la normale attività di gioco. Sia a livello pratico, perché è difficile immaginare un riscaldamento fatto mezz’ora prima dell’inizio della sessione per intenderci, ma anche a livello teorico. Se tutte le categorie che abbiamo esposto sopra sono, sulla carta, ideali per imparare delle interessanti nozioni e messaggi da applicare al tavolo, una parte di questi possono risultare a prima vista fini a sé stessi ed un po’ più astratti di quanto vorrebbero far intendere.
Serve un gruppo di gioco dedicato a fare questi esercizi in maniera esterna, continuativa, con un impegno abbastanza concreto. Credo sia un dettaglio importante da sottolineare nel caso siate interessati ad Improv GdR. Riuscire a fare tutti gli esercizi, con lo stesso gruppo dall’inizio alla fine, può portare anche risultati concreti, ma non farli in maniera estemporanea. In questo senso i capitoli dedicati a personaggio, relazioni, status e tempo sono quelli forse più direttamente associabili al gioco di ruolo. I concetti espressi possono essere facilmente rielaborati, ed alcuni degli esercizi possono essere “nascosti” all’interno di una normale sessione zero magari.
Nonostante le mie perplessità, trovo Improv GdR un prodotto molto interessante, ma i cui particolari intenti vanno capiti. Non vi insegnerà a giocare di ruolo, anzi, ma è un ottimo manuale per gruppo fortemente appassionati, organizzatori di eventi, e per chiunque non trovi nel gioco di ruolo solo ed esclusivamente un passatempo per passare qualche ora in spensieratezza una volta ogni tanto. Questi ultimi troveranno nel libro edito da Need Games qualcosa di fuorviante, prolisso, e forse anche inutile rispetto alla loro percezione del gioco di ruolo.
This post was published on 22 Dicembre 2020 12:25
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