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Giochi di ruolo

Credendo Vides: Istruzioni per l’uso alla Puntata 3×01 di Luxastra

Dopo due anni di intense fatiche e traguardi meritati, Luxastra è diventato un fenomeno di culto per tutta la comunità di giochi di ruolo italiana, facendo appassionare totali estranei a questo fantastico mondo così come riaccendendo la passione in qualche burbero vegliardo.

E dopo una serie di cliffhanger da capogiro che sono già entrati nella leggenda, lo show ritorna tra noi con la Terza Stagione, e con essa anche le nostre Istruzioni per l’Uso, la guida nata per analizzare nel dettaglio tutti gli episodi ogni settimana.

Quest’oggi ripartiamo proprio col primo episodio, che definire “onirico” è limitante e restringente allo stesso tempo. Che state aspettando, dunque? Iniziamo!

“Le vecchie abitudini sono dure a – WAIT WHAT?!”

Iniziamo cor botto proprio

Il DM Matt e il Party, dopo mesi da un incontro forse fatale con delle creature orribili e un ragno abnorme, ci riaccolgono così, con un Tiro Salvezza non ben precisato se non per il fatto che è con svantaggio, ovvero bisogna tirare due d20 e prendere il risultato minore.

Gian/Galgith e Giulia/Dalia iniziano molto bene questa stagione, con un fallimento critico. Anche Sara/Shiran e Tommy/Letho non riescono a fare un risultato superiore al 10. Tutti quanti si aspettavano l’ennesimo fallimento critico da Simone/Hann, come solo lui è riuscito a tirarli nelle scorse stagioni…ma qualcosa è cambiato.

Il Project Leader tira la bellezza di un Doppio d20, un evento così leggendario e statisticamente improbabile che pochi giocatori potrebbero riuscire a vederlo fuori da Luxastra. Inutile descrivere il giubilo e l’ondata di euforia di tutto il tavolo, ma chissà cosa vorrà dire per il superamento del Tiro Salvezza?

Elegia bucolica alla Letho

Dopo l’opening più sgrava che potessimo desiderare, il nostro inquisitore/purgatore/sigillatore di porte/manichino preferito apre i battenti alla narrazione di questa Terza Stagione con una scena che definire idilliaca è ben poco.

Letho si risveglia sotto l’albero della sua tenuta, mentre osserva sua figlia minore menare fendenti all’aria con un bastone. L’Inquisitore si alza immediatamente e corre ad abbracciarla, con solamente un leggero mal di testa a rovinare l’esperienza.

Subito dopo si volta verso la sua magione, e nota Adone, il suocero, e una giovane bambina dalle orecchie a punta e i capelli verdi, anche lei molto contenta di rivedere Letho. Assieme a loro, c’è anche sua figlia maggiore che non vedeva da molto tempo…

Prologo avventuroso per Dalia

Ritroviamo la nostra pucciosissima e determinata halfling risvegliata dal diabetico profumo delle frittelle al burro/sciroppo/zucchero/schifo del nonno. Dopo aver salutato la famiglia e scoperto di non aver alcuna commissione da fare, decide di organizzare un giro in barca in una placida giornata come tante altre.

Poco prima di partire Dalia è fermata da sua madre, che le recapita un pacco con il vestito dei suoi sogni all’interno. Assieme al vestito vi è una lettera del padre, Ludon, pronto a ritornare dalla sua famiglia dopo aver risolto “alcune questioni”. La giovane halfling non ha preso molto bene questo dono, intaccandole in parte il suo entusiasmo per la giornata.

Subito dopo, Dalia va a chiamare i suoi due amici d’infanzia nonché colleghi di disavventure, Claire e Gloval, per partire col nonno e la barca. Dopo qualche battibecco e un po’ di goliardia, Dalia è sorpresa di vedere già salita a bordo la sua terza amica…

Slice of Life confusionario di Galgith

Qua bisogna dare onore al merito ai nostri Matt e Gian che, ben consci che la complicata backstory dell’elfo dai capelli verdi è legata a quella del corpo che possiede, sono riusciti a giocare benissimo le proprie carte e a fregare noi spettatori più volte (e con noi anche Simone)

Un risveglio perfetto nella casa storica di Baldarocca, circondata dai calori familiari, attende invece Galgith. La donna scende subito in cucina accompagnata in cucina dal marito e compagno d’arme Ian, il fratello Desmond e il mattiniero cuoco Liam, il figlio della coppia.

In tutto ciò, Galgith non riesce a essere completamente tranquilla. Un tarlo le consuma la mente, un sesto senso che non riesce a far combaciare quello che sta vedendo e la memoria muscolare che il suo corpo conserva. Ma i dubbi sembrano scomparire, quando si trova davanti la sua dolce figlioletta…

Lezioni di archeologia per Shiran

La nostra cara volpide si risveglia nel villaggio di Felayras grazie all’odore succulento di stufato di carne. Shiran si stiracchia, saluta i suoi amici, la sua famiglia e si dirige al punto di ritrovo, sempre vigile e attenta ai rumori della foresta che la circonda.

Sua sorella maggiore, Ymir, ha deciso di portare Shiran nella nuova spedizione alle rovine vicino al villaggio. La giovane volpe va a preparare delle provviste, tra cui pagine di pergamena, inchiostro e degli zoccoletti di cinghiale gigante procacciato dal nonno.

Dopo essere tornata dalla sorella, Shiran divora la propria porzione di stufato servito da Coda Cinerea, l’Anziana del villaggio. A colazione conclusa, Ymir le rivela che ad accompagnarle alle rovine ci sarò anche un’altra, misteriosa apprendista…

Encomio trionfale di Hann

Il risveglio migliore di tutti, forse, è quello del piccolo Hann: circondato dall’intera Fatumastra, appena si rialza viene accolto da tutti come l’eroe salvatore della città per aver sconfitto Corialus e gli Elfi delle Macerie.

Ogni parola e desiderio di Hann diventa immediatamente realtà, grazie anche alla partecipazione dell’intero tavolo, regalandoci perle del tipo free real estate a scapito di infrastrutture pubbliche, lavoro minorile, sfruttamento razziale in base all’altezza e molto altro.

Hann chiede poi di essere portato alla Fabbrica del Surcalis, letteralmente spuntata dietro la fontana della città, ristrutturata per l’occasione. Ad attenderlo all’ingresso, vi è una prosperosa e lasciva figura femminile molto cara alla nostra creaturina…

Anita…l’Inquisitrice?

Anita è la persona preferita al mondo da Letho. La sua figlia maggiore, dai lunghi capelli corvini come quelli del padre, timida ma di buon cuore, che ha preso gli stessi voti e sta seguendo lo stesso addestramento da Inquisitore.

Lei è esattamente come dovrebbe essere, con tanto di divisa impeccabilmente difettosa in qualche aspetto, proprio come quella del padre. Non proprio come Letho se la ricordava, e il solo rimuginare al riguardo fa crescere il suo mal di testa.

Finito il pranzo con la sua famiglia, Letho decide di sgranchirsi un po’ e girovagare nella sua dimora, da cui percepisce di essersi assentato per tanto tempo. Matt chiede a Tommy di tirare un d20, che non aiuta a fugare i dubbi dell’Inquisitore su queste strane sensazioni.

Anita…l’amica d’infanzia?

Anita è la persona preferita al mondo da Dalia. La sua amica d’infanzia, dai lunghi capelli corvini, sagace e dalla lingua affilata. Praticamente una sorella. Dalia si scusa infinitamente per essersi dimenticata di mandarla a chiamare, ed è felicissima che Anita sia riuscita a raggiungerla in tempo per il giro in barca.

Dopo l’ennesimo battibecco con Golver, che ricordiamo essere in vacanza, Dalia prova a sfruttare la sua forza latente da halfling e a gettare l’amico fuori bordo. Sfortunatamente la Prova di Forza fallisce, e Dalia rischia di cadere in acqua.

Se non fosse per la sua BFF Anita, che riesce ad afferrarla in tempo e a salvarla. Dopodiché, il gruppo si dirige al largo, pronti a un’emozionante giornata di vela.

Anita…la figlia maggiore?

Anita è la persona preferita al mondo da Galgith, anche se non ne è del tutto sicura. Nonostante la giovane età, Anita sembra essere una cuoca provetta e una brava sorella maggiore per Liam.

Dopo colazione, con ancora un po’ di confusione, Galgith propone l’idea di un picnic in famiglia e, con qualche Tiro a Persuasione al gusto di mirtillo, riesce a convincere anche suo fratello Desmond.

La donna va in bagno a prepararsi, e guardandosi la faccia Gian tira un d20 per cercare di capire cosa stia succedendo. Con un semplice 9 non sembra sia in grado di risolvere il suo dubbio, e con esso rimane anche la sensazione di avere delle orecchie a punta.

Anita…la vogliosa?

Un’espressione che vale più di mille parole

Anita è la persona preferita al mondo di Hann? Lui non ricorda bene chi sia, e sicuramente gli ettolitri di Surcalis che la popolazione di Fatumastra gli sta spillando non aiutano la sua memoria.

Nel mentre osserva la donna, con un Tiro a Percezione altissimo, Hann nota lo sguardo di un passante completamente vitreo e immobile, che poi ritornare a festeggiare. A questo punto Hann riflette tra sé e sé su cosa stesse facendo prima di addormentarsi, e un cittadino gli risponde letteralmente leggendo tra i suoi pensieri.

Dopo qualche tentativo insolito, Hann capisce che ha un qualche tipo di controllo sulla popolazione, disposta ad assecondarlo sempre e comunque. Dopo essersi riuscito a separare dall’avvenente Anita, la creatura ricorda con un 20 Naturale che, prima ancora di sconfiggere Corialus, il gruppo era diretto alle Miniere. Cosa è successo là dentro?

Anita…l’apprendista? Think again

Anita è la persona preferita al mondo da Shiran, che a detta di qualcuno è una volpe densamente rincoglionita. Le due volpi sono amiche fin dalla tenera età, o forse no.

A porgerle il dubbio è una figura altissima, imponente e muscolosa, piena di bracciali e accessori dorati, che rimprovera l’ingenuità di Shiran.

Chi è questa figura? Una semplice allucinazione, o forse un’entità più potente, magari un Dio, che sta cercando di comunicare direttamente con la sua protetta? E chi sarebbe questa Anita che accomuna le vite di tutti i membri del party? Riguarderà il famigerato mostro aracniforme incontrato nelle miniere?

Che dire, un inizio complesso ma entusiasmante allo stesso modo, che rivela un’enorme quantità di informazioni sui background dei nostri beniamini, senza però liberarci dall’ansia generata dal cliffhanger precedente.

Cosa succederà al party? Riusciranno i nostri eroi a capire cosa ci sia di sbagliato nelle loro realtà così oniriche? Scopriamolo insieme nella prossima puntata di Luxastra!

Seguite Luxastra ogni giovedì, alle 17 sul canale YouTube di Inntale. Per i più avventurosi ci sono anche le live pre e post show, rispettivamente alle 16 e alle 18 sul canale Twitch di Inntale . E ricordate: Credendo Vides.

This post was published on 4 Settembre 2020 3:10

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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