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Giochi di ruolo

D&D 5a: un manuale dei mostri con i mostri di Monster Hunter

Chiunque sia appassionato di Monster Hunter, se ama anche giocare a Dungeons and Dragons, non può negare di aver mai immaginato di incontrare i mostri della celebre saga videoludica in una sessione di gioco di ruolo da tavolo.

Un tipico “party” che affronta un mostro nel mondo di Monster Hunter

Oggi è finalmente possibile. Una redditor dal nick Amellwind ha scritto e pubblicato un manuale in pdf basato sulle regole della 5a edizione di Dungeons & Dragons. Si tratta sostanzialmente di un Manuale dei Mostri, redatto sulla falsariga del manuale originale sia nei contenuti che nella grafica.

La particolarità del manuale di Amellwind è che raccoglie tutti i mostri che si possono incontrare nel gioco Monster Hunter World.

Monster Hunter

Un manuale di 144 pagine, dalla grafica curata e corredato dalle immagini di tutti i mostri tratti dalla saga Monster Hunter. Per ciascun mostro, troviamo una descrizione dettagliata sia dell’aspetto della creatura che delle sue abitudini alimentari e tattiche predatorie.

La scheda con le caratteristiche, basata sulle regole della quinta edizione di D&D, è estremamente curata nei dettagli. Le statistiche dei mostri sono state bilanciate con cura. Nel manuale troviamo quelle che sono, a tutti gli effetti, delle perfette trasposizioni cartacee dei mostri del videogioco.

Questo è il link su Reddit.com a cui è possibile scaricare gratuitamente il pdf del Manuale dei Mostri di Monster Hunter.

Come si può utilizzare questo manuale?


Il Manuale dei Mostri di Monster Hunter può essere utilizzato in vari modi. Diversi utenti di Reddit, nei loro commenti, danno diverse anticipazioni su come pensano di usarlo.

Il boss di fine capitolo

Alcuni si limiteranno ad inserire uno dei mostri nella loro campagna già avviata. Un incontro singolo, magari un boss di fine sessione che trasporterà i giocatori nel mondo di Monster Hunter soltanto per quello scontro. Una scelta puramente estetica e un tentativo di innovare il carnet di mostri presenti nei manuali classici di D&D, sebbene siano di per sé già ben variegati.

Un terrificante Akantor

La problematica che può venirne fuori è il classico dilemma che si riscontra in D&D quando il party affronta un mostro singolo. Il boss in questione agisce solo durante il suo turno sulla base del tiro iniziativa. I PG hanno quindi la possibilità di compiere tante azioni diverse prima che tocchi nuovamente al mostro, il quale subisce tutti gli attacchi prima di poter reagire. Questo, narrativamente, finisce per dare l’impressione che il mostro resti fermo a prendere botte. Un aspetto, questo, che differisce profondamente dallo stile del videogioco in cui, invece, ogni scontro con un mostro è un duello dinamico e senza esclusione di colpi.

Come ovviare a questo problema? Magari consultando la guida di player.it su come rendere epiche le battaglie contro boss che siano degni di questo nome.
Alcuni suggerimenti rapidi: aumentare il numero di azioni leggendarie che il mostro può compiere oppure strutturare il combattimento in varie fasi in cui il nemico cambia tattica, fugge per cercare di recuperare energie e curarsi o sfodera armi e attacchi diversi in fasi diverse dello scontro e così via.

La Campagna stile Monster Hunter

Altri utenti, trascinati dall’entusiasmo, hanno colto lo spunto del Manuale dei Mostri di Monster Hunter per creare da zero una campagna totalmente ambientata nel mondo di Monster Hunter. Ci siamo chiesti se sia fattibile una scelta del genere.

Il Kulu-Ya-Ku può raccogliere piccoli massi e usarli per proteggersi dagli attacchi.

Il videogioco Monster Hunter presenta aspetti molto difficili da trasporre in una campagna di gioco di ruolo da tavolo, tra questi la scarsa attitudine al “role play” del videogioco rispetto al gioco di ruolo D&D. Una campagna improntata sull’andare a caccia di mostri rischia di appiattirsi terribilmente sul fronte trame, intreccio narrativo e interpretazione del personaggio.

Di contro, il fattore strategico verrebbe esaltato incredibilmente. In Monster Hunter è necessario studiare bene l’ambiente circostante oltre alla creatura che vogliamo cacciare. Ogni mostro ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli e il manuale scritto da Amellwind rende alla perfezione questa caratteristica.

La campagna di D&D sarebbe quindi improntata proprio sul cercare le armi adatte per sconfiggere la preda, studiare una tattica vincente e sfruttare ogni vantaggio strategico per arrivare alla vittoria.

Sarebbe molto interessante implementare il sistema base di D&D con regole sulla forgiatura delle armi che comportino, magari, componenti rare da reperire o tecniche da imparare. I personaggi affronterebbero delle avventure solo per trovare il modo di ottenere l’arma giusta (o imparare a forgiarla) per sconfiggere un determinato mostro.

La via di mezzo

Un Master potrebbe inserire nella sua campagna una “gilda dei cacciatori”, una side-quest che i PG possono intraprendere o meno indipendentemente dalla trama principale. Viene offerta loro la possibilità di andare a caccia di creature pericolose sotto lauto compenso.

Il Gobul ha la capacità di cambiare il colore della pelle per mimetizzarsi e restare inosservato alla preda.

Un mostro terrorizza gli abitanti di un luogo o semplicemente la sua pelle, le sue zanne o quanto si possa ricavare dalla sua carcassa ha un valore economico allettante.

Nell’ottica della “gilda”, i personaggi che vogliono intraprendere questa sub-quest potrebbero acquisire abilità ed esperienze indirizzate alla caccia di mostri sempre più potenti e… remunerativi.

Come già suggerito in precedenza, nella “gilda” potrebbero imparare a forgiare armi, studiare incanti o acquisire informazioni per migliorare le strategie di caccia.

In conclusione, possiamo affermare che il Manuale dei Mostri di Monster Hunter è una risorsa che molti attendevano e che, senza alcun dubbio, saprà soddisfare tutti gli appassionati della saga Monster Hunter.

This post was published on 8 Aprile 2018 16:50

Luca Di Giandomenico

Giocatore di ruolo da sempre, da più di dieci anni scrivo campagne di giochi di ruolo dal vivo e collaboro con associazioni culturali per l'organizzazione di eventi e fiere. “Noi siamo le nostre storie. Siamo il prodotto di tutte le storie che abbiamo ascoltato e vissuto, e delle tante che non abbiamo sentito mai” – Daniel Taylor (1999)

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