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Credendo Vides: Istruzioni per l’uso alla Puntata 2×05 di Luxastra

Luxastra sta diventando un fenomeno di tendenza e ben apprezzato da tutta la community italiana. Ciò è probabilmente dovuto all’enorme impegno, amore e cura per i dettagli che tutto il team di Inntale mette in ogni singola puntata.

Ma in mezzo a questo ben di Dio (o Dei) è facile perdersi nell’enorme quantità di elementi con cui il Dungeon Master Matt ha inondato il mondo di Luxastra. Proprio per questo nasce questa nuova rubrica, Credendo Vides, che si occuperà di analizzare ogni episodio settimanale dello show andando a riassumere in modo rapido ed efficiente i punti più salienti della puntata, oltre che portare l’attenzione su alcuni dettagli che, magari, sono sfuggiti ai più durante la visione.

Quest’oggi analizzeremo il Quinto Episodio, tra i più lunghi e pregni di eventi, discussioni ed emozioni. Non perdiamo tempo, dunque, e partiamo con la nostra analisi!

 

Buon “Sangue” non mente

 

 

Il Re Corvo è scomparso, le offerte dei sei avventurieri si sono tramutate in doni ed alcuni dubbi sono stati fugati, mentre altri insorgono senza sosta. Nel mentre i nostri beniamini riorganizzano i pensieri e le informazioni, Galgith instaura una simpatica conversazione col suo paparino  accompagnata dalla toccante ost del videogioco Shadow of the Colossus.

La scenetta è davvero ben realizzata, e mostra a tutti gli spettatori quanto un background ben costruito ed una sana comunicazione al riguardo tra Master e Player possano offrire momenti di pura emotività e buona narrazione: infatti il padre di Galgith che abbiamo avuto modo di vedere è lo stesso identico padre che popola le altre incarnazioni di Galgith nel “Galgiverse”, ovvero le altre campagne dove Gianandrea ha utilizzato il suo burbero elfo.

Nonostante la disastrosa situazione in cui Galgith si trova suo padre, già morto di vecchiaia da parecchi anni e presente nella caverna poiché aveva stipulato in passato un patto col Re Corvo, riesce a tirar su di morale il figlio adottivo e soprattutto a convincerlo a non mollare la sua missione raccontandogli aneddoti dell’infanzia dell’elfo. Una scena malinconica ma anche funzionale alla motivazione del personaggio, che non può che lasciare una nota amara ma piacevole nella bocca degli spettatori.

 

The Departed: La Chiesa e l’Indaco

 

 

Il dialogo col Re Corvo conferma la pericolosissima, nuova missione di Rendar: fare il doppiogioco con la Chiesa dei 20 e Padre Calliano, indagando per conto loro sull’ubicazione delle Prigioni degli Dei Antichi e delle rispettive Chiavi e comunicarlo di nascosto al resto del gruppo.

Per farlo, Rendar dovrà per forza di cose allontanarsi dal gruppo ed operare in solitaria, cosa che ovviamente comporterà estremi pericoli. In questa situazione Galgith mette da parte l’orgoglio e consiglia l’utilizzo di Cristallofoni, cristalli particolari che consentono una comunicazione a distanza. I due si organizzano e sviluppano un basilare Gergo Ladresco per comunicare tramite il Cristallofono in presenza di elementi della Chiesa senza farsi scoprire. Inutile dire che i migliori scenari ipotetici hanno già iniziato a circolare, tra cui la meravigliosa scena in cui un Rendar inseguito dai sicari dei Venti fugge da una chiesa urlando “Ho bisogno di una vacanza! Ho bisogno di una vacanza!” (ovvero, “L’operazione è andata a farsi friggere, me ne fuggo e tanti saluti)

Nel frattempo, Rendar ha ottenuto un ciondolo da parte di Padre Calliano che permette al prelato di percepire costantemente la presenza del mezz’elfo, complicandogli non poco la vita da infiltrato. La missione non sarà certo una passeggiata, ma sarà interessante vedere come Luxastra, Matt e l’intero gruppo riusciranno a gestire questa separazione: Rendar (e di conseguenza il suo Player Andross) parteciperà attivamente alle prossime sessioni giocando per conto proprio, oppure verremo informati solo saltuariamente dei suoi progressi? Staremo a vedere.

 

La gigantesca cotta di Hann per un mob di Dark Souls

 

 

Dal momento che neanche il Re Corvo è riuscito a comunicare la vera natura o il passato di Hann, la possibilità che la piccola creatura pennuta interpretata da Simone non appartenga effettivamente al mondo di Luxastra si fa sempre più concreta, tant’è che la stessa creatura accenna al fatto che potrebbe venire da una sorta di universo parallelo, teoria nata dalla lettura del tomo e degli arazzi intravisti nella Chiesa di Luxstos.

Questi dubbi esistenziali non fermeranno certamente la determinazione del pennuto, che anzi è ancor più deciso a fermare l’attacco degli Elfi delle Macerie cercando di ammassare un esercito di animali. E sembra proprio che il nostro Hann vuole proprio dei Basilischi, creature oramai quasi estinte che vivono nel bosco di Greghia, il cui cranio di un esemplare addobba l’ufficio del Mastro Cacciatore.

Per tutto l’episodio Hann cerca informazioni riguardo a queste creature chiedendo perfino a Lucius, che purtroppo spiega come addestrare le lucertolone dallo sguardo pietrificante non sarà un’impresa semplice. Ma ovviamente ad Hann questo frega poco, e visto che il gruppo dovrà dirigersi nel bosco anche per dire un probabile arrivederci a Rendar, l’esserino piumato non si farà sfuggire l’occasione per trovare qualche basilisco.

Nota importante, dopo aver analizzato e classificato come oggetti magici molti dei doni ricevuti dal Re Corvo, Hann è entrato anche in possesso del diario di Shiran, donatogli dalla ragazza per cercare di capire cosa effettivamente ci sia scritto su quelle pagine. Sara se ne pentirà?

 

“Nella sua prigione nell’Oceano, il Banco attende sognando”

 

L’episodio ci ha regalato anche un’altra entusiasmante performance di Giulia, che ha permesso di trasmettere completamente il terrore di Dalia nel ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con il Banco, il Dio Antico associato alla piccola halfling. 

Come annunciato da Matt nella live pre-show, l’illustrazione dell’incontro tra Dalia ed il Banco è una delle preferite dal Master, ed è difficile dargli torto: la stupenda illustrazione di Nicolò Schiatti descrive perfettamente l’oscuro potere del Dio, rappresentato da quello che sembra esser l’occhio di un pesce cane gigante circondato da migliaia di piccoli pesci, probabilmente le anime che in passato hanno stretto un patto con lui esattamente come ha fatto e sta facendo Dalia (accenno ad un multiclassing Warlock con un Great Old One come Patron?)

Il Banco è interessante in quanto stabilisce una sorta di aspra rivalità e rancore nei confronti del Re Corvo, e ciò potrebbe significare due cose: ogni Dio Antico potrebbe avere una sua agenda personale, separata o diversa da quella di voler “salvare il mondo” perpetrata dal Re Corvo, e che gli antagonisti potrebbero non finire con gli Elfi delle Macerie e, sopratutto, gli Indaco/Adoratori del Cristallo. Chissà quale sarà il vero scopo degli Dei Antichi, e cosa faranno se i loro sei campioni riusciranno effettivamente a sconfiggere la temibile organizzazione capeggiata da Devon Contra?

 

“Una nuova ship per te ed una nuova waifu a te”

 

 

L’Episodio 5 verrà probabilmente immortalato e rappresentato su di un arazzo più lungo di quello di Bayeux da tutti i sostenitori della ship GalgithxShiran per l’oggettivamente amorevole scenetta regalataci durante l’inizio dell’episodio: appena usciti dalla caverna del Re Corvo, col tribolo intorno al collo, Shiran si accorge che Galgith non ha più il corpo da donna nel quale è stato intrappolato, rivelando il vero aspetto dell’elfo. 

Il sincero stupore della Player Sara riesce a contagiare anche l’esperto di recitazione Gian che, per un secondo, esattamente come Galgith, è convinto di aver riavuto indietro il suo corpo. Purtroppo però, nonostante le bellissime reazioni di Shiran nel vedere l’aspetto maschile dell’elfo, Galgith capisce che è tutta un’illusione generata dal tribolo.  Ma questo contentino potrebbe rivelarsi utile in futuro, magari in una discussione con un imperatore di una razza in via d’estinzione…

Oltre a ciò, abbiamo incontrato due nuovi e tenerissimi personaggi: Margherit, la “figliuola” di Lucius costretta a sopportare tutte le fisse e stramberie dell’uomo, rappresentata con un’illustrazione a colori di Sara Campolo, e Megania, la timidissima e innocente assistente dell’Arcanista di Luxastra che va assolutamente protetta dall’avanzata degli Elfi delle Macerie e da ogni male di questo mondo rappresentata sempre da Sara.

 

Armi di distruzioni di massa

 

 

Come tutti sapete, questo paragrafo si riferisce ovviamente alla temibile coperta di Letho, il suo vero simbolo sacro nonché arma dalle incredibili statistiche che nel momento del bisogno si animerà e salverà il party da morte certa, ma grazie anche all’occhio attento dell’Arcanista di Luxastra abbiamo scoperto che il cristallo recuperato da Shiran potrebbe rischiare di eguagliare la coperta in fatto di potere distruttivo. 

Il cristallo è infatti un gessetto di Arcanio puro, utilizzato per tracciare delle rune per incantesimi di Runografia dalla potenza talmente illimitata e pericolosa da esser praticamente inutili e privi di scopo pratico. Nonostante ciò, il gessetto vale letteralmente una fortuna tale da permettere alla ragazza di comprarsi tutta Luxastra, oltre che a costituire una vera e propria bomba capace di distruggere la stessa città se lasciato vicino a del fuoco. 

Il gruppo è effettivamente interessato alla Runografia intravista da Hann all’interno dei tomi della Chiesa di Luxstos, ma che tipo di portali ed incantesimi potrebbe tracciare un gessetto simile? Magari qualche portale capace di liberare, assieme alle Chiavi, gli Dei Antichi? Sicuramente, in D&D, la presenza di un artefatto così potente è molto simile al principio drammaturgico della Pistola di Cechov: se esiste, prima o poi, verrà usato. 

 

Sbeku l’Araldo e ZA WARUDO

 

 

Come per gli ultimi due episodi, anche il Quinto nasconde una scena post credit in cui Matt, nelle probabili vesti del Re Corvo, conversa in un briefing con Michele Poggi, conosciuto in arte sul web col suo pseudonimo Sabaku no Maiku o Mike of the Desert, noto content creator a tema videoludico nonché prima guest star di Luxastra.

In quest’ultima scena viene esplicitato come Mike dovrà probabilmente prendere il posto di Andross e che il personaggio utilizzato da Mike sarà un vero e proprio “Araldo” del Re Corvo. Il suo compito, inoltre, sarebbe quello di ottenere una delle Chiavi per liberare gli Dei Antichi attualmente posseduta dal gruppo, in quanto “l’anima del portatore non è abbastanza ricca per poterla utilizzare.” Che quindi l’Araldo possa rappresentare un pericolo aggiuntivo, più che un sostituto di Rendar?

Inoltre, abbiamo avuto modo di vedere il tarocco lanciato a Mike: si tratta del XXI Tarocco, Il Mondo, con una bellissima illustrazione ispirata allo stile del pittore viennese Gustav Klimt. Il Mondo rappresenta un viaggio perenne ed una persona in continua evoluzione, predisposta al futuro ma con solide radici, costeggiata tra l’altro da elementi di estremo cambiamento e controllo sulla realtà. Potrebbe esser un indizio sul background e sulle capacità di questo Araldo, che avrebbe potuto prender una forma diversa a seconda del tarocco?

 

 

Per oggi è tutto con le speculazioni e gli spiegoni. La carne al fuoco messa dall’Episodio 5 è decisamente tanta, e si spera che l’episodio di Giovedì prossimo possa rilasciare qualche altro dettaglio per poter continuare con le nostre teorie.

Siete d’accordo con le nostre speculazioni? Ne avete altre al riguardo o avete apprezzato quanto avete letto? Scrivetecelo nei commenti, e ricordate: Credendo Vides.

 

 

 

 

This post was published on 19 Ottobre 2019 11:55

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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