LARP%3A+A+Night+With%26%238230%3B+Andrea+Baldacci+%26%238211%3B+Battle+for+Vilegis
player
/giochi-di-ruolo/394858-larp-a-night-with-andrea-baldacci-battle-for-vilegis.html/amp/
Giochi di ruolo

LARP: A Night With… Andrea Baldacci – Battle for Vilegis

Scrivere qualcosa su Battle for Vilegis senza risultare banale non è affatto facile, molto spesso si tende infatti a considerare questo unicum italiano con troppa sufficienza, relegandolo ad una semplice “sagra delle mazzate”. Sono quindi felice di avere come ospite di questa rubrica uno dei suoi organizzatori, Andrea Baldacci perché lui meglio di me saprà fornirvi – tra numeri e dettagli – un quadro più preciso. Io invece approfitterò di queste righe per parlare di uno degli elementi peculiari di questa realtà: la sua comunità.

Nella foto Andrea Baldacci – Dietro, ancora Andrea Baldacci!

Leggendo l’intervista vi renderete, infatti, subito conto di come tra tutti gli argomenti toccati sembri essere proprio questo l’elemento di cui Andrea va più fiero (o almeno a me cosi è sembrato): l’essere riusciti a costruire una grande comunità con giocatori provenienti dai più disparati angoli della Penisola, appassionata del medesimo hobby: il Gioco di Ruolo dal Vivo.

Sono anche piuttosto sicuro che non sia tanto il numerone di partecipanti raggiunto a dare la soddisfazione maggiore ad Andrea e allo staff di B4V, quanto piuttosto la consapevolezza di aver contribuito alla generazione di un “network” – inteso come gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali e potenzialmente in grado di generarne di nuovi – di giocatori e associazioni che ora condividono tra loro opinioni, informazioni, pareri, dubbi, sogni, emozioni, amori e chi più ne ha più ne metta. Un non piccolo risultato se ci pensate bene.

Riflettete: per alcuni giorni l’anno, oltre un migliaio di persone sceglie di prendere le proprie cose, farne un fagotto e portarle con se in un luogo ben preciso, e offrirle, e cosi intrecciare le proprie avventure a quelle di altri, magari intessendone anche di nuove… forse anche fuori dal gioco. Una grande ragnatela “viva” fatta di persone.

Un fenomeno di aggregazione che come in “Tutti insieme appassionatamente”, dove la guerra sullo sfondo è solo l’elemento di corredo utile all’intessimento dei rapporti tra i protagonisti, anche in Viegis vede il conflitto solo come scusa per far conoscere migliaia di giocatori e cosi farli divertire tutti insieme, appassionatamente.

LA PERSONA

Battle for Vilegis – Spesso in scontri da centinaia di persone la presenza di un arbitro è fondamentale per assicurare la sicurezza e il divertimento di tutti
  • Parliamo un po’ di te, presentati: chi sei?
    Andrea Baldacci, classe ’76, dopo innumerevoli ore (e giornate, e nottate) passate a giocare a D&D, un amico mi ha portato a giocare dal vivo (era il 1992) e nulla è stato più lo stesso! Non c’era weekend che mancavamo: giocavamo col sole e con la neve, non ci fermava nulla! Facevo un altro lavoro, ma iniziai a costruire armi in lattice, fino a farlo a tempo pieno dal 2000 al 2007, tra fiere ed eventi in tutta Italia. In quel periodo partecipai alla mia prima DrachenFest, e li ebbi l’epifania, avevo capito qual era il mio sogno!
  • Qual è il tuo più bel ricordo legato al LARP?
    Ne ho moltissimi legati ad amici che resteranno indelebili nella memoria, ma sicuramente quello che mi ha più colpito è del 2006, quando mi sono ritrovato in una battaglia campale con 5000 persone, adrenalina pura!
  • Qual è l’evento di cui vai più fiero? E quale quello di cui vai meno fiero?
    Fortunatamente non c’è un evento che ricordo negativamente, anche quando qualcosa va storto faccio di tutto per rimediare e in qualche modo la voglia di rendere tutto migliore possibile, a prescindere dalla situazione, mi rende fiero di ciò che riesco a portare a termine. Indubbiamente quello che ho nel cuore è stata la prima Festa del Drago a Cottanello: ero riuscito, insieme ad altri sognatori, a riunire per la prima volta persone dalla gran parte delle associazioni romane, 207 giocatori che hanno sognato con me la possibilità di fare un live con associazioni diverse.
  • Quale è la peggiore crisi che hai dovuto affrontare? Come l’hai risolta e superata?
    A gennaio 2013 ignoti hanno bruciato la magnifica opera nata con Battle for Vilegis. E’ stato duro e solo grazie all’amicizia siamo riusciti a rialzarci, dentro e fuori non solo lo staff, ma anche di giocatori e altre associazioni. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo lavorato senza sosta per mesi (non volevamo spostare l’evento successivo) e al Time In già ogni Accademia aveva una nuova sede. Sono stato fiero di noi, siamo un grande staff.
  • Che contributo credi di aver dato al LARP Italiano in questi anni?
    Penso di averlo fatto essendo riuscito a riunire sotto uno stesso evento associazioni da tutta Italia, realtà diverse che durante tutto l’anno giocano il loro regolamento e la loro ambientazione, per poi venire a Vilegis e intrecciare tutte le loro storie con quelle di altri 1300 giocatori per creare pura magia.

IL PALCOSCENICO

Conquest of Mytodea, 2019 – Andrea ha tratto ispirazione da realtà Teutoni che ha continuato a frequentare negli anni; quel calamaro blu sembra familiare…
  • Come è cambiato il LARP da quando hai iniziato?
    Radicalmente (forse perché sono un dinosauro), quando ho iniziato a Roma le armi erano in gaffa, le armature di materiali di riciclo, ma la passione era talmente tanta che nulla ci fermava! Ora i nuovi giocatori hanno tutto quello che “noi” (discorsi da vero dinosauro!) potevamo solo desiderare. Loro stessi sono arrivati ad un livello scenico che mai avrei sperato, anche se forse gli manca un po’ della determinazione che avevamo quando “non c’era nulla”!
  • Secondo te che direzione sta prendendo il LARP italiano?
    Tantissime diverse, e questo è un bene! Si sta differenziando in molti aspetti e molte realtà italiane hanno delineato molto nettamente la loro tipologia di LARP. Di generi ce ne sarebbero infiniti: da camera, introspettivi, massivi, fantasy, post apocalittici, moderni, storici, tutti in Italia e sparsi per il territorio. Tutto ciò è ottimo per il nostro settore, mi piace ripetere che più si gioca e meglio è! “Non importa con chi o dove, prova sempre cose nuove!”
  • Qual è la ricetta per preparare un buon LARP?
    Ah ah ah non lo so, ancora la sto cercando! Quello che conta per me è l’organizzazione: lo staff è la parte più importante perché ha il compito di preparare al meglio ogni componente di un evento, come ad esempio il setting narrativo, una parte fondamentale quanto la logistica dell’evento. Subito dopo metto i PNG: sono l’anello tra gioco e giocatori, sono coloro che innescano la dinamite in gioco quando serve!
  • Cosa non va mai fatto per – e durante –un LARP?
    Non bisogna mai mollare! Bisogna pensare che è sempre possibile migliorare e che ogni strada va tentata, non importa quanto faticosa: se vale la pena, si fa (o almeno ci si prova!).
  • Cosa rende un evento scadente? Cosa lo rende invece prestigioso?
    A mio avviso l’attinenza con le premesse: se un giocatore partecipa ad un evento con un’idea che poi non trova fondamento, sarà un evento per lui da dimenticare, a prescindere da cosa accade. Se invece trova quel che cerca, sarà da ricordare e raccontare.
  • Cosa caratterizza la tua realtà rispetto alle altre?
    Ad oggi in Italia siamo caratterizzati da aver intrapreso un tipo di strada: una location di 40 ettari che ampliamo e miglioriamo di anno in anno, la scelta di proporre live di 4/5 giorni ad un prezzo molto basso rispetto alle altre offerte e la scelta di fare una campagna lasciando però un gioco “low power”, dove anche l’ultimo arrivato può essere “temibile”.
    Un punto di forza è che a B4V ci sono giocatori provenienti da associazioni in tutta Italia e questo è un fenomeno di aggregazione che non finirà mai di rallegrarmi. Ci distingue anche il fatto che siamo l’evento più grande mai fatto in Italia, siamo arrivati a 1300 giocatori senza contare staff e PNG, e anche gli eventi “minori” del calendario hanno una media di più di 300 partecipanti. Questo spesso ci fa identificare solo come live massivo di battaglie, e penso non ci sia affermazioni più sbagliata! È vero, siamo 1300, e si, è vero che facciamo battaglie, ma non è assolutamente vero che facciamo solo quelle. Abbiamo una fittissima rete di trame, un’articolata politica tra casate e un’infinità di dinamiche di gioco di ogni tipo, dimostrate dal fatto che quasi il 50% dei nostri giocatori vede una battaglia solo per caso!

IL CONTESTO

Battle for Vilegis, 2019 – Da sinistra verso destra: Noemi Medina, David Rosati, Andrea Baldacci, Marco Mantovani, Giorgio D’Ambrosio, Anton Giulio Rossi
  • Negli ultimi anni il LARP italiano è molto cambiato e continua a cambiare, costantemente. Quali sono secondo te i punti chiave di questa realtà Italiana?
    Iniziano a distinguersi persone che hanno preso l’organizzazione degli eventi come un lavoro, con disciplina e professionalità. Senza togliere nulla alla passione che è fondamentale per supportare umori, voglie, lamentele e desideri dei giocatori, ma sicuramente l’approccio professionale ha migliorato molto il livelli dei live in Italia.
  • Ti rifai ad un movimento nazionale, internazionale, o segui una via da te tracciata?
    Come detto, tanti anni fa mi sono ispirato alla DrachenFest e successivamente con Battle for Vilegis anche a Conquest of Mythodea. Ovviamente negli anni abbiamo adattato e ampliato per dare più spessore al gioco e renderlo più nostro; personalmente penso che ciò che più vogliamo rimanga è l’idea che l’obiettivo primario è il gioco.
  • Riesci ad individuare altre tre realtà italiane con cui senti affinità per ideologie, temi, politiche e strategie adottate?
    Sicuramente tutte quelle che partecipano a Battle for Vilegis! Ci siamo sempre posti come un “sandbox” di idee e modi di gioco e chi ne condivide le finalità, in parte larga o minore, ci porta e si riporta qualcosa. Non di rado molte associazioni che hanno giocato da noi finiscono per adottare meccaniche o intere strutture del nostro regolamento, o modi di gestire gli eventi In e Out Game. Questo è a tutti gli effetti uno scambio, perché anche io e lo staff abbiamo modo di sentire pareri e modi di pensare diversi, che ci aiutano a riflettere e migliorare, creando quindi le famose affinità per le quali ci sentiamo di condividere lo stesso pensiero generale di gioco, anche se ognuno con le proprie uniche sfaccettature.
  • Le piccole realtà, spina dorsale per decenni del LARP, stanno scomparendo: qual è la tua opinione in merito?
    A mio avviso non stanno scomparendo, ma oggi a differenza del passato ci sono realtà più grandi che le rendono meno visibili. Forse è solo una mia speranza, ma sono convinto che le “piccole” associazioni non debbano mai sparire in quanto sono la linfa del gioco e fucine di emozioni che solo chi ha partecipato a questo tipo di eventi sa che sono inimitabili!
  • Riesci ad individuare dei momenti storici precisi che permettano di dire “è successo qualcosa e da allora nulla è stato più come prima”?
    Se si guarda l’Italia intera è difficile, in quanto nord, centro e sud hanno avuto una storia diversa con alti e bassi, scissioni e lotte interne. Personalmente credo che la prima Citadel a Lucca Comics & Games sia stata un passo fondamentale, un’affermazione della realtà del nostro amato gioco. E’ stato il passaggio da “il gioco tra conoscenti” a “una realtà che ha un indotto commerciale”, da li tutto è cresciuto. Ad esempio un big come Mytholon ha posato il suo sguardo sull’Italia regalando alte possibilità di miglioramento alla scenicità di tutte le associazioni.
  • Si parla tanto di “Nordic LARP”: qual è la tua opinione in merito?
    Lo trovo un bellissimo modo per darsi un tono! Ho avuto negli anni molti modi per confrontarmi con giocatori e organizzatori del nord Europa e insieme abbiamo convenuto che “tutto il mondo è paese”,  le lotte interne ci sono ovunque, i live scadenti ci sono ovunque, ma sicuramente nel nord Europa il LARP è più conosciuto e più giocato da tutti, bambini, adulti, nonni, viene usato dai professionisti, ecc, e parafrasarne la provenienza vuol dire davvero poco per me.
  • Il LARP si sta evolvendo verso forme sperimentali: talune intimiste, altre cinematografiche, alcune di denuncia sociale? Qual è la tua opinione in merito? Esistono argomenti Tabù?
    I tabù sono personali: quello che io trovo argomento di gioco potrebbe essere per un’altra persona un tabù, e magari viceversa. Dal nostro punto di vista, ci piace proporre temi più hard a giocatori che hanno dimostrato di potersene occupare magari disperandosi, litigando e persino piangendo, ma tutto all’interno del gioco. Ai giocatori raccomandiamo di ascoltare chi hanno davanti, e viceversa di far capire esattamente se qualcosa non sta andando come vogliono: se stai giocando con qualcuno a cui non piace quello che stai facendo, smettila, cerca qualcun altro che condivida il tuo stile. Viceversa, se qualcuno si comporta in maniera sbagliata con te, parla chiaramente, con il giocatore o con la staff. I silenzi sono controproducenti e raramente risolvono situazioni del genere.

I PROTAGONISTI

DrackenFest, 2010 – Andrea ha viaggiato per anni verso la Germania per giocare nei grandi “massivi”; in questa foto schierava tra le fila del Drago Rosso
  • Chi è il vero protagonista di un evento: la storia, il personaggio o il giocatore? Ti ascoltiamo…
    L’unico protagonista è il personaggio/giocatore. Ognuno poi sceglie come vivere la propria esperienza e sta a noi organizzatori dargli innumerevoli stimoli di gioco, con svariate sfumature per trovare svago, divertimento e perché no stimoli di crescita personale . Intrighi fino a notte fonda, discussioni di politica e alleanze davanti una birra, rompicapi ed enigmi impossibili per le menti più macchiavelliche, sta a noi “apparecchiare la tavola” con ogni portata possibile e sta al giocatore scegliere cosa gustare!! Ovviamente più un evento è numeroso e più è difficile notare la propria impronta sulla storia, ma ci sono giocatori solitari che con le loro scelte hanno cambiato le sorti ad altri migliaia di personaggi.
  • Come dovrebbe essere per te l’evento perfetto?
    Per me “perfetto” è noioso (e utopico), ho sempre pensato che dagli imprevisti nascono le cose più epiche, ma rispondendo alla domanda secondo me l’ideale è che ogni giocatore possa trovare nel live la propria dimensione, tornare a casa con il sorriso e un po’ di “racconti da taverna”.
  • Cosa rende uno staff, un buono Staff?
    Sicuramente la capacità di aiutarsi nelle difficoltà, nel riuscire a supplire alle mancanze di un amico e non colpevolizzarsi mai degli errori, ma imparare da essi.
  • Cosa rende una comunità, una buona comunità?
    Difficile definirla! Personalmente la mia felicità è nel vedere sui social foto di giocatori sparsi per il paese che si vedono per vacanze, feste, riunioni, sulla neve o al mare, tra le montagne e in città, e questo è sicuramente segno di una comunità sana.
  • Cosa rende un evento, un buon evento?
    Oltre alle varie sfumature già dette, un buon evento è tale se la gran parte dei giocatori torna a casa contenta.
  • Il gioco di ruolo è aperto a tutti ma non è per tutti: concordi? Perché?
    Ho sempre pensato che fosse un’attività che potesse non solo divertire ma anche aiutare molte persone ad avere una maggiore consapevolezza di sé e per fortuna il tempo mi ha spesso dato ragione. Ad esempio, da anni collaboriamo con un’associazione di ragazzi disabili che partecipano ai nostri eventi, mentre noi supportiamo tutto l’anno uno team di terapeuti che ha inserito nel suo programma prima il gioco da tavolo e poi dal vivo, con strepitosi risultati.
    Dal punto di vista sociale, mantengo il punto: secondo me il gioco di ruolo è per tutti a prescindere da ceto sociale, religione, età, sesso, tutti possono trovare giovamento e divertimento. Sono convinto di ciò perché mi piace pensare che giocando siamo magicamente tutti uguali, dirigente e impiegato, poliziotto e “furbetto”, giovane e adulto e questo, nella realtà moderna di oggi, è raro!

Con quest’ultima considerazione ringrazio Andrea e ringrazio voi amici lettori che siete arrivati sino a qui. Se vi è piaciuta quest’intervista e volete leggerne altre cliccate su LARP: A Night With…

This post was published on 10 Agosto 2019 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

Pubblicato da

Recent Posts

Indiana Jones e l’Antico Cerchio | Guida alle Foto (Tutti i soggetti da fotografare in ogni location)

Tutte le foto da scattare su Indiana Jones e l'Antico cerchio per sbloccare tutte le…

Cosa giochiamo a Natale? 20 videogiochi incredibili (e in sconto) da giocare durante le feste

Contiene link di affiliazione. Il freddo che sta investendo gran parte del nostro Paese, le…

I migliori giochi del 2024 (fino ad ora)

Poco più di un mese alla fine del 2024 ed è tempo di bilanci: quali…

Player.it Awards 2024 – Nomination e funzionamento

Tornano i Player.it Awards dove la redazione e la community votano i videogiochi e i…

Don Matteo 15 si farà: trama, anticipazioni e cast ufficiali

Dopo un finale sofferto per la stagione numero 14, quali sono le prospettive per i…

I veri PRO di Elden Ring giocano su Microsoft Excel, ecco come

Elden Ring è un videogioco per veri temerari, ma i veri pro lo giocano direttamente…