Non tutti sanno che esiste un museo, negli Stati Uniti, in cui vengono raccolti e messi in mostra i giochi più significativi della storia. “Significativi” vuol dire tutto e niente, perché assieme a videogiochi che hanno fatto la storia del videoludico a livello mondiale, ci sono anche la palla e l’aeroplanino di carta.
Ebbene, nel 2016 è stato riconosciuto un posto d’onore a Dungeons and Dragons nel Museo del Gioco di Rochester, a eterno riconoscimento di quanta importanza abbia avuto questo sistema di gioco nello sviluppo dei giochi di ruolo in generale e nella vita di milioni di giocatori nel mondo.
Il National Museum of Play nacque con il nome di Strong Museum di Margaret Woodbury nel 1982. Allora ospitava soltanto le proprietà private di un’eccentrica collezionista di giochi che aveva deciso di aprire al pubblico le sue collezioni.
Nel corso degli anni il museo ha acquisito un numero enorme di ulteriori reperti, tanto che nel 2006 si è reso necessario un ampliamento della superficie espositiva che attualmente tocca i 26.000 metri quadri.
Il National Museum of Play è essenzialmente un museo di storia, anche se lo studio della storia del gioco lo ha portato gradualmente ad assumere caratteristiche interattive uniche nel loro genere. Le mostre a tema che periodicamente vengono organizzate nella struttura sono completamente immersive, in maniera che il visitatore possa sentirsi catapultato nel mondo fantastico della letteratura, dei videogiochi e degli spettacoli televisivi.
Il museo ospita anche una mostra permanente di videogiochi chiamata EGameRevolution e comprende una sezione dedicata alla World Video Game Hall of Fame.
Una importantissima sezione del museo è la National Toy Hall of Fame, aggiunta ad esso nel 2002. Fanno parte di questa galleria unica al mondo giocattoli e giochi che hanno mantenuto una grande popolarità nel corso del tempo, arrivando a rivestire un ruolo iconico nel mondo del gioco. Vengono inclusi anche giocattoli e giochi che favoriscano l’apprendimento, la creatività e la scoperta, nonché i giocattoli che hanno innovato l’approccio al gioco e l’idea stessa di gioco.
Naturalmente passeggiare lungo la National Toy Hall of Fame è un viaggio a ritroso nel tempo e concede diverse occasioni per stupirsi. Chi avrebbe mai detto che tra i giochi più importanti nella storia dell’umanità rientrino palline di marmo, bolle di sapone, papere di gomma e scatole di cartone?
Di anno in anno la collezione della galleria viene arricchita a seguito di ricerche e selezioni da parte dei curatori del museo.
Nel 2016, quindi a diversi decenni dall’uscita della Scatola Rossa, un posto d’onore fu assegnato a Dungeons and Dragons nella National Toy Hall of Fame.
Ad accompagnare il riconoscimento furono le parole del curatore Nic Ricketts:
Piu’ di ogni altro gioco, Dungeons And Dragons ha spianato la strada di giovani e adulti verso la sperimentazione del gioco basato sull’immaginazione. E’ stato rivoluzionario e ha permesso la nascita di altri tipi di giochi da tavolo che prendono a prestito molti delle sue meccaniche di gioco uniche. Più che ad ogni altra cosa però, le meccaniche di gioco di Dungeons and Dragons si prestavano all’applicazione videoludica, e hanno avuto un impatto diretto su giochi elettronici di grande successo come World of Warcraft.
A tutti gli effetti dunque Dungeons and Dragons è stato riconosciuto come l’antesignano, il padre e la radice di tutti i role playing game del mondo, siano essi cartacei o elettronici. Ha inoltre ottenuto il successo duraturo necessario a trasformarsi in un’icona della storia del gioco; ha consentito la scoperta e l’ampliamento di nuove meccaniche di gioco, ha educato generazioni di giocatori allo sviluppo delle proprie capacità artistiche e linguistiche.
Sul sito della Wizards of the Coas comparve all’epoca un lungo articolo in cui si esprimevano la commozione e la gratitudine sia nei confronti del museo, sia nei confronti delle generazioni di giocatori che avevano decretato in maniera insindacabile l’immortalità di un sistema di gioco nato ormai 44 anni fa.
“Dungeons & Dragons non è solo un gioco. È un’eredità. È un fenomeno di cultura pop. È un rito di passaggio per un’intera generazione. Ma forse le sue influenze più importanti sono costituite dall’impatto positivo che ha avuto su bambini e adulti accrescendo le loro abilità sociali, matematiche, analitiche, di lettura, scrittura e creatività e creando amicizie che durano da decenni. È un onore far parte di una squadra che continuerà ad alimentare una scintilla inestinguibile di immaginazione anche per gli anni a venire.”
Shelly Mazzanoble
Naturalmente, come al solito in Wizard, c’è sempre spazio per l’ironia. Mike Mearls commentò:
“D&D è diventato un rito di passaggio per i bambini dal temperamento creativo. È incredibile pensare che quello che è iniziato come il matrimonio tra wargame da tavolo e romanzi pulp fantasy sia diventato l’iconico passatempo della narrazione per più generazioni. “
Fa un po’ sorridere l’accostamento di Dungeons and Dragons – un prodotto per una fascia d’età medio – alta – agli altri giochi che nel 2016 furono selezionati per rientrare tra i giochi più importanti del mondo.
A fare compagnia alla scatola rossa c’erano Little People della Fisher Price (i pupazzetti tondeggianti destinati a una fascia d’età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni) e… tenetevi forte: l’altalena.
Dungeons and Dragons, l’altalena e i pupazzetti della Fisher Price stracciarono la concorrenza di altri giochi candidati quell’anno a comparire nella Toy Hall of Fame: si trattava delle armi Nerf, dei Transformers, di Uno (il famosissimo gioco di carte) e molti altri.
L’anno successivo furono riconosciuti come storicamente significativi il gioco da tavolo Cluedo, messo sul mercato nel 1949 dalla Waddingtons (una casa produttrice inglese), il Wiffle Ball (una sorta variazione del baseball che può essere giocato anche in casa grazie all’utilizzo di una pallina di plastica traforata e a una mazza molto leggera) e… l’aeroplanino di carta.
This post was published on 22 Febbraio 2018 14:49
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