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Giochi di ruolo

La meravigliosa Torre di Droniel – supplemento per D&D 5E

Un giorno ti svegli e sei diventato un vecchio giocatore. Sei ancora noob e salame come prima, ma adesso sei un salame con una certa esperienza. E si sa, ai salami stagionati spetta l’onore di rovistare tra i supplementi per D&D, alla ricerca di perle come La meravigliosa Torre di Droniel.

Si tratta di un prodotto tutto italiano, realizzato dai ragazzi di D20 Nation che, immagino, già conoscerete tutti: un canale YouTube nato un paio d’anni fa, che si concentra sul gioco di ruolo e in particolare -ma non solo- su Dungeons & Dragons e Il richiamo di Cthulhu, gestito da quattro soggetti ben poco raccomandabili: Borraccia, Humberdale, El Gabro ed Henvil.

Bando alle ciance! Qui c’è da partire per un viaggio meraviglioso.

L’ambientazione del supplemento

Questo manuale di supplemento per D&D 5E fornisce un’avventura a sé stante, quindi localizzabile nell’ambientazione più gradita dagli dèi del fato, incarnati in quest’Era nella celeste figura del Dungeon Master.

Questo supplemento è disponibile -per il momento- soltanto in un comodo formato PDF, e per giocare al meglio si consiglia di avere a portata di mano una copia del Manuale del Giocatore, del Manuale del Dungeon Master e del Manuale dei Mostri della quinta edizione di D&D.

Il focus primario dell’avventura sono i temi arcani: Maghi, Stregoni, Bardi e Warlock si sentiranno maggiormente a proprio agio, e avranno un po’ di scelta in più per quanto riguarda le eventuali ricompense ottenibili, ma naturalmente anche le classi più… pragmatiche e divine avranno pane per i propri denti: i combattimenti non sono tantissimi, ma sono tutti piuttosto difficilotti.

Se vi aspettate un semplice dungeon pieno di cattivi da accoppare mentre il Bardo seduce le porte, le carpe e i comodini, qui non c’è nulla per voi, sciò! Se invece cercate un’avventura scritta da giocatori innamorati del gioco di ruolo sia per veterani sia per principianti, con un occhio di riguardo per l’interpretazione più che per il min-maxing estremo, allora accomodatevi nella Torre.

Vi anticipo che il supplemento si compone di quattro parti:

  • l’avventura vera e propria;
  • il Museo di Droniel, con un compendio di circa 70 oggetti magici di vario tipo;
  • un bestiario con i personaggi, le creature e i mostri dell’avventura;
  • l’Archivio di Droniel, con un bel po’ di nuovi incantesimi arcani.

Iniziamo, senza ulteriori indugi, dall’avventura propriamente detta.

L’avventura della Meravigliosa Torre di Droniel

Nei piani di coloro che tessono i fili del destino di tutte le creature, cioè in questo caso i D20 Nation, il viaggio dovrebbe essere intrapreso da un party composto da quattro personaggi di terzo livello; ovviamente il Master potrà facilmente calibrare gli incontri e gli scontri, nel caso in cui tra le fila del party dovessero militare più elementi.

Il… fortuito incontro con un globo iridescente porta gli smarriti avventurieri a fare la conoscenza con la misteriosa torre d’ossidiana dell’arcimago Droniel Doomglade; tra vari personaggi ora burberi ora affabili, rompicapo e puzzle che evocheranno ben più di un’imprecazione, e illusioni che almeno in un punto vi faranno maledire CyricLeira in tandem, i passi del party proseguiranno in un viaggio tra semipiani, dimensioni alternative e labirinti dentro labirinti dentro altri labirinti.

La torre di un Mago che si rispetti, però, non può non avere almeno un paio di trappole; quelle che incontrerete nella Meravigliosa Torre di Droniel si dividono in due tipologie:

  • quelle da Master benevolo e comprensivo, che sorride ai propri giocatori e porta bibite e snack alla sessione;
  • quelle da Master a cui, in un futuro non molto lontano, alcuni ignoti bucheranno le gomme dell’auto, inclusa quella di scorta.

Ecco. Poi nel caso organizzeremo un pullman per andare a esprimere pacatamente il nostro odio verso un certo Acquario delle Ossa. Non è vero, D20 Nation? Grrrr.

Punti di forza e punti deboli

In breve, ritengo che sicuramente i punti di forza di questo supplemento siano la narrazione dettagliata, le ampie possibilità interpretative e soprattutto i nuovi elementi introdotti, come i nuovi incantesimi e gli oggetti magici che tratteremo più in dettaglio tra non molto.

Passando ad altro, ormai sapete che qui su Player.it si punta sempre a essere il più obiettivi possibile: è per questo che, cari lettori, vi dirò che anche La meravigliosa Torre di Droniel, per quanto pregevole come prodotto –altrimenti non l’avrei scelta per scriverci su un pezzo, credetemi-, presenta qualche piccolo grattacapo.

In tutta l’avventura c’è un accordo di fondo, un tono leggero, una vena umoristica che nella stragrande maggioranza delle volte è perfettamente azzeccata al clima dell’avventura, mentre in uno o due punti può risultare appena appena un tantino dissonante, anche se quasi impercettibilmente.

Naturalmente si tratta esclusivamente del mio gusto personale: certamente i più non daranno assolutamente peso a questo dettaglio che, nelle mani di un buon Master, apre svariate possibilità ruolistiche.

Va anche detto che, forse, il mio archetipo di Mago è un po’ antiquato, accigliato e decisamente troppo serioso. Nel corso di quest’avventura ho imparato che, a volte, anche gli Arcimaghi nel loro piccolo sghignazzano.

Dove il tono leggero eccelle, però, è l’occasionale rottura della quarta parete: alcuni personaggi sembrano girarsi e guardare il giocatore dritto negli occhi, con un sorrisetto un po’ sardonico e l’occhiolino a stento trattenuto.

Non mancano i momenti eroici e quelli malinconici, ma il tono generale dell’avventura è abbastanza -e volutamente- scanzonato.

Il Museo di Droniel

Aaah, gli oggetti magici HomeBrew: la giuoia e la disperazione di ogni giocatore e di ogni Dungeon Master.

Nella seconda parte del manuale, che segue la prima dedicata all’avventura vera e propria, ci addentriamo in una vera e propria cornucopia di oggetti incantati: un Museo colmo dei sogni bagnati di ogni avventuriero degno di questo nome, e in alcuni casi anche degli incubi dimenticati non appena ci si risveglia, scossi e fradici di sudore freddo.

Questi circa 70 oggetti magici sono stati pensati principalmente per fornire spunti ruolistici più che per fare pew pew con i dadi durante i combattimenti, ma non sono state tralasciate delle chicche per gli ottimizzatori seriali. Quale oggetto prenderei dal Museo di Droniel?

Forse l’Anello del pennuto, che può trasformarci in una gamma di volatili alle cui estremità troviamo un nobile Grifone e… un pollo. Oppure un bastone che si avvicina a realizzare il mio sogno di usare il Wabbajack di The Elder Scrolls in una campagna di D&D, o ancora una cassa magica per gli aperitivi.

Non poteva mancare una crema allungante per… arti, oltre a riferimenti vari e citazioni a opere letterarie e cinematografiche, oggetti che fanno parte di un set con una sua appassionante storia, bambole horror e anche oggetti che danno un certo tocco romantico e sognante all’avventura.

Menzione speciale per il Telescoppio, che in un primo momento ho scambiato per un refuso, prima di capire che in realtà si tratta di un pezzo d’artiglieria portatile, con un certo caratteraccio.

Il compendio dei mostri

La terza parte ci illustra i personaggi, le creature e i mostri che possiamo incontrare nell’avventura.

Non entrerò nel dettaglio, così da evitare spoiler, ma spero che i D20 Nation mi perdoneranno per aver accennato alla spettacolare Carota Gigante.

Sì, avete capito bene. Una grossa carota di allineamento Neutrale – Malvagio, che non solo ha 18 in Forza (e non solo), ma casta anche il 3° livello, ha Multiattacco, morde, paralizza e affonda nel terreno per rigenerarsi.

L’Archivio di Droniel

Questo luogo arcano –in modo piuttosto letterale, aggiungerei– è interamente dedicato a nuovi incantesimi per Bardi, Maghi, Stregoni e Warlock.

In totale le nuove spell introdotte sono 17: potenzialmente i Maghi possono impararle tutte, mentre le altre classi hanno qualche restrizione. Per l’esattezza ci sono:

  • 10 incantesimi da Bardo;
  • 17 incantesimi da Mago;
  • 15 incantesimi da Stregone;
  • 4 incantesimi da Warlock.

Il mio incantesimo preferito? Taglio Arcano. Avete presente la Spirit Blade del Knight-Enchanter di Dragon Age: Inquisition? Ecco. Menzione speciale per Violenza Arcana: quando il gioco si fa duro, l’incantatore indossa il tirapugni.

In fondo all’Archivio troviamo anche un’appendice con documenti, schemi e mappe, utili al DM e -in certi casi- ai giocatori. Anche nel vostro gruppo di gioco ci sarà quel giocatore con una malsana passione per le mappe e la cartografia, no?

La meravigliosa Torre di Droniel al Modena Play

Chi vuole provare il supplemento alzi la mano! Anzi, alzi la mano e vada al Modena Play.

Sì, perché Venerdì 5 Aprile il buon Humberdale di D20 Nation vi aspetta al Play: Festival del Gioco, per farvi provare La meravigliosa Torre di Droniel nell’ambito del programma Call for Masters.

La demo di gioco durerà un’ora e mezza, e verrà giocata in tre differenti turni composti ciascuno da quattro giocatori, per un totale di dodici posti disponibili.

Ci si può prenotare già da ora per una delle seguenti fasce orarie:

  • turno 1, dalle 14:30 alle 16:00;
  • turno 2, dalle 16:00 alle 17:30;
  • turno 3, dalle 17:30 alle 19:00.

«E come si effettua la prenotazione?», vi starete chiedendo. Niente di più semplice: basta scrivere alla pagina Facebook di D20 Nation.

I progetti per il futuro di D20 Nation

I malvagi piani di dominazione globale non si fermano qui: D20 Nation ha in serbo per noi tante altre sorprese, di cui questo supplemento è soltanto la prima.

Per non perdere queste novità seguite Player.it, ovviamente, e magari iscrivetevi al canale D20 Nation, come ho fatto anch’io: ci troverete news, giocate live e soprattutto un concentrato di narrazione e interpretazione che solleticherà la vena ruolistica più o meno nascosta dentro ognuno di noi.

Nel frattempo, comunque, possiamo acquistare il supplemento di La meravigliosa Torre di Droniel, disponibile dal 31 Marzo su Dungeon Masters Guild.

This post was published on 30 Marzo 2019 14:46

Pierluigi Michetti

Pierluigi è un abruzzese di 33 anni, cittadino d'Europa e appassionato non soltanto di tutto ciò che sia vagamente fantasy, ma anche di mitologia, rievocazione storica e rasatura tradizionale. Cresciuto a pane, olio d'oliva, videogame di ruolo, letteratura fantasy, lezioni di pianoforte ed heavy metal, studia Scienze Politiche, prima, Pubblicità e Marketing, poi, e a metà della storia si ritrova a fare il copywriter e il redattore. Dopo aver adorato D&D 3.5, Sine Requie, Il Richiamo di Cthulhu e altri titoli meno celebri, si ritrova quasi per caso a sfogliare il PHB e la DMG di D&D 5E, e lì viene risucchiato in un vortice dimensionale senza via di scampo. Dopo aver giocato il Guerriero / Chierico per una dozzina d'anni, attualmente si diverte con un Barbaro in una campagna, fa il DM in una seconda, e gioca (male) un Warlock Legale-Malvagio in una terza, sempre con lo stesso gruppo. In tenera età, armato di un Amiga Commodore 64 e un SEGA Master System II Plus, inizia a esplorare il multiverso videoludico; la vera passione, però, sboccia soltanto con l'arrivo di un Pentium 1 133 MHz. I titoli amati, in ordine sparso: da Age of Empires a Earthsiege 2, da Earth 2140 a Carmageddon, e poi SimCity, SimCopter, i simulatori di volo, Populous, Black & White, Monkey Island, Wolfenstein, BloodRayne, Planescape: Torment, i Baldur's Gate (inclusi i Dark Alliance), Dark Forces, senza dimenticare Ultima Online, World of Warcraft, i due Knights of the Old Republic (giocati più volte di quel che il pudore mi consente di ammettere), Star Wars the Old Republic, i vari Max Payne, i Vampire the Masquerade: Redemption e Bloodlines, Kingdom Come: Deliverance e naturalmente la saga di The Witcher, quella di Dragon Age, i vari The Elder Scrolls (incluso l'Online) e soprattutto quella di Mass Effect, di cui è perdutamente innamorato. Dopo una primissima adolescenza trascorsa in compagnia dei romanzi di Tom Clancy e Bukowski, spicca il volo con gli autori canonici, tra cui Tolkien, G. R. R. Martin, J. K. Rowling, Weis - Hickman, Terry Pratchett, Stephen King, Gemmell, Howard e -in parte- Terry Brooks; attualmente adora la prosa di H. P. Lovecraft ma non tanto la sua poesia, divora Luk'janenko, Sapkowski, Karpyshyn, Zahn e tutto l'Universo Espanso di Star Wars.

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