Che FATE sia un sistema nato per replicare certe dinamiche peculiari delle serie TV, ad esempio, non è certo una novità. Sono moltissimi i lavori che si basano su questo sistema e molti di questi, che siano ufficiali o meno, riprendono proprio famosi franchise o si ispirano palesemente a loro. Tra quelli che trattano esattamente una famosa ambientazione di riferimento c’è Dresden Files Accelerato, edito in Italia da Dreamlord Press.
Un po’ di contesto per chi, più che comprensibilmente vista la poca diffusione nel nostro paese, non conoscesse Dresden Files.
The Dresden Files è una serie di romanzi di Jim Butcher, di stampo urban fantasy, il cui protagonista è Harry Blackstone Copperfield Dresden, un mago che lavora come investigatore privato. Il setting dei romanzi è abbastanza intuibile: magia, vampiri, spiriti, demoni, licantropi, e tutto ciò che vi può venire in mente su questa lunghezza d’onda. Quel tipo di narrativa che segue le orme di show televisivi come Buffy, o dei più recenti True Blood, Supernatural, ma anche un po’ di Harry Potter in versione più adulta se vogliamo, per non parlare del World of Darkness, se volessimo rimanere sullo stesso medium.
Dresden Files Accelerato riprende esattamente questa ambientazione, un mondo reale in cui gli esseri fatati sono in lotta tra loro, vivono di rigide regole che infrangono, rigirano a loro piacimento, e sostanzialmente usano per prevalere l’uno sull’altro. In questo contesto, che spazia davvero su ogni tipologia di creatura del fantastico che possa venirvi in mente, i cosiddetti mortali informati si insinuano a loro volta per i loro scopi, che siano cacciatori di mostri, difensori del genere umano, e così via.
Dresden Files sul filo del rasoio
Un setting senza dubbio interessante, anche se per sua natura derivativo e non esattamente originale. Proprio per il suo voler pescare all’interno di buona parte della narrativa urban fantasy degli ultimi venti anni (ed oltre), ed anche per la storica malleabilità del sistema di FATE, per godersi Dresden Files Accelerato non è in alcun modo obbligatorio recuperare il franchise. In primis perché i romanzi non sono mai stati tradotti nella nostra lingua – e la serie tv ad essi ispirati andata in onda nel 2007 non ha avuto un successo tale da avere una diffusione capillare – ed in seconda battuta perché il manuale restituisce tutte le nozioni necessarie a capire il mondo dei romanzi di Jim Butcher. La nota interessante di Dresden Files Accelerato è che i testi sono scritti come se fosse una sorta di vero manuale del mondo della fiction di The Dresden Files, compilato dagli alleati del mago Dresden stesso, con tanto di finti post-it che di tanto in tanto aggiungono dettagli o citano gli eventi della narrativa originale.
Volessimo fare un parallelo immediato, come per The Witcher pubblicato da Need Games! potreste giocare tutti i videogiochi di CD Projekt RED ed i romanzi per godere di tutti i riferimenti e la costruzione del mondo (in Dresden Files Accelerato ci sono alcune schede pronte dei personaggi più importanti della saga), oppure semplicemente godervi un fantasy dai toni più maturi senza sapere niente delle avventure dello Strigo, Dresden Files Accelerato è perfettamente approcciabile da chiunque voglia solo giocare un urban fantasy con il sistema di FATE.
Il gioco, infatti, riprende pedissequamente lo storico sistema: Aspetti, Problema, Condizioni (che sostituiscono le Conseguenze), sei Approcci dedicati, e così via. La particolarità data dall’ambientazione è il sistema dei Manti, che potremmo definire più che banalmente le “classi” secondo Dresden Files Accelerato.
Di fatto, i Manti funzionano in modo simile alle classi di un “normale” gioco di ruolo. Ognuno di essi restituisce delle informazioni di background molto dettagliate, talenti dedicati e box di Condizioni dedicate con le capacità del Manto stesso. Banalmente, un vampiro dovrà aumentare la sua Condizione Affamato per poter usare le sue capacità, ad esempio.
Questo è ovviamente anche un modo per creare tantissimi spunti interpretativi, come nuovi Aspetti della partita o del proprio personaggio, ed i manti stessi sono malleabili in termini di utilità (in alcuni casi, se ne può indossare più di uno). I Manti sono dedicati a tutte le sfaccettature dell’ambientazione, quindi ne troviamo dedicati per giocare vampiri, licantropi, semplici mortali informati, cacciatori di mostri, ma ce ne sono anche di più particolari come il Manto del riccone o la valchiria.
Concludendo, Dresden Files Accelerato è un buon “pacchetto completo” nel caso si voglia giocare FATE in uno scenario urban fantasy, senza la necessità di dover pensare a troppi dettagli dell’ambientazione stessa (né di aver studiato il regolamento in precedenza).
Infine, rispetto alle produzioni simili di FATE bisogna ricorrere un po’ più spesso alla consultazione del manuale, principalmente per via dei Manti e dei talenti ad esso collegati, ma non è niente che rallenti eccessivamente il gioco. Un plauso anche al lavoro sul manuale, che risulta scorrevole nella lettura ma soprattutto nella consultazione (e come detto, c’è tanto da controllare), e contiene un buon numero di illustrazioni senza risultare invasivo.