Proponiamo oggi un indovinello breve, semplice e divertente.
Troverete più avanti la soluzione all’enigma della settimana scorsa (se ve lo siete perso, lo trovate qui).
Andate subito a scoprire l’indovinello di questa settimana e poi commentate, scrivete o contattatemi per dare la vostra soluzione!
Indovinelli nella letteratura
William Shakespeare, nella sua opera teatrale “Il Mercante di Venezia”, ha scritto una scena in cui alcuni personaggi si sfidano per avere in sposa la bella e virtuosa Porzia. Il padre della fanciulla ha giurato che concederà la mano di sua figlia solo a chi, tra pretendenti, riuscirà a risolvere un indovinello.
Uno alla volta i contendenti entrano in una sala e si trovano davanti tre scrigni, uno d’oro, l’altro d’argento, il terzo di piombo, ciascuno recante su di sé una scritta. Solo in uno di questi tre scrigni è presente il ritratto di Porzia: chi sceglierà quello, la potrà sposare.
Scrigno d’oro: “chi sceglie me guadagnerà quello che vogliono molti uomini.”
Scrigno d’argento: “chi sceglie me avrà più di ciò che gli serve.”
Scrigno di piombo: “chi sceglie me darà e rischierà tutto ciò che ha.”
I primi due pretendenti scelgono lo scrigno sbagliato e soltanto il protagonista dell’opera, il giovane nobile Bassanio, riesce infine a risolvere l’indovinello e ottiene così la mano dell’amata Porzia.
L’enigma in questione è di tipo particolare, non è propriamente un indovinello dalla soluzione univoca e chiara ma ha una valenza simbolica e racchiude significati reconditi che si legano all’idea che il poeta ha dell’amore.
Il primo scrigno, infatti, sta a simboleggiare il fatto che l’oro, ovvero ciò che è prezioso e bello, può ingannare con l’apparenza di ricchezza e bellezza ma aprendolo si scopre che dentro, per l’appunto, è vuoto.
La scritta sul secondo scrigno, quello d’argento, vuole ammonire il lettore perché non consideri l’amore come un pretendere unicamente dall’amato ciò di cui si ha bisogno senza dare nulla in cambio.
Il terzo scrigno, il più umile e il più semplice, è quello giusto. L’amore deve basarsi sulla semplicità e l’autenticità, secondo Shakespeare, ed è sostanzialmente sacrificio e dono all’altro senza alcuna riserva e senza attendere ricompense.
L’indovinello dei forzieri, nel “Mercante di Venezia”, è un esempio di come si possa utilizzare un enigma anche a fini di trama, non solo come una prova da superare ma anche come un’occasione per dare profondità alle storie che raccontiamo quando giochiamo le nostre campagne di gdr.
Categorie degli enigmi
Per comodità ho suddiviso gli indovinelli in tre categorie e ogni settimana vi indicherò a quale di queste categorie appartiene l’indovinello che vi propongo:
Indovinelli testuali
In questa categoria troverete gli indovinelli più classici, quelli che possono essere proposti da un nemico a voce o che i personaggi possono trovare scritti su una porta, su una tavola antica, su una lapide e così via. Normalmente la soluzione è rappresentata una parola o da una frase.
Enigmi matematici
Gli enigmi basati su calcoli numerici e operazioni matematiche. Per risolverli, il più delle volte, sarà necessario impostare e risolvere un’equazione o un sistema di equazioni. Alcuni di essi possono essere risolti facendo calcoli a mente, ma la difficoltà aumenta se non si dispone di carta e penna.
Codici cifrati e crittografati
Si tratta di testi e parole nascosti in altri testi per mezzo di chiavi cifrate o di espedienti che richiedono un approccio intuitivo per trovare un senso compiuto ad un insieme di lettere e numeri apparentemente senza senso e per riuscire a leggere “tra le righe”.
Prove e tranelli meccanici
Gli enigmi di questo particolare tipo possono essere inseriti in un’avventura legandoli strettamente a oggetti che il master può far trovare ai PG o a situazioni in cui possono incappare. Durante il gioco, non sarà necessario leggere il testo dell’indovinello ma semplicemente descrivere la situazione, far trovare gli oggetti e fornire ai personaggi una forte motivazione per risolvere il problema.
La soluzione dell’enigma della scorsa settimana
Moltiplicando per due le galline si raddoppiano le uova: 3 galline fanno 3 uova in 1,5 giorni.
Raddoppiando i giorni e lasciando lo stesso numero di galline, raddoppiano le uova: 6 uova per 3 galline in 3 giorni.
Raddoppiamo nuovamente il numero di giorni e otteniamo 12 uova in 6 giorni, sempre per 3 galline.
Dividiamo per tre il numero di giorni e otteniamo 4 uova in 2 giorni, sempre per 3 galline.
A questo punto moltiplichiamo per quattro e otteniamo la soluzione: 16 uova in 8 giorni per 3 galline.
L’enigma di questa settimana
L’OGGETTO MISTERIOSO
Categoria: indovinello testuale
Difficoltà: facile
Testo:
Chi la crea non la vuole, chi la compra non la usa, chi la usa non la vede. Cos’è?
I vostri enigmi
Voglio offrire la possibilità a voi lettori di inviarmi un vostro enigma. Ogni settimana pubblicherò in questa rubrica un indovinello scelto tra quelli che mi invierete.
Avete inventato un indovinello e volete saggiarne l’efficacia? Oppure c’è ne uno che vi piace particolarmente e che volete proporre al pubblico? Magari avete trovato un indovinello talmente ostico che non siete riusciti ancora a risolvere e sperate che i nostri lettori abbiano più fortuna (o sagacia) di voi?
Inviate il vostro enigma (comprensivo di soluzione, possibilmente) a info@player.it, lo vedrete pubblicato su queste colonne!
Al prossimo enigma!