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Giochi di ruolo

La Griglia di Battaglia nel gioco di ruolo: pro e contro

C’è chi non ne può fare a meno. C’è chi ritiene che danneggi il vero spirito del role-play. C’è anche chi non l’ha mai usata e si è sempre chiesto cosa ci sarebbe di diverso nelle sue sessioni di GDR se ne facesse uso.

Stiamo parlando della Griglia di Battaglia.

Una mappa cancellabile, una manciata di miniature un dungeon disegnato a pennarello. Ecco un tipico esempio di Griglia di Battaglia.

Cos’è la Griglia di Battaglia

La Griglia di Battaglia consiste in una mappa quadrettata sul quale viene raffigurata una visione dall’alto dell’area in cui i personaggi si trovano in un dato momento della sessione di gioco. Una Griglia di Battaglia è molto utile quando si vogliono rappresentare tutte quelle situazioni in cui non sono sufficienti le descrizioni del Dungeon Master per rendere al meglio l’azione che si sta vivendo.

Su di una Griglia di Battaglia possiamo disegnare il terreno su cui si svolge la battaglia che stiamo giocando, possiamo aggiungere ostacoli, tenere traccia delle statistiche di PG e nemici e, in alternativa, possiamo anche svelare un po’ alla volta la planimetria del luogo che i personaggi stanno esplorando.

Elementi inseparabili dalla griglia di battaglia sono le miniature. Ponendole sulla mappa possiamo segnalare in ogni istante in che punto si trovano i personaggi. Molti preferiscono utilizzare la miniature ufficiali prodotte da Wizards of The Coast, altri usano miniature di altri giochi magari dipinte da loro stessi, altri ancora si avvalgono di segnalini improvvisati e così via. Anche elementi scenici in tre dimensioni aiutano ad arricchire la mappa.

Miniature ben dipinte e suggestivi elementi scenici arricchiscono enormemente il tavolo di gioco.

Quale Griglia di Battaglia scegliere?


In commercio vi sono diversi tipi di Griglie di Battaglia e una vasta gamma di accessori utili.

Mappa cancellabile

Commercializzata da diverse aziende, la mappa su superficie cancellabile è forse la soluzione più diffusa nei GDR da tavolo. Di solito si tratta di una semplice stampa di una griglia a quadretti su cui si può disegnare usando un pennarello cancellabile. I quadretti hanno, generalmente, le dimensioni di un pollice.

Una mappa cancellabile. Semplice ma efficace!

Le mappe quadrettate bianche offrono una grande flessibilità ma è richiesto uno sforzo di immaginazione maggiore rispetto a mappe pre-stampate o ai tiles (di cui parliamo più avanti), dal momento che, appunto, si tratta di un grande foglio tutto bianco e vuoto.
Una mappa cancellabile è comoda, economica e basta arrotolarla per portarla con noi ovunque.

Le mappe Flip-Mat della Paizo sono un ottimo esempio. Le trovate nel formato base oppure prestampate raffiguranti innumerevoli, diversi terreni. Le mappe prestampate concedono un maggiore grado di immersività rispetto a quelle tutte bianche ma sono, evidentemente, poco versatili.

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Dungeon Tiles

I Tiles sono un insieme di tasselli che raffigurano diverse parti di una particolare area. I Tiles, composti in maniera opportuna, possono rappresentare numerose location in cui ambientare le nostre avventure. Esistono tiles raffiguranti corridoi e stanze di dungeon, foreste, strade, rovine di città, deserti e così via. Lo scopo è sempre quello di rappresentare una veduta dall’alto del territorio in cui i personaggi della nostra storia vivono incontri, battaglie ed esplorazioni.

Componendo i tiles uno dopo l’altro, possiamo svelare il dungeon un po’ per volta.

I Tiles forniscono un buon grado di immersività dal momento che i disegni su di essi sono ben forniti di dettagli. Non è necessario disegnare alcunché su di essi, sono già pronti all’uso. La loro modularità fa sì che le aree di gioco siano sempre diverse in aspetto e dimensioni. Sono sicuramente poco versatili nel senso che, in fin dei conti, il disegno stampato su di essi è sempre lo stesso, per cui a lungo termine rischiamo di rappresentare luoghi sempre uguali.

La Wizards of the Coast produce tiles di ogni tipo, eccovi di seguito un paio di esempi.

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Internet tools

L’informatica ci viene incontro se decidiamo di disegnare da noi le mappe per le nostre sessioni di GDR. Se abbiamo l’accortezza di porre sulla mappa da noi creata una griglia di quadretti e se abbiamo voglia (e mezzi a disposizione) per stampare tutte le mappe di cui abbiamo bisogno, riusciamo sicuramente a raggiungere il massimo grado di immersività, dal momento che stiamo creando esattamente la mappa che ci serve in ogni momento della nostra avventura. In più, non perdiamo minimamente in flessibilità dal momento che non abbiamo prestampati ai quali siamo costretti ad adattarci.

Vi consigliamo di consultare quest’articolo per cogliere tutti i consigli per creare da soli la vostra mappa.

Non è necessario consumare inchiostro e toner se ci facciamo supportare dalla tecnologia quando giochiamo le nostre sessioni di GDR. Usando un web-based tool non ci limitiamo soltanto a creare la nostra mappa, possiamo anche utilizzarla muovendo su di essa i personaggi, modificarla in tempo reale e sfruttarne il potenziale direttamente nell’applicazione, condividendo tutte le fasi di gioco via internet con i vari giocatori.
Il programma più diffuso che ci consente ciò è Roll20, che consente di gestire sessioni di gioco totalmente su internet.

C’è sempre chi esagera…

Griglia di battaglia: PRO e CONTRO


Veniamo adesso ad occuparci dei quesiti ai quali quest’articolo vuol trovare risposta: quali sono i vantaggi dell’utilizzo di una griglia di battaglia? Perché alcuni giocatori ne aborrono l’utilizzo mentre altri non possono farne a meno? Cerchiamo di capire, per cominciare, quali sono i pro e quali i contro dell’utilizzo della Griglia di Battaglia.

I vantaggi dell’utilizzare una Griglia di Battaglia

Volete mettere l’emozione di schiaffare un Demogorgon sul campo di battaglia?
  1. Immersività. Un supporto cartaceo alle parole è innegabilmente un grosso aiuto quando il Master si lancia in un’appassionata descrizione di un ambiente. Dove si trovano le vie d’uscita della stanza in cui i PG sono piombati? Quanti ostacoli si trovano tra il barbaro e il bersaglio della sua carica? Quali nascondigli può individuare un ladro per nascondersi e preparare il suo attacco furtivo? Uno schizzo su un foglio di carta rende tutto immediatamente più chiaro. Una mappa grande e dettagliata fornisce un colpo d’occhio rapido e ampio e questo sicuramente aiuta molto ad immergersi nella narrazione.
  2. Calcoli agevolati. Grazie ai quadretti, i quali rappresentano una scala precisa dello spazio rappresentato, possiamo facilmente fare tutti i calcoli che ci servono per svolgere al meglio il combattimento. Molti sistemi di regole si basano su valori numerici ben precisi, come le gittate di armi ed incantesimi, dimensioni di aree di effetto, valore di movimento dei personaggi e così via. Si assegna una scala alle dimensioni dei quadretti sulla mappa e fare questi calcoli diventa subito molto semplice.
  3. Strategie di battaglia. Dal momento che su una mappa quadrettata è facile calcolare le distanze con precisione e dal momento che linee di vista e ostacoli, zone di terreno impervio e movimenti dei personaggi sono immediatamente riscontrabili, uno dei vantaggi più importanti dell’utilizzo di una Griglia di Battaglia è la possibilità di studiare strategie efficaci per ottimizzare le capacità del nostro personaggio. Studiando la griglia è facile colpire più nemici possibile con nostro incantesimo ad area (e tener fuori gli alleati, possibilmente). Se conosciamo esattamente di quanti quadretti può muoversi il nostro personaggio, sappiamo individuare subito qual è il percorso più sicuro per raggiungere l’uscita tenendosi al riparo. Quando sappiamo con precisione dove sono gli ostacoli, possiamo facilmente evitare di incappare nella linea di vista del nemico, e così via.

Gli svantaggi dell’utilizzare una Griglia di Battaglia

Quando ci si fissa troppo sui tecnicismi…
  1. Meccanicismo. Come abbiamo scritto in precedenza, usare una Griglia di Battaglia è un supporto all’immersività. Il Master, infatti, è agevolato nel descrivere la planimetria e le caratteristiche del luogo dal momento che se lo trova stampato o disegnato sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, giocare uno scontro o un’esplorazione su una Griglia di Battaglia può ottenere un effetto collaterale opposto. Quando ci si concentra troppo su misurazioni di distanze, calcoli aritmetici e tecnicismi da regolamento si rischia di perdere il gusto della narrazione. Il pericolo è quello trovarsi a giocare una sorta di gioco da tavolo in cui pedine, dadi e valori numerici la fanno da padrone. Un combattimento si trasforma in una serie di calcoli e ci si può dimenticare di descrivere narrativamente le azioni che i personaggi compiono. Il risultato è che una scena di combattimento in una sessione di GDR, soprattutto se si tratta di un combattimento lungo e difficile, non sarà una bella descrizione di una scena d’azione bensì una sorta di partita ad un wargame. Bello da vedere, divertente da giocare ma sicuramente poco narrativo.
  2. Freno all’interpretazione. Similmente al punto appena descritto sopra, allo stesso modo in cui si perde la narrazione della scena anche l’interpretazione del personaggio può risentire di un utilizzo troppo meccanicistico della Griglia di Battaglia. Non è solo compito del Master, durante una sessione, descrivere le scene della storia che si sta vivendo. Il compito di creare una narrazione coinvolgente, immersiva ed avvincente è affidato a tutti i giocatori e questi lo fanno interpretando il proprio personaggio. Essi sono tenuti a descrivere non soltanto le azioni che il personaggio compie ma anche (e soprattutto, direbbero molti) gli stati d’animo del personaggio, i suoi atteggiamenti e i suoi pensieri, in linea con il character che hanno scelto di interpretare. Sembra abbastanza evidente che giocare una scena di combattimento concentrando la maggior parte della nostra attenzione su numeri, valori e calcoli, cosa che accade se usiamo una Griglia di Battaglia, può influire negativamente sul nostro impegno nell’interpretazione. Un conto è descrivere la scena in cui il nostro personaggio si avvicina furtivo alle spalle dell’odiato nemico per pugnalarlo al fianco, magari raccontando l’odio che egli prova per il suo avversario o la paura e l’ansia di essere scoperto e poi la soddisfazione nel vederlo cadere esanime. Molto diverso è limitarsi ad esclamare: “muovo di 4,5 metri, mi avvalgo del bonus +4 e aggiungo 2d6 al danno”…
  3. Abitudine. Lo abbiamo già scritto più volte, una Griglia di Battaglia è comoda, agevola i calcoli e semplifica le descrizioni dell’area di gioco. Questo vantaggio si trasforma in svantaggio se a queste “comodità” ci si abitua troppo. Un gruppo navigato che gioca periodicamente tende sempre a prendere dei vizi di forma. Si può correre il rischio di prendere il vizio di stappare il pennarello e disegnare sulla Griglia di Battaglia in ogni occasione, anche quando non ce n’è bisogno. Si corre il rischio anche di piazzare le miniature e muoverle sulla mappa pigramente, concentrandoci più sui quei segnalini che non sull’andamento della narrazione. Anche i calcoli di distanze, gittate e linee di vista sembrano difficilissime farli senza l’ausilio di una Griglia quando ci si è abituati troppo ad usarla.

Gdr in cui la Griglia di Battaglia è INDISPENSABILE


Senza alcun dubbio, il classico Dungeons & Dragons (in tutte le sue edizioni) è il gioco più rappresentativo di quelli per cui la griglia di battaglia è praticamente indispensabile. Non a caso la Wizards of The Coast pubblicò D&D Miniatures, il gioco di miniature collezionabili basato sul regolamento della terza edizione di D&D e compatibile con il gioco di ruolo più classico.

Pathfinder è un altro GDRche difficilmente può prescindere dall’utilizzo di una Griglia di Battaglia.

Non perdete occasione di consultare le guide che Player.it ha pubblicato per Dungeons & Dragons 5° Edizione e per Pathfinder.

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Gdr in cui la Griglia di Battaglia è OPZIONALE


Elenchiamo alcuni GDR per cui la Griglia di Battaglia sicuramente può rivelarsi uno strumento utile, tuttavia per la natura stesa dei regolamenti e dell’approccio al gioco se ne può tranquillamente fare a meno. È sufficiente uno sforzo di narrazione e di immedesimazione in più per sopperire alla sua mancanza.

Si tratta di Warhammer Fantasy – il gioco di ruolo (cliccate qui e leggete l’esauriente guida pubblicata da Player.it) e il sistema universale Savage World.

Entrambi questi giochi si avvalgono di regolamenti in cui sono presenti alcune meccaniche per cui una Griglia di Battaglia sicuramente aiuta, ma non si tratta di meccaniche principali. Buona parte delle situazioni sono risolvibili narrativamente.

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Gdr in cui la Griglia di Battaglia è SCONSIGLIATA


Giochi che fanno proprio della narrazione il loro punto di forza potrebbero essere castrati dal fissare una scena su di una Griglia di Battaglia. Gli svantaggi che abbiamo descritto sopra si amplificano in sistemi di gioco come quello utilizzato dai GDR pubblicati dalla White Wolf. Vampire: The Masquerade ne è un esempio calzante e anche di questo GDR potete consultare la guida completa pubblicata da Player.it.

Il manuale del GDR: Il Richiamo di Cthulhu nelle prime pagine sconsiglia fortemente l’utilizzo di un qualsivoglia supporto simile ad una Griglia di Battaglia. “Il Richiamo di Cthulhu è un gioco basato essenzialmente sul dialogo; non servono pedine né miniature né oggetti diversi dai dadi e dalle Schede dei personaggi.” Questo è ciò che l’autore sentenzia e nessuno di noi se la sente di dargli torto. La guida completaIl Richiamo di Cthulhu la trovate cliccando qui.

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Conclusione


Con questo articolo abbiamo voluto esprimere la nostra opinione sulla Griglia di Battaglia, strumento utile e controverso.

I GDR che abbiamo portato come esempio sono alcuni dei tanti che avremmo nominare ma preferiamo attendere di conoscere le vostre opinioni sulla faccenda e ci piacerebbe ascoltare le vostre personali esperienze sulla questione.

Seguiteci sui social e sul sito Player.it e non lesinate commenti, pareri e critiche!

This post was published on 28 Gennaio 2018 14:00

Luca Di Giandomenico

Giocatore di ruolo da sempre, da più di dieci anni scrivo campagne di giochi di ruolo dal vivo e collaboro con associazioni culturali per l'organizzazione di eventi e fiere. “Noi siamo le nostre storie. Siamo il prodotto di tutte le storie che abbiamo ascoltato e vissuto, e delle tante che non abbiamo sentito mai” – Daniel Taylor (1999)

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