La missione del giorno è stata quella di individuare cinque trucchi per avere un’esperienza di gioco di ruolo più piacevole e soddisfacente. Lo staff di Player.it si è confrontato con quello di SDDND e abbiamo portato a termine la quest, trovando pochi e semplici consigli per tutti i party che vogliono migliorare le loro sessioni al tavolo, a prescindere dal GDR giocato e dal tipo di campagna in corso. Non sono accorgimenti scontati, come studiare le regole di gioco, utilizzare la fantasia e altri dogmi fondamentali per vivere al meglio le sessioni, ma finezze a cui non tutti, forse, farebbero normalmente caso.
Mangiare “schifezze” piace a tutti ed è anche bello sfruttare le ore della sessione per lasciarsi andare a qualche eccesso moderato, su questo non c’è dubbio. Un momento di svago deve essere tale sotto ogni aspetto, sicuramente avere delle limitazioni può creare tensione e rovinare quello che per molti è magari la serata più bella e più attesa della settimana. Tuttavia la nostra mente funziona in maniera strana: gli eccessi di junk food possono ritorcersi contro di noi e la sensazione di benessere che colleghiamo alla sessione.
Infatti, per quanto possiamo avere uno stomaco di ferro, alla lunga il cibo-spazzatura fa star male e se ne pagano le conseguenze anche nell’immediato. Il risultato è che potremmo inconsciamente collegare la sessione ad una sensazione di malessere, con un risultato disastroso per come ci approcciamo ad essa.
La soluzione è semplice: basta non eccedere col peggio del peggio ogni volta e cominciare a preparare degli snack gustosi ma più salutari. A tal proposito verranno pubblicate delle guide più avanti, con consigli culinari per le sessioni di GDR, stay tuned.
Come spesso accade, i gruppi di persone tendono a fossilizzarsi su determinati standard e, per quanto riguarda il gioco di ruolo, succede fin troppo spesso che ci si trovi a giocare solo tra maschietti o solo tra femminucce. Questo fa perdere al party un ventaglio enorme di possibili esperienze, oltre a creare delle scene abbastanza imbarazzanti, ovvero quando un giocatore si trova costretto ad interpretare un personaggio femminile o viceversa una giocatrice deve interpretare un PG maschile.
Ovviamente non stiamo parlando dei casi in cui questa scelta sia deliberata e consapevole: fa parte del concetto di “ruolo” il doversi calare in panni diversi dai propri. Purtroppo il mondo dei GDR è stato appannaggio quasi unicamente dei maschietti per tanti anni e quindi si commette il gravissimo errore di estromettere le ragazze che, giustamente (considerata questa premessa), abbiamo notato tendere ad aggregarsi in party unicamente femminili: questo è sbagliato e assolutamente anacronistico. Ci si può divertire molto di più in una situazione promiscua ed equa: la capacità di ruolare è innata in chiunque.
Sembrerà scontato ma non lo è affatto: spesso e volentieri si tende a ricercare nel gioco di ruolo qualcosa di estraneo ad esso, finendo con lo snaturare l’esperienza per se stessi e per le altre persone al tavolo. Non si tratta di un videogame in cui si può “saltare la storia” e passare immediatamente all’azione, ma nemmeno di una recita teatrale in cui hanno più valore le parti recitate che la meccanica di gioco e le scene di azione.
Questo ovviamente dipende da come è stato concepito e progettato il gioco, ma in ogni caso volerlo snaturare è sbagliato. Approcciatevi al GDR per quello che è, senza cercare di farlo correre sui binari che sono più congeniali a voi, ma possono non esserlo per le altre persone al tavolo. Per diversi tipi di esperienza ludica c’è un mondo intero di giochi studiati appositamente per far vivere al giocatore determinate situazioni. Se seguite questo principio eviterete di forzare a tutti i costi il gioco verso la direzione che volete fargli prendere e vi godrete di più il gioco stesso.
Cercate di introdurre nel vostro party nuove persone interessate al gioco di ruolo, soprattutto quando si inizia una nuova campagna o quando uno dei giocatori è costretto a “lasciare” per via degli impegni. Ci siamo accorti di come avere una persona che si approccia per la prima volta ad un nuovo mondo possa aiutare tantissimo a ricreare quello spirito di entusiasmo e quella sensazione di novità che abbiamo provato tutti quando abbiamo iniziato a giocare di ruolo.
Spiegare per l’ennesima volta un concetto o una regola non diventa noioso e ripetitivo, bensì diventa stimolante e tutti al tavolo beneficiano di questa ventata d’aria fresca. Inoltre si rende un gran servigio alla community del GDR portando nuovi appassionati che un giorno insegneranno ad altre persone a giocare. State solo attenti a non forzare nessuno: se una persona dichiara di non appassionarsi abbastanza a questo mondo, non costringetela a giocare. Non siete voi che avete fallito, probabilmente si aspettava qualcosa di diverso o semplicemente si è accorta di non essere così interessata come credeva.
Quest’ultimo consiglio è tanto opzionale quanto fondamentale. Salvo doti eccelse di narrazione da parte del master e una capacità di immaginazione esagerata dei giocatori, creare la giusta atmosfera al tavolo può solo migliorare la sessione; anche nel caso in cui le prime due condizioni siano soddisfatte. Potete decorare la stanza dove giocate con immagini tratte dal gioco a cui state giocando, posizionare sul tavolo degli oggetti scenici o utilizzare dei singoli elementi economici da LARP voi stessi.
Questo vi aiuterà sicuramente ad immedesimarvi di più nel personaggio e mimare con più enfasi alcune scene, oltre a semplificare a tutti gli altri il riconoscimento dei vari ruoli all’interno del party. Se ne avete la possibilità giocate con le luci: sempre soffuse al punto giusto da creare atmosfera ma non così basse da impedire la lettura delle schede a nessuno. Quando dovete ruolare delle scene al buio spegnetele!
Inoltre potete usare un mezzo potentissimo per creare l’ambiente adatto: la musica. A tal proposito potete leggere la guida musicale in pubblicazione qui su Player.it!
Per voi cosa non deve mancare in una sessione perfetta? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti e ricordate, la buona riuscita di una sessione dipende sempre e solo dalla coesione tra il master e i giocatori.
This post was published on 28 Novembre 2017 13:20
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