Nato dall’ennesima campagna Kickstarter di successo, Pugmire è un gioco di ruolo decisamente particolare, edito da Onyx Path Publishing, etichetta balzata agli onori della cronaca – per così dire – per la pubblicazione di prodotti su licenza legati al World of Darkness. Pugmire, quindi, è uno dei primi titoli originali che la casa editrice si appresta a portare sul mercato, e non lo fa di certo in punta di piedi.
Il progetto Kickstarter prevedeva l’arrivo di carte, schermo del master, dadi personalizzati, copia fisica del manuale in print on demand, e tutta una serie di altri prodotti che siamo abituati a vedere nel circondario dei giochi di ruolo più blasonati. Parte di tutto ciò arriverà anche su DriveThruRPG, il portale licenziatario per la distribuzione del gioco che, attualmente, mette in vendita il PDF del manuale del gioco a quindici dollari circa.
La prima cosa da evidenziare riguardo il sistema di gioco di Pugmire è che si basa totalmente su quello dell’ultima edizione di Dungeons & Dragons, per cui vi rimando alla nostra esaustiva guida. In termini tecnici, è davvero del tutto simile a D&D 5, e anzi il motore che muove Pugmire è ancora più asciutto di quello che troverete nel Manuale del Giocatore (disponibile anche in italiano grazie ad Asmodee). Poco da aggiungere se non che, in questo caso, l’attenzione può essere rivolta ancora di più sulla narrazione, visto che il giocatore sarà distratto da ancora meno regole e passaggi durante la sessione media di gioco. Ciò per cui Pugmire merita attenzione è la sua ambientazione ovviamente, e ancor di più per l’idea alla base delle 258 pagine che compongono la fatica di Eddy Webb e del suo team.
L’idea, nella sua versione più semplice, è questa: Pugmire è un gioco di ruolo fantasy-rinascimentale in cui si interpretano dei cani antropomorfi su due zampe. Ma bisogna fare attenzione, perché il titolo di Onyx Path è tutto fuorché frutto di un momento di follia di alcuni game designer ma, al contrario, ha una lucidità non indifferente. Poteva essere incredibilmente semplice, infatti, scadere nel trash con un incipit di questo tipo, ma grazie all’attenzione per la costruzione di una ottima lore garantisce che Pugmire si faccia prendere subito sul serio, sia dal game master che dai giocatori.
L’idea più complessa, invece, è che da un giorno all’altro gli uomini siano scomparsi dalla Terra. Potrebbero essere morti, aver finalmente trovato il modo di colonizzare altri pianeti e se ne sono andati, o qualsiasi altro motivo che, probabilmente, nessun cittadino di Pugmire scoprirà mai nella sua vita. In questo senso il manuale non definisce un concetto preciso e, come in tanti altri aspetti, lascia libertà di interpretare e modificare quelli che sono semplicemente degli spunti narrativi.
In ogni caso, prima che il Regno di Pugmire venisse creato, c’era il mondo come lo conosciamo noi abitanti del 21esimo secolo, un periodo che i cani chiamano l’Era dell’Uomo (the Age of Man), abitata dagli Uomini, appunto, o anche detti Anziani (Old Ones). Su questa ideologia si basa la società dei canidi, evoluti e diventati in grado di impugnare oggetti, utilizzare strumenti e parlare. Cresce così una vera e propria società che strizza l’occhio al medioevo/rinascimento, con alcuni elementi anacronistici legati agli “artefatti”, ovvero i lasciti della cultura dell’uomo. Questo si traduce nell’inserimento dei ben più classici oggetti magici, che in Pugmire sono oggetti del 21esimo secolo modificati dalla magia per diventare ancora più interessanti.
La cultura dell’uomo come antenato illustre ha generato anche il Codice dell’Uomo (Code of Men), dei veri e propri comandamenti secondo cui ogni buon cittadino di Pugmire deve vivere:
Il mondo di Pugmire, quindi, è strutturato in modo molto deciso. Ci sono ovviamente anche i nemici della società canina (per altro rigorosamente divisa in classi sociali per razza, dove i carlini sono attualmente al comando). In primis i gatti delle cosiddette Monarchies of Mau, acerrimi nemici dei cani, contro i quali hanno affrontato una guerra senza pari, ed ora c’è una sorta di pace non troppo stabile. Peraltro, mostrando una notevole lungimiranza, è in lavorazione un manuale stand-alone dedicato a questa parte di mondo, così da ampliare le opzioni di Pugmire o, semplicemente, giocare nei panni dei gatti.
Il manuale offre anche una buona selezione di altri nemici come i tassi, le lucertole, ma anche creature più mostruose e “classiche” come non morti ed altre mostruosità. Si possono affrontare avventure di cappa e spada, intrighi, o le più classiche esplorazioni di ambienti e dungeon, perché Pugmire offre tutta la varietà di avventure tipiche del fantasy.
Il manuale, in generale, è molto ricco e non presenta mancanze di qualche tipo, si può iniziare a giocare subito senza problemi. Sono presenti anche dei personaggi pre-generati, perfettamente integrati nell’ambientazione, nel caso vogliate fare una sessione di prova con i vostri amici, magari.
Ovviamente è possibile creare il proprio canide avventuriero, e l’impostazione è identica al già citato sistema di D&D 5. Le razze, ad esempio, si “trasformano” nelle varie genie canine che offrono bonus alle abilità ed altri privilegi, oltre ai “trucchetti”, ovvero delle mosse specifiche in grado di essere attivate solo dall’una o dall’altra razza.
Quindi, Pugmire è un gioco di ruolo con una struttura solida, anche se la prima impressione possa suggerire un prodotto che punta solo sulla giocosità. Vi consigliamo di tenerlo in considerazione se volete giocare qualcosa di diverso, se siete fan delle avventure in stile Mouse Guard, e se conoscete l’inglese perché, attualmente, Pugmire si trova solo nella lingua d’Albione. Per ora non ci sono case editrici italiane intente nel progetto di localizzazione, ma la speranza è che qualcuno colga il nostro appello, chissà.
This post was published on 19 Novembre 2017 16:33
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