Le mie Ragguardevoli Sessioni è una rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D , ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
L’indice delle puntate precedenti è in fondo all’articolo!
Pine-ruolo*, anno Domini 2014.
Il tavolo da gioco abbonda di ogni ben di Pelor: dolcetti al diabete, patatine col 90% in più di sale rispetto ad una normale patatina, succo di frutta Frutty Fresh col 15% in meno di Frutty e il 30% in più di Fresh (!?), briciole della scorsa sessione e mandorle nel guscio, senza schiaccianoci… ma in fondo sono mandorle, non noci. Il master Jack prepara sapientemente le sue raffigurazioni in 4D, un vanto unico al mondo: è rappresentata l’altezza, la lunghezza, la profondità e l’asse legale-caotico, dove il caotico sta a legale come la gatta va al lardo, ci lascia lo zampino e prende un sacco di danni. Dopo tre sessioni (puntate precedenti 14, 15, 16) in un party quasi esclusivamente malvagio, il delirio è l’unica opzione contemplabile!
Intanto Risso e Aure stanno esaminando la build* per trovare possibili combo esagerate e garantire la sopravvivenza del party in qualsiasi circostanza. Purtroppo il PG di Aure, adottando questa mentalità, ha avuto bisogno del servigio di resurrezione, da parte di un chierico, più di una volta nel corso della campagna. Porpo sta scegliendo quale incantesimo inutile prendere dalla lista del manuale, leggendo guide online (introvabili) dove sono consigliate le magie peggiori sulla faccia della terra, che nemmeno ad Hogwarts. Renzo è intento a fare un “attacchino” con Clash of Clans, mentre Matte è immerso nella lettura dei manuali: per lui sono le prime sessioni ed è meravigliato davanti a questo nuovo e magnifico mondo. Io sto leggendo il Libro delle Fosche Tenebre* cercando di decidere quale carriera turpe e perversa far intraprendere al mio PG, col benestare del Master.
Iniziamo la sessione.
Siamo rimasti fermi alla promessa fatta in pompa magna dal mio party: liberare, dalla presenza sacrilega di alcuni mostri, i templi malvagi dell’isola degli Umani di Hyroas. La cosa è stata annunciata in pubblica piazza e il popolo ha accolto con grande gioia la nostra iniziativa, tanto da prometterci una casa tutta di proprietà sull’isola, in caso di vittoria. I templi in questione sono dedicati a divinità malvagie e il motivo per cui le divinità non gradiscano creature malvagie al loro interno rimarrà per sempre un mistero (Jack su questo è sempre stato molto vago). Sta di fatto che, prima di partire per la missione, abbiamo alloggiato per una notte nella foresteria dell’unico tempio ancora incontaminato; se non ricordo male dedicato ad Erythnul.
Il mio PG ha con se’ delle capre da offrire, prima o poi, in sacrificio alla sua divinità, ovvero il Dio Paziente: un culto semisconosciuto di un essere alieno, descritto nel suddetto Libro delle Fosche Tenebre. Con ogni probabilità non avrei mai trovato un tempio adatto, ma il mio PG è speranzoso e le caprette sono di compagnia.
La mattina ci svegliamo di buon’ora per liberare dal Male i templi del Male, del tutto ignari del proverbio “portare civette ad Atene”, ma le capre sono sparite. Preoccupatissimi le cerchiamo e incrociamo nei corridoi un paio di chierici, che ci accolgono col sorriso stampato in faccia: “Siamo davvero grati del dono che avete portato per il grande Erythnul!”. Io capisco immediatamente che si riferiscono alle caprette e li guardo male, molto male: “Con voi facciamo i conti dopo!”.
Non credo di essermi mai ripreso da questo furto caprino, ma c’era una missione da compiere e dovevamo cominciare la nostra scalata sociale all’interno di Hyroas.
Ci dirigiamo di buona lena verso i templi e vi risparmio ore ed ore di dettagli meccanici sui combattimenti con la Mummia e il Diavolo delle catene. Per quanto riguarda l’Idra, purtroppo non era un’Idra di Tipo B, con una testa e dodici code, ma un’idra di Tipo A… abbiamo combattuto duramente le docici teste e rischiato la vita, ma per fortuna ne siamo usciti vittoriosi!
La folla in delirio ci ha portati in trionfo nella piazza, per onorarci e festeggiare il futuro radioso dell’isola: da quando le bestie avevano profanato i templi, la carestia si era abbattuta sugli Uomini di Hyroas. Come promesso siamo stati omaggiati con le chiavi di una magione tutta nostra e, purtroppo, nella piazza non si sono fatti vedere i chierici di Erythnul verso i quali meditavo vendetta. Ma avevamo altro per la testa: finalmente possedevamo un posto da chiamare “casa” ed eravamo a tutti gli effetti cittadini liberi dell’arcipelago, che non abbiamo ancora esplorato a fondo!
La scelta è unanime: ci prendiamo qualche giorno sabbatico e visitiamo un po’ di isole… ma da quale cominciare? Ricontrolliamo la cartina con tutte le razze di Hyroas segnate sulle rispettive isolette e decidiamo che i Drow sono abbastanza affascinanti da meritare una “vacanza” nel loro territorio, soprattutto dopo l’ultimo incontro con alcuni membri della loro specie (vedi la puntata precedente). Vale sicuramente la pena di approfondire la questione delle due sette: i Figli della Terra e i Figli del Sole. Questi ultimi, ovvero i Drow che hanno comprato il nostro silenzio in cambio della nostra vita, ci devono un favore e quindi ha senso informarsi a partire da loro.
Tracciamo la rotta e vediamo che siamo obbligati a far tappa sull’isola degli Gnoll e quella degli Ogre, gente non tanto raccomandabile. Purtroppo possediamo solo una barchetta a remi e, finché non ci procuriamo un mezzo migliore, siamo costretti a percorrere brevi tratti in mare.
Ci armiamo di olio di gomito (una moneta d’oro al litro) e arriviamo sull’isola degli Gnoll: una giungla impenetrabile di palme e alberi esotici mai visti prima. Siamo costretti a pernottare e cerchiamo segni della popolazione locale. D’altronde sono cittadini di Hyroas come noi e dovranno ben accoglierci nella loro comunità!
Dopo svariate ore passate a vagare nella giungla, incrociamo un esemplare ragguardevole della loro razza. Dovete sapere che gli Gnoll sono delle iene ridens, bipedi, alte circa due metri e dalla corporatura massiccia… questo era decisamente più grosso! Si presenta come un capo-tribù e accoglie la nostra richiesta di asilo in cambio di una sola cosa: una sfida. Probabilmente il poveretto si annoiava, infatti non ci promette una capanna sopra la testa in caso di vittoria, ma anche in caso di sconfitta: l’importante è provare il nostro valore.
Il mio PG non se lo fa ripetere due volte e, nonostante sia un arciere convinto, posa arco e frecce e sguaina una spada corta per prepararsi al combattimento.
Potrete scoprire come sono stato umiliato da uno Gnoll e della nostra vacanza sulle isole di Hyroas… nella prossima puntata!
*Pine-ruolo: ovvero Pinerolo. Ormai la gente, quando dico che SDDND ha sede a Pinerolo, annuisce e dice di conoscere la città… ma in realtà nessuno sa dove si trova: Pinerolo alberga nei nostri cuori!
*Build: quando sentite parlare di build, urlate fortissimo per disorientare il vostro assalitore e scappate più veloce che potete.
*Libro delle Fosche Tenebre: come sopra… se qualcuno ve ne parla, urlate e fuggite.
#1 – Botte Eretiche e Fagioli Spaziali
#2 – Come tutto ebbe inizio
#3 – Battute squallide sugli elfi
#4 – La Verga Ingestibile
#5 – Barbari e Guardie Nere
#6 – Full Immersion Nerd
#7 – Natale nell’Imperium – pt 1
#8 – Natale nell’Imperium – pt 2
#9 – Natale nell’Imperium – pt 3
#10 – 7th Sea, I Terrori del Settimo Mare – Parte 1
#11 – 7th Sea – I Terrori del Settimo Mare – Parte 2
#12 – Gli orrori della sessione del master
#13 – Gli anni più difficili
#14 – Verso la più grande avventura
#15 – Verso la più grande avventura – parte 2
#16 – Benvenuti ad Hiroas – parte 1
This post was published on 15 Novembre 2017 13:40
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