Dragon+Age+%26%238211%3B+Hands+On+Corebook
player
/giochi-di-ruolo/224-dragon-age-hands-corebook.html/amp/
Articolo a cura di Gabriele Macucci
Molte volte si è assistito al salto mediatico da gioco di ruolo cartaceo a videoludico di un brand. I più famosi? Senza dubbio Neverwinter Nights, Shadowrun e Vampire: the Masquerade – Bloodlines.
Ma raramente si assiste al fenomeno opposto.
È il caso di Dragon Age, saga videoludica targata Bioware, che per mano di Chris Pramas e di Green Ronin, giunge sulle tavole dei nostri salotti, chiedendoci di armarci non più di pad o mouse, ma di dadi e matite.
Un’occhiata al manuale
Cominciamo subito con una nota positiva: il manuale, unico, comprende sia una parte generica, che guida dalla creazione del personaggio alle meccaniche, sia una riservata al solo game master, con regole, bestiario ed informazioni a lui riservate: un sicuro pregio in un panorama in cui la manualistica si fa sempre più frammentaria e sottile.
Dragon Age con le sue oltre 400 pagine completamente a colori è una gioia per gli occhi. Le tavole realizzate come intermezzo del manuale sono senza dubbio in tema con lo stile del videogioco e la struttura del manuale stesso lo rende una lettura ordinata e nient’affatto pesante, a patto di avere un po’ di dimestichezza con il genere.
Il regolamento: narrativa vs azione
Il gioco prevede l’utilizzo del classico d6, che risulta fondamentale nell’intero sistema. Ad una prima occhiata il regolamento sembra niente più che una versione modificata del classico D&D: come in quest’ultimo sono presenti caratteristiche che delineano le capacità di un personaggio e degli “Ability Focus” che si comportano in modo speculare alle specializzazioni di D&D “Next”. Tuttavia leggendo bene le caratteristiche ci si accorge già delle prime differenze, con l’introduzione di parametri meno consoni come “Communication” e “Magic”, accanto ai classici “Dexterity” e “Strenght”.
La prima vera novità sono i “Backgrounds”. Questi non solo delineano il passato del personaggio, ma determinano restrizioni per la scelta della razza e delle capacità speciali uniche del proprio alter ego, divenendo di fatto più simili alle carriere della seconda edizione di Warhammer Fantasy Roleplay, che non alle classi del D&D.
Inoltre, i bonus derivanti da essi derivano da un mero tiro di 2d6, rendendo possibile la creazione di personaggi con il medesimo background e la medesima razza, ma con foci totalmente diversi. Per quanto riguarda, invece, le classi vere e proprie, queste sono soltanto tre, e rispettano gli archetipi del videogioco: Warrior ( guerriero ), Mage ( mago ) e Rogue ( furfante ), ciascuna con i suoi poteri, talenti e specializzazioni.
Le specializzazioni acquisibili da ciascuna classe, anche queste riprese dal videogioco, non aggiungono però una varietà significativa alle singole classi, con il rischio di rendere i combattimenti, estremamente prevedibili e simili tra loro.
Forse è questo il maggior difetto del regolamento: una profondità della crescita dei personaggi limitata e un utilizzo marginale delle specializzazioni, rendono i combattimenti e le fasi d’azione decisamente meno epiche e più lineari rispetto a molti altri giochi di ruolo. In generale si può dire che il regolamento predilige un approccio più narrativo alle possibili situazioni di gioco ( tramite “Focus” ed “Ability check” ) rispetto ad uno strategico e d’azione.
Ambientazione e narrazione
Difficile non rimanere affascinati dall’ambientazione di Dragon Age, seppur molti concetti risultino già noti in altri mondi (lo stesso concetto di “Fade”, rimanda a quello di Warp di Warhammer). La tetra oscurità in cui versa il mondo di gioco, viene resa perfettamente dalle pagine del manuale, narrandolo in modo abbastanza esaustivo, delineando usi e costumi di ogni regione e razza, oltre ai pericoli comuni o meno che vagano per le lande del “Thedas” e lasciando un ottimo margine di manovra al master per la creazione delle sue avventure.
Inoltre grazie ad un’impaginazione più che sensata, si può facilmente recuperare i costumi del “Thedas” o la struttura del “Fade”, senza dover scorrere pagine e pagine di manuale inutilmente alla ricerca dell’informazione desiderata.
Tuttavia l’eccessiva schematizzazione delle informazioni rende la lettura di un neofita decisamente più macchinosa e faticosa rispetto ad un fan della serie.
In poche parole
Dragon Age è sicuramente un prodotto destinato ai fan del videogioco. Difficilmente si può infatti pensare di venirne a conoscenza senza aver precedentemente giocato ad uno qualsiasi dei tre videogames targati Bioware. Sicuramente è un manuale ben fatto, in una fascia di prezzo modesta (circa 60$, dal sito di Green Ronin), e ricco di pagine e illustrazioni che ben accompagnano la lettura. Tuttavia, la presenza ridotta di classi e un sistema di gioco concentrato più sulla narrazione che sul combattimento, possono scoraggiare l’acquisto da parte degli utenti abituati ai giochi di ruolo più noti, e da parte di coloro che in generale cercano un’esperienza meno cinematografica e più strategica alle battaglie.
Tuttavia la varietà narrativa generata da ogni possibile combinazione di background, focus e classe possono rendere l’esperienza decisamente divertente, sopratutto per coloro che cercano un piacevole e rilassante intermezzo alle campagne dei giganti del settore, senza però perdere profondità e maturità narrativa.
This post was published on 12 Maggio 2017 16:20
Redazione Player.itAccount redazionale di Player.it, con questo account verranno proposti editoriali, speciali e post condivisi dall'intera redazione, inoltre, in questo profilo c'è l'intero archivio di articoli di games.it
Recent Posts
Per il Play Store la fine dell'anno si sta configurando come un momento di cambiamento.…
Inizia l'evento Winterfest 2024 di Fortnite e, per l'occasione, arriva in gioco un'ospite d'eccezione: non…
Il celebre chatbot di OpenAI sta per arrivare anche su WhatsApp: ecco come fare per…
Le cuffie in-ear progettate da Google sono finalmente in sconto: il momento perfetto per acquistare…
Eccole qua, le feste di Natale: per chi vuole guardare qualcosa in tv, ci sono…
Le carte migliori e i nuovi mazzi meta dell'espansione L'Isola Misteriosa, appena aggiunta al gioco…