Le mie Ragguardevoli Sessioni è una rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D , ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
L’indice delle puntate precedenti è in fondo all’articolo!
Gli orrori della prima sessione del master: prima di leggere l’articolo dobbiamo fare le dovute premesse.
Nella redazione di player.it si è creato uno spirito di condivisione, dalle piccole idiozie allo scambio di opinioni, dalla condivisione di tricks di gdr a racconti di vita, un racconto che volevamo farci narrare è proprio quello che ha coinvolto Admin T. in un brutto episodio d’infanzia, un volo onirico che si intreccia con un incidente della vita reale, dove il gioco di ruolo è partorito in un limbo di sogni e speranze.
Attraverso quell’esperienza T. affronta le paure e i timori del giorno in cui gli hanno chiesto per la prima volta di fare da Master per una sessione di D&D
Pine-ruolo*, anno Domini 2007.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Arriva per tutti i giocatori il momento del rituale di passaggio, il bagno nel fuoco purificatore in cui il giovane player fancazzista muore e risorge a nuova vita come Master adulto e responsabile.
È un momento mistico che ti coglie di sorpresa.
Dentro di te lo sai da sempre che arriverà quel giorno, ma quel giorno sembra non arrivare mai e tu vivi consumato dal terrore: non sai se sarai all’altezza, se la tua reputazione verrà per sempre compromessa da un piccolo errore di valutazione e temi di deludere tutti.
Il tuo party ormai è come una famiglia per te ed è una delle cose peggiori al mondo deludere i propri cari.
Cogitavo a lungo su questi argomenti e molto altro all’epoca: ragazze, musica, Latino, ragazze, Greco antico, ragazze, la palingenetica obliterazione dell’io cosciente che si attua e si infutura nell’archetipo del prototipo dell’antropomorfismo universale, ragazze, ma soprattutto: “Che facciamo sabato sera? Ci sono delle ragazze?”.
Dovete perdonare questo povero nerd imberbe (anche se ho la barba dai tempi delle medie), ma avevo 17 anni e i pensieri principali erano quelli, mentre a letto facevo finta di studiare.
Come un fulmine a ciel sereno.. No, ancora meglio: come una palla di fuoco in un’assemblea diplomatica, arriva il messaggio di Jack, il nostro Master.
Mi trovo per l’appunto a letto, intento a filosofeggiare su quale compagna di classe abbordare il sabato sera, quando vibra il mitico Nokia 3310.. che tutti avevano già i palmari, ma io resistevo imperterrito nella mia dura lotta contro la tecnologia.
In realtà ero solo molto pigro e non avevo voglia di aggiornarmi.
“Bella T. sono in alto mare con la quest di Oblivion e non ho scritto nulla per la sessione di domani, ti va di masterare una volta?”
Bip… bip… bip… bip… bip.. bip.. bip.. bipbipbipbipbip… BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
Mi immagino di essere in una sala operatoria mentre il mio cuore si sta fermando e un medico sbraita febbrilmente: “PORTATE ALTRI FORGOTTEN REALMS, IL PAZIENTE HA AVUTO UN ARRESTO DI FANTASIA! DOVE DIAVOLO SONO LE MINIATURE DEI DRAGHI? FATEGLI INGOIARE QUEI DADI, MALEDIZIONE!!!”
Sul lettino operatorio, il mio spirito comincia a staccarsi lentamente dal corpo per aleggiare nel Centro di Riabilitazione – Gravi Patologie Nerd.
Mi sento leggero e libero dalle costruzioni della carne, mentre svolazzo vicino al primario del reparto: un Master barbuto dai lunghi capelli, con indosso una maglietta rossa di D&D prima edizione.
Sta attaccando al mio braccio una flebo di Excalibur 1981 (ottima annata) e, in qualche modo, il mio cervello fisico deve essere in comunicazione col mio spirito, perché comincio a concentrarmi e a pensare a tutte le implicazioni di un’eventuale sessione scritta da me.
Ci sono sempre i giocatori disinteressati, all’apparenza, come Porpo.
Non era ancora l’epoca degli smartphone e già trovava sempre qualcosa da fare o altro a cui pensare durante la sessione.
In realtà era davvero felice di giocare con noi, ma non lo dava a vedere.
Come coinvolgere un giocatore del genere? Forse creando una parte di trama dedicata a lui, ma così facendo gli altri avrebbero potuto sentirsi esclusi.
Un altro problema era Risso: di professione powerplayer ed ottimizzatore ormai da anni, sapeva le regole meglio di qualunque Master.
Non sarei mai riuscito a non farmi cogliere in fallo su qualche regola (non ci riesco tutt’ora), era una battaglia persa in partenza. Forse la cosa migliore da fare era ammettere in principio le mie mancanze e farmi aiutare nel caso di incertezze, ma così facendo avrei perso a prescindere l’autorità del master.
Mumu non era un ostacolo a prima vista, ma era uno di quei giocatori che si calano (non nel senso di drogarsi) fin troppo nella parte e, così facendo, finiva sempre per “scrivere” delle parti di trama al posto tuo. Per un Master esperto è una gioia avere un giocatore così al tavolo, ma per un neofita si tratta di un incubo. Forse avrei dovuto fare un sessione più “aperta” (le famigerate “sandbox”).
Come potevo avere la certezza, però, che risultasse avvincente e non prendesse la deriva?
Vago ancora un po’ fuori dal mio corpo e, ad un tratto, vedo qualcosa di strano in fondo al corridoio del C.R.G.P.N.*
Appena sono davanti alla porta, i tentacoli spalancano gli infissi rivelando l’abitatore immondo all’interno: è Jack.
Il suo corpo è orrendamente deformato da muscoli grossi e gonfi in maniera sovrannaturale, mentre la pelle traslucida lascia intravedere dell’energia rossa e infernale al suo interno. Il volto è una maschera sadica di malvagità, con le orbite degli occhi vuoti e un sorriso fatto da denti aguzzi e imbrattati di sangue.
Alla vista di questo orrore, il mio spirito comincia a disintegrarsi e a defluire sul pavimento come una piccola cascata di sabbia e polvere, mentre urlo disperato: “SEI TE IL MASTER, NON SCRIVERÒ MAI UNA SESSIONE DECENTE! PERDONAMI, ABBI PIETÀ!”.
È questa la mia più grande paura: di non essere all’altezza del mio master, il mio primo master.
Questa paura è talmente forte e distruttiva che mi porta nel luogo più oscuro e misterioso di tutti: la morte.
Vedo per un attimo l’assenza più totale di luce: una sensazione indescrivibile di assenza e mancanza di ogni cosa, in cui però senti ancora di esistere e di avere una consistenza che va oltre la materia, il colore, il suono.. IL SUONO..
Ed improvvisamente sento una fortissima vibrazione. Apro gli occhi: sono di nuovo nel mio letto col vocabolario di Greco spalmato in faccia e il cellulare che sta vibrando per un nuovo sms arrivato.
Guardo il cellulare… è Jack.
“Dai T. non vedo l’ora, è la prima volta che non faccio il master. Cosa rispondiamo agli elfi parla-parla? CARICOOOO!”
Ed è così che ho scoperto che il mio master non aveva assolutamente nessuna pretesa, esattamente come gli altri, e ci siamo divertiti un modo anche quella volta.
PS: ora forse penserete che io abbia scritto una sessione folle e delirante come questo “sogno”, ma la verità è che la regina Taldeitali doveva recuperare un potente artefatto… e tutti: “WOOOW!”
*Pine-ruolo: ovvero Pinerolo, autoproclamata patria del GDR italiano… anche se a Milano fanno il decuplo di eventi.
*C.R.G.P.N. Centro Riabilitazioni – Gravi Patologie Nerd! Non ci siete mai stati!?
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This post was published on 27 Settembre 2017 15:35
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