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Giochi di ruolo

Sine Requie Anno XIII. Nell’estasi della fede il Sanctum Imperium prospera

Sactum Imperium è il primo modulo geografico uscito per l’edizione Anno XIII. Nonostante il manuale sia ricco di informazioni e immagini evocative, per avere una ottima infarinatura di quanto avviene nel “Regno di Dio” è sufficiente una lettura della epistola presente nel manuale base di Sine Requie Anno XIII.

La cosa splendida di questo gioco è proprio questa: quel manuale contiene al suo interno tutte e informazioni necessarie per giocare, mentre i manuali geografici si occupano di ampliare ulteriormente quanto presentato nel base. Personalmente la considero una ottimo cosa.

Quel che farò, quindi, sarà utilizzare la “lettera” esemplificativa contenuta nel capitolo dedicato al Sanctum Imperium quale spalla per illustrare le caratteristiche di questa ambientazione, anche perché era proprio questo l’intento di Leo&Curte, i due autori.

La lettera si presenta come risposta ad una precedente in cui tale Mastro Florentius sembra chiedere aiuto a Mastro Virgilio. Chi sia Mastro Florentius non è chiaro, tutt’altro invece per Mastro Virgilius che con il progredire delle pubblicazioni scopriamo essere un anziano signore con un segreto: essere membro della Setta dei Burattini. E qui il lampo di genio degli autori, nascondere uno dei più grandi segreti di Sine Requie, sbattendolo in faccia al lettore.

La lettera è, infatti, farcita di costanti riferimenti alla setta e ci viene spiegato fin da subito come il dono di cui sono provvisti, la capacità di creare burattini viventi, si tramandi di figlio in figlio saltando una generazione: quindi di nipote in nipote. Mastro Virgilio ha infatti un figlio, sprovvisto del dono, e un nipote di nome Niccolò, provvisto del dono.

Altra caratteristica molto bella è che si fanno continui riferimenti ad avvenimenti giocabili in un avventura pubblicata per la precedente edizione di Sine Requie: Anno X. L’avventura si chiama Gli Occhi del Serpente, GODS per gli amici, e parrebbe divenuta l’ossatura dell’evoluzione dell’ambientazione dall’edizione Anno X a quella Anno XIII. Chi la conosce non potrà non rimanere estasiato dallo scoprire come Mastro Virgilio sia in realtà il famoso nonno che dovevano raggiungere i due viandanti che ad un tratto dell’avventura possono essere salvati dai giocatori.

Tornando al contenuto della lettera, Mastro Viglio fornisce al suo lontano amico in Svizzera, Protettorato del IV Reich, informazioni che ritiene vitali per poter sopravvivere nel Sanctum Imperium. E questo un ottimo escamotage narrativo che fornisce al lettore quanto deve sapere per farsi una idea di questo folle luogo pervaso di superstizione, fede e misticismo.

Il Sanctum Imperium dopo il Giorno del Giudizio ha infatti subito gli effetti di quella totale frammentazione in cui si trovava durante la guerra. L’assenza di un potere centrale, l’avanzata dei morti e la presenza di molte forze in campo quali soldati Alleati, gruppi partigiani e simpatizzanti fascisti garantisce l’opportunità di poter giocare qualunque genere di personaggio, sia esso un americano rimasto bloccato in italia, un nepalese in forza alle truppe britanniche, un partigiano animato da ideali di liberazione o un gerarca decaduto.

La Chiesa è però il vero protagonista indiscusso e questo è ben chiarito già nella prima pagina. Mastro Vigilio sottolinea al suo corrispettivo svizzero di non portare con se un particolare burattino, Pius il prete ubriacone, perché potrebbe creargli molti problemi se un membro del clero dovesse trovare sconveniente, o addirittura offensivo, il suo essere.

Ogni potere infatti è stato accentrato dalla Santa Romana Chiesa e questa spadroneggia letteralmente sul territorio, modificano sensibilmente la vita dei suoi abitanti tanto da alterare persino il calcolo del tempo, non più legato all’uso convenzionale delle ore canoniche ma regolato ora da un sistema arcaico e privo di logica quale quello della Liturgia delle ore: Terza, Sesta, Nona, Vespri, Compieta.

Un mondo si che è sopravvissuto al Giorno del Giudizio ma che è dovuto scendere a patti con chi si è arrogato il diritto di avere la ragione della propria parte. Dopotutto chi potrebbe mai mettere in dubbio che i Morti si sono rialzati? E allora è corretto che il Papa sia a capo di tutto visto che i Giorni Escatologi sono iniziati e la Seconda Venuta di Cristo è ormai imminente.

Mastro Vigilio ci illustra con solerzia come il mondo sia cambiato. Ora è il Sommo Pontefice Leone XIV a tenere le redini dell’Italia e sotto di lui, quale rinnovato sistema feudale, si collocano Cardinali, ognuno con la sua regione di competenza, Vescovi che amministrano i vasti territori assimilabili alle odierne provincie e i Padri Semplici, responsabili delle rispettive Diocesi. Il modello di Vassalli, Valvassori e Valvassini è perfettamente rispecchiato, ed immergono il lettore alla perfezione nell’ottica che vuole il Sanctum Imperium come un mondo più simile ad un nuovo Medioevo piuttosto che ad una realtà figlia del XX secolo.

Come se non bastasse qualunque tipo di tecnologia è stata bandita perché ritenuta strumento di corruzione e quindi non appropriata a chi non è in grado di ricorrervi con oculatezza. Una bella scusa se si pensa che questa è riservata solo a chi “sa” come amministrarla. Vi state domandando chi è adatto? Che domande, l’ecclesia.

Si alimenta quindi lo stereotipo di un territorio completamente assoggettato alla volontà divina incarnata dai suoi emissari in terra, acuita dalla necessità di dover conoscere il latino se si vuole sperare di contar qualcosa in questo folle mondo pervaso dalla cieca fede, perché si sa, un popolo bue è più mansueto e controllabile di uno colto ed istruito.

Che dire, il senso di alienazione è ben reso e sfogliando le pagine ci si rende conto velocemente che Mastro Virgilio sa come questo imposto nuovo modo di vivere non sia dei migliori ma meglio delle alternative che lo circondano: un folle stato privo di libertà fondamentali come il IV Reich o il devastato territorio privo di regole delle Terre Perdute.

Sempre dalla sua penna ci viene spiegato come due antichi ordini siano stati completamente rivitalizzati ed ora si spartiscano il potere, con la P maiuscola, del Sanctum Imperium: i Templari e l’Inquisizione.
Perché dico cosi? Semplice, perché oltre ad essere lampante dalla lettura è anche ben rappresentato dall’immagine posta in trasparenza delle pagine che sfogliamo che vedono il Pontefice, assiso sul suo trono, con d’innanzi due uomini inginocchiati: Renato da Chianciano, Gran Maestro dell’Ordine dei Templari e Gregorio Santarosa, Grande Inquisitore del Santo Uffizio.

Due poteri, questi, in palese conflitto tra loro che, a modo proprio, cercando di salvare il popolo dalle minacce che lo circonda. L’uno dalla minaccia dei Morti attraverso l’opera di bonifica dei territori ancora infestati dalla furia di cadaveri sbavanti; l’altro intento a setacciare la popolazione in cerca di una qualunque eresia che possa corrompere l’anima delle bianche percorelle del Signore.

Immaginatevi per un attimo di passeggiare per le strade di una nuova Roma popolata da splendidi cavalieri armati di spade lucenti e colti prelati impegnati a disquisire di cosa sia giusto e sbagliato fare nella vita. Affiancate loro un popolo che non ha più alcun potere perché spogliato di ogni titolo, diritto, merito. Sottraete qualunque genere di tecnologia che superi una carrucola o una candela. Moltiplicate per il numero di Morti che ancora vagano per un territorio impervio e difficilmente percorribile di una Italia devastata dalla Seconda Guerra Mondiale.

Ecco, ora avete una vaga idea di cosa sia il Sanctum Imperium; e come la avete voi la ha anche Mastro Florentius che si appresta a scappare qui, pur di sottrarsi al regime nazista… Il Sanctum Imperium non è un paradiso in terra ma in una Europa devastata e priva di qualunque speranza la Chiesa incarna un faro di luce in un mondo di tenebre, ben venga un rigido codice morale improntato sulle Sacre Scritture se questo protegge voi e la vostra famiglia dal diavolo.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Mastro Virgilius si sofferma molto su un dettaglio che in passato è stato colto poco. Il Papa ha ordinato la ricostruzione di un esercito atto a difendere il suo regno: la Sancta Militia. Le insinuazioni che a tal proposito il burattinaio fa ci lasciano intendere come in Italia non tutti abbiano acconsentito a piegare la testa sotto il Regno di Pietro ma, anzi, stiano progettando di recuperare il proprio perduto potere. E infatti qui che uomini caduti nel dimenticatoio stanno lentamente riguadagnando la loro posizione, siano essi vecchi ufficiali in congedo del Regio Esercito, squadristi fascisti che non hanno mai accettato la fine dell’idea di un Nuovo Impero Italiano, o semplici Cacciatori di Morti che stanchi di fare i mercenari vogliono approfittare dell’opportunità e darsi un contegno, godere di riconoscimento pubblico.

Sino a prima dell’istituzione della Sancta Militia erano infatti i Cacciatori di Morti coloro che di più si adoperavano per la protezione del popolo – non senza compenso, si intende – ed è proprio Mastro Virgilio a raccontarci di come queste “compagnie di ventura” abbiano rappresentato per anni l’unico modo di spostarsi in modo sicuro da un luogo all’altro perché dotati di nozioni di combattimento superiori alla norma e, molto spesso, in possesso di armamento efficace ereditato dai tempi della guerra. Non pensateli però come dei benefattori, sempre di mercenari si tratta, e sebbene tra le loro fila sia possibile vedere molte donne, unico modo di emancipazione in questo mondo misogino, queste non saranno dissimili dalla loro controparte maschile… se non risultare peggiori di loro.

La figura della donna è infatti peculiare nel Santum Imperium. Esistono due modi di vivere per una donna: o a casa a pensare a bambini e mariti, tra preghiere e rosari, o per strada a rischiare la vita come Cacciatrice di Morti. Al massimo si può ambire a divenire un Excubitor, un uomo di legge erede spirituale della figura del Carabiniere. Ma non credete, costoro non godono di autonomia, rimangono comunque soggetti al volere di un ecclesiastico. Facile immaginare dunque perché spesso siano brutali ed efficienti.

Nel Sanctum Imperium non cade foglia se non è la Chiesa a volerlo, ricordatelo quando giocate questo spaccato di Sine Requie Anno XIII… a meno che voi non siate membri di una delle innumerevoli sette che sopravvivono all’ombra dei roghi dell’inquisizione.

Tra tutti i moduli, il Sanctum Imperium sembra essere quello che ne propone di più. Oltre i già citati Burattinai di cui i due corrispondenti fanno appunto parte, l’Italia è costellata di piccole o grandi realtà che si muovono tra le fitte maglie del potere della Chiesa e Mastro Virgilio sembra conoscerne alcune molto bene. E’ lui a presentarci

I Braccamorte, un gruppo di individui impegnati a rintracciare la Morte, convinti che sia scomparsa e che il risveglio dei Morti sia una conseguenza della sua assenza.
La Croce di Sangue, responsabile di misteriosi ed efferati delitti perpetrati su tutto il territorio italiano ed anche oltre.
La Potestas Diaboli, setta di adoratori del diavolo radicata nella città di Ravenna che sembra essere stata eradicata di recente – come saprà chi ha giocato GODS.
I Penitenti del Giudizio, un gruppo di povera gente guidati da un folle Inquisitore dichiarato eretico e braccato dalla Chiesa.
I Filii Luciferi, misteriosamente scomparsi da tempo che si vocifera stiano tramando qualcosa di grosso.

Insomma se quello che cercate è la speranza in un domani e ritenete che solo la luce di Dio possa essere la risposta agli orrori che si nascondono tra le tenebre, fate come Mastro Florentius, fuggite da ovunque voi vi troviate e riparate riparo qui, perché solo nel Sanctum Imperium e nella preghiera potrete trovare la salvezza delle vostre anime.

Amen!

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Se l’articolo ti è piaciuto ti suggerisco la lettura di questa interessante guida tematica dedicata a Sine Requie Anno XIII – seconda edizione.

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This post was published on 1 Ottobre 2017 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

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