Sactum Imperium è il primo modulo geografico uscito per l’edizione Anno XIII. Nonostante il manuale sia ricco di informazioni e immagini evocative, per avere una ottima infarinatura di quanto avviene nel “Regno di Dio” è sufficiente una lettura della epistola presente nel manuale base di Sine Requie Anno XIII.
La cosa splendida di questo gioco è proprio questa: quel manuale contiene al suo interno tutte e informazioni necessarie per giocare, mentre i manuali geografici si occupano di ampliare ulteriormente quanto presentato nel base. Personalmente la considero una ottimo cosa.
La lettera si presenta come risposta ad una precedente in cui tale Mastro Florentius sembra chiedere aiuto a Mastro Virgilio. Chi sia Mastro Florentius non è chiaro, tutt’altro invece per Mastro Virgilius che con il progredire delle pubblicazioni scopriamo essere un anziano signore con un segreto: essere membro della Setta dei Burattini. E qui il lampo di genio degli autori, nascondere uno dei più grandi segreti di Sine Requie, sbattendolo in faccia al lettore.
Altra caratteristica molto bella è che si fanno continui riferimenti ad avvenimenti giocabili in un avventura pubblicata per la precedente edizione di Sine Requie: Anno X. L’avventura si chiama Gli Occhi del Serpente, GODS per gli amici, e parrebbe divenuta l’ossatura dell’evoluzione dell’ambientazione dall’edizione Anno X a quella Anno XIII. Chi la conosce non potrà non rimanere estasiato dallo scoprire come Mastro Virgilio sia in realtà il famoso nonno che dovevano raggiungere i due viandanti che ad un tratto dell’avventura possono essere salvati dai giocatori.
Il Sanctum Imperium dopo il Giorno del Giudizio ha infatti subito gli effetti di quella totale frammentazione in cui si trovava durante la guerra. L’assenza di un potere centrale, l’avanzata dei morti e la presenza di molte forze in campo quali soldati Alleati, gruppi partigiani e simpatizzanti fascisti garantisce l’opportunità di poter giocare qualunque genere di personaggio, sia esso un americano rimasto bloccato in italia, un nepalese in forza alle truppe britanniche, un partigiano animato da ideali di liberazione o un gerarca decaduto.
Ogni potere infatti è stato accentrato dalla Santa Romana Chiesa e questa spadroneggia letteralmente sul territorio, modificano sensibilmente la vita dei suoi abitanti tanto da alterare persino il calcolo del tempo, non più legato all’uso convenzionale delle ore canoniche ma regolato ora da un sistema arcaico e privo di logica quale quello della Liturgia delle ore: Terza, Sesta, Nona, Vespri, Compieta.
Mastro Vigilio ci illustra con solerzia come il mondo sia cambiato. Ora è il Sommo Pontefice Leone XIV a tenere le redini dell’Italia e sotto di lui, quale rinnovato sistema feudale, si collocano Cardinali, ognuno con la sua regione di competenza, Vescovi che amministrano i vasti territori assimilabili alle odierne provincie e i Padri Semplici, responsabili delle rispettive Diocesi. Il modello di Vassalli, Valvassori e Valvassini è perfettamente rispecchiato, ed immergono il lettore alla perfezione nell’ottica che vuole il Sanctum Imperium come un mondo più simile ad un nuovo Medioevo piuttosto che ad una realtà figlia del XX secolo.
Come se non bastasse qualunque tipo di tecnologia è stata bandita perché ritenuta strumento di corruzione e quindi non appropriata a chi non è in grado di ricorrervi con oculatezza.
Si alimenta quindi lo stereotipo di un territorio completamente assoggettato alla volontà divina incarnata dai suoi emissari in terra, acuita dalla necessità di dover conoscere il latino se si vuole sperare di contar qualcosa in questo folle mondo pervaso dalla cieca fede, perché si sa, un popolo bue è più mansueto e controllabile di uno colto ed istruito.
Che dire, il senso di alienazione è ben reso e sfogliando le pagine ci si rende conto velocemente che Mastro Virgilio sa come questo imposto nuovo modo di vivere non sia dei migliori ma meglio delle alternative che lo circondano: un folle stato privo di libertà fondamentali come il IV Reich o il devastato territorio privo di regole delle Terre Perdute.
Sempre dalla sua penna ci viene spiegato come due antichi ordini siano stati completamente rivitalizzati ed ora si spartiscano il potere, con la P maiuscola, del Sanctum Imperium: i Templari e l’Inquisizione.
Perché dico cosi? Semplice, perché oltre ad essere lampante dalla lettura è anche ben rappresentato dall’immagine posta in trasparenza delle pagine che sfogliamo che vedono il Pontefice, assiso sul suo trono, con d’innanzi due uomini inginocchiati: Renato da Chianciano, Gran Maestro dell’Ordine dei Templari e Gregorio Santarosa, Grande Inquisitore del Santo Uffizio.
Due poteri, questi, in palese conflitto tra loro che, a modo proprio, cercando di salvare il popolo dalle minacce che lo circonda. L’uno dalla minaccia dei Morti attraverso l’opera di bonifica dei territori ancora infestati dalla furia di cadaveri sbavanti; l’altro intento a setacciare la popolazione in cerca di una qualunque eresia che possa corrompere l’anima delle bianche percorelle del Signore.
Immaginatevi per un attimo di passeggiare per le strade di una nuova Roma popolata da splendidi cavalieri armati di spade lucenti e colti prelati impegnati a disquisire di cosa sia giusto e sbagliato fare nella vita. Affiancate loro un popolo che non ha più alcun potere perché spogliato di ogni titolo, diritto, merito. Sottraete qualunque genere di tecnologia che superi una carrucola o una candela. Moltiplicate per il numero di Morti che ancora vagano per un territorio impervio e difficilmente percorribile di una Italia devastata dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Mastro Virgilius si sofferma molto su un dettaglio che in passato è stato colto poco. Il Papa ha ordinato la ricostruzione di un esercito atto a difendere il suo regno: la Sancta Militia. Le insinuazioni che a tal proposito il burattinaio fa ci lasciano intendere come in Italia non tutti abbiano acconsentito a piegare la testa sotto il Regno di Pietro ma, anzi, stiano progettando di recuperare il proprio perduto potere. E infatti qui che uomini caduti nel dimenticatoio stanno lentamente riguadagnando la loro posizione, siano essi vecchi ufficiali in congedo del Regio Esercito, squadristi fascisti che non hanno mai accettato la fine dell’idea di un Nuovo Impero Italiano, o semplici Cacciatori di Morti che stanchi di fare i mercenari vogliono approfittare dell’opportunità e darsi un contegno, godere di riconoscimento pubblico.
La figura della donna è infatti peculiare nel Santum Imperium. Esistono due modi di vivere per una donna: o a casa a pensare a bambini e mariti, tra preghiere e rosari, o per strada a rischiare la vita come Cacciatrice di Morti. Al massimo si può ambire a divenire un Excubitor, un uomo di legge erede spirituale della figura del Carabiniere. Ma non credete, costoro non godono di autonomia, rimangono comunque soggetti al volere di un ecclesiastico. Facile immaginare dunque perché spesso siano brutali ed efficienti.
Nel Sanctum Imperium non cade foglia se non è la Chiesa a volerlo, ricordatelo quando giocate questo spaccato di Sine Requie Anno XIII… a meno che voi non siate membri di una delle innumerevoli sette che sopravvivono all’ombra dei roghi dell’inquisizione.
Tra tutti i moduli, il Sanctum Imperium sembra essere quello che ne propone di più. Oltre i già citati Burattinai di cui i due corrispondenti fanno appunto parte, l’Italia è costellata di piccole o grandi realtà che si muovono tra le fitte maglie del potere della Chiesa e Mastro Virgilio sembra conoscerne alcune molto bene. E’ lui a presentarci
La Croce di Sangue, responsabile di misteriosi ed efferati delitti perpetrati su tutto il territorio italiano ed anche oltre.
La Potestas Diaboli, setta di adoratori del diavolo radicata nella città di Ravenna che sembra essere stata eradicata di recente – come saprà chi ha giocato GODS.
I Penitenti del Giudizio, un gruppo di povera gente guidati da un folle Inquisitore dichiarato eretico e braccato dalla Chiesa.
I Filii Luciferi, misteriosamente scomparsi da tempo che si vocifera stiano tramando qualcosa di grosso.
Insomma se quello che cercate è la speranza in un domani e ritenete che solo la luce di Dio possa essere la risposta agli orrori che si nascondono tra le tenebre, fate come Mastro Florentius, fuggite da ovunque voi vi troviate e riparate riparo qui, perché solo nel Sanctum Imperium e nella preghiera potrete trovare la salvezza delle vostre anime.
Amen!
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Se l’articolo ti è piaciuto ti suggerisco la lettura di questa interessante guida tematica dedicata a Sine Requie Anno XIII – seconda edizione.
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This post was published on 1 Ottobre 2017 17:00
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