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Giochi di ruolo

Vampiri: la Masquerade. La più grande astuzia Baali è farci credere che non esistano

Il simbolo del Clan

Diavolo, scrivere qualcosa sul Clan Baali senza cadere nello stereotipo è dannatamente difficile.
Come? Perché scrivo Clan?
Scusatemi, credevo di essere stato già abbastanza chiaro.

Così come i Ravnos sono considerati ancora un Clan nonostante il loro Antidiluviano sia palesemente morto durante la Settimana degli Incubi, e così come è innegabile che Cappadocii e Salubri siano ancora un Clan, nonostante prossimi all’estinzione totale, i Baali sono un Clan perché soddisfano ogni requisito per esserlo.
Non ci credete? Ve la faccio breve perché non ho voglio dilungarmi su quella che per me è una banalità.
Scontato dire che stiamo trattando un argomento adulto, non per tutti i palati, che prevede una buona dose di maturità per essere letto, affrontato, e interpretato e che, ovviamente, noi della redazione non appoggiamo le barbare pratiche dei Baali, perché ritenute primitive e prive di qualsivoglia stile e morale.

I Baali esistono da ben prima del Diluvio Universale, ergo sono stati creati sicuramente da un vampiro che che esisteva prima di tale catastrofico avvenimento e godono, sicuramente, di un maggiore numero di membri rispetto ai tre Clan precedentement citati.

Come dite? Non hanno un membro di terza generazione attivo? Siamo certi di questo? Perchè anche i Nosferatu, a conti fatti, non godono di un Antidiluviano attivo… a meno che non si consideri Absimillard come tale, e non so come prenderebbe la cosa di esser reputato l’antidiluviano Nosferatu.

In conclusione: i Baali sono un Clan pari per dignità agli altri 13/15 che piaccia o no. Il problema di questi diavoli è che non si sono mai fatti piacere da nessuno e non hanno mai mancato occasione di farsi dichiarare guerra da tutti, e sottolineo TUTTI, gli altri figli di Caino che hanno prontamente distrutto ogni cosa loro creassero… tipo Cartagine.

Credo, infatti, che siano gli unici ad esser riusciti a far coalizzare ogni membro di ogni altro singolo Clan in una grande alleanza per estinguerli. E pensate un po, non è bastata una guerra. Ce ne sono volute ben due, la Prima e la Seconda Guerra Baali: migliaia di cainiti morti, primi fra tutti i Giudici Assamiti, usciti maledetti dal conflitto, i Gladiatori Setiti, ecco il perché di una stirpe militarizzata, e i Guerrieri Salubri, decimanti e privati del loro carismatico leader: Samiel.

Ora ditemi: avete ancora il coraggio di definire questi Vampiri una semplice Linea di Sangue? No, non ne avete più il coraggio e sapete perché? Perché anche voi avete iniziato ad avere Paura di questa invisibile forza che permea ogni cosa, si annida in ogni setta e, soprattutto, che nessuno sa cosa voglia davvero.

Volete capire qualcosa di più su questa folle genia? Bene, togliete dalla polvere “Il Libro del Clan: Baali” e sfogliatelo. Vi basterà leggere il brevissimo racconto introduttivo in salsa Vampiri: Secoli Bui per comprendere perché di deve aver Paura di questa aliena genia. Quindi, bando alle ciance e scopriamo insieme “L’Apertura“: l’aberrante narrazione di introduzione al Clan.

Già dalle prime righe capiamo che qualcosa stona rispetto agli altri racconti contenuti dei vari Clanbook, qui non si parla di un Abbraccio.

Il protagonista del racconto è “L’Abate” che spadroneggia e abusa sessualmente dei suoi monaci.
Nelle prime battute si subodora bene che qualcosa non quadra: costui possiede una figlia, fatto singolare per un religioso, e le sue mire sessuali puntano a un ragazzetto che sembra avere la metà dell’età della figlia: un bambino è giusto dire.

Se non basta già questo a farvi schifo, beh, ci penserà il seguito a farvi strizzare le chiappe.

Nel bel mezzo di un rapporto sessuale, “L’Abate” si rende conto di qualcosa che striscia su di lui. Uno “sciame” di mosche, larve, insetti e vermi lo sta ricoprendo. Quel giovane monaco ne è la fonte. Qualcosa fuoriesce da lui per invadere l’altro.
L’Abate“, da usurpatore-violentatore diviene il sottomesso violentato, mentre una forza estranea ne pervade ogni orifizio quasi fosse un castigo divino o una maledizione diabolica degna di un contrappasso dantesco.

La lussuria lascia spazio alla Paura.

BUIO!

Così finisce la prima parte del racconto: un tormentatore che diviene tormentato nell’attimo d’un battito d’ali. Questo è un Baali: un individuo di cui ignoriamo l’esistenza fino a quando non è troppo tardi. Un essere “diverso” che si nasconde sotto spoglie da agnello. Il MALE incarnato che si è fatto uomo.

La seconda parte del racconto è ancora più breve della prima: “L’Abate” si riprende ed ora è completamente ricoperto dallo sciame che lo possiede carnalmente; la sua bocca ne è satura e questo gli impedisce di chiedere aiuto, aumentandone lo stato di ansia e terrore.

Hai gli occhi di una mucca” gli dirà il suo bimbo-carceriere mentre si buca con uno spillone una mano da parte a parte; “Ma non preoccuparti, non voglio prenderli per ora” dirà mentre inizia a cucire la sua mano all’addome della sua vittima.

L’Abate” è divenuto parte di un rituale del suo nuovo possessore Baali. Ora lo userà per i suoi oscuri propositi. Con molta probabilità ricorrerà a breve ad uno dei nomi di una qualche entità scaraventate sulla terrà quando Dio disseLUCE! E luce fu”.

Ah, Non lo sapevate? I Baali sembrano derivare da una tribù – la “prima tribù” per la precisione – che trovò in fin di vita una di queste entità scaraventate da Dio sulla terra. Questa, in preda al dolore e prossima alla morte, invocò i nomi dei suoi fratelli per chiedere aiuto ma nessuno rispose. Quegli individui memorizzarono i nomi e da allora li usarono per ottenere sempre più potere.

I Baali, a conti fatti, non traevano quindi potere dal Diavolo comunemente conosciuto ne era loro intento riportarlo sulla terra. Erano evocatori che sfruttavano quei nomi per piegarne il potere al loro volere. Divennero in breve tempo gli esseri più temuti da tutti, compresa la Stirpe di Caino, che vi pose freno.

Da qui la prima crociata condotta da un solitario Cainita – il cui nome si è perso nel tempo – che uno ad uno li uccise e li ammassò in un fosso. Non è chiaro perché compì tale gesto ma sappiamo qualcos’altro: versò il suo sangue all’interno della fossa dove erano ammucchiati i cadaveri, e poi avvenne…

Forse possedeva una qualche strana capacità che avrebbe dissolto corpi dei suoi nemici, come fanno gli Assamiti? Forse il suo sangue poteva essere fonte di magia Koldun utile a bruciare i corpi? Forse li voleva suoi servitori e tentò di riportarli vita quali zombie?
Non lo sapremo mai. Rimane che tre di quei cadaveri si destarono come vampiri. Di due conosciamo i nomi, Moloch e Nergal, dell’altro non sappiamo nulla.
Il primo nucleo del Clan Baali era sorto dalle tenebre dell’Abbraccio; il resto è leggenda.

Con il tempo, però le cose cambiarono. Il culto si adattò al corso dei tempi e da custodi di antiche parole di potere si trasformarono in adoratori del maligno come ora li conosciamo. La stragrande maggioranza di questi ora ricopre tale stereotipo ma esistono ancora Baali che si possono considerati non convenzionali.

Sono questi i Celestiali, rimasti fedeli alle antiche usanze e alla costante ricerca di nuovi nomi da sfruttare per il proprio tornaconto personale; i membri dello Sciame che ritengono fondamentale mantenere l’equilibrio delle cose, una sorta di custodi di una ipotetica bilancia che soppesa bene e male; i Misterici, coloro che hanno fatto della ricerca e della scoperta del perché di tutte le cose la loro missione.

Tutti questi non si discostano particolarmente troppo nei modi di coloro che sono definiti Distruttori e vogliono distruggere la Creazione di Dio. Semmai doveste incontrali non considerateli affatto meno pericolosi, sono malvagi quanti gli altri. Semplicemente pensano che possa essere più utile un mondo che esiste piuttosto che un mondo che non esiste, tutto qui.

Voi direte, “va beh, ma un vampiro dei tempi moderni non dovrebbe avere Paura di questi folli“, dopotutto i Baali sono estinti. E qui sbagliate ancora, esistono eccome, solo che hanno imparato a nascondersi… E lo fanno dannatamente bene.

Si annidano all’interno di ogni setta, specialmente nella Camarilla e nel Sabbat. Paradossalmente hanno fatto della loro nuova casa il Clan più insospettabile di tutti: i Tremere.

Rifugiatisi qui da tempo immemore – quasi dall’alba del Clan si può dire – si spacciano da secoli per membri delle Casate Flambeaux e Bonifagus, costituendo le fila di ben due Congreghe, la Fratellanza Illuminata e l’Ordine del Wyrm., e giungendo a ricoprire ruoli di primo piano come Patricia Von Bernstein, Reggente di Francoforte.

Un gran bel risultato per un Clan considerato estinto e che incarna alla perfezione il detto

la più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste

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Se l’articolo ti è piaciuto ti suggerisco la lettura di queste interessanti guide tematiche:

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This post was published on 17 Settembre 2017 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

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