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Giochi di ruolo

Vampiri: la Masquerade. La risposta al destino dei Seguaci di Set

Il Simbolo del Clan

Ah, i Seguaci di Set! Ricordo perfettamente quando lessi per la prima volta il loro Clanbook. Ne rimasi molto colpito perché all’interno tutto c’è tranne quello che uno si aspetta.
Uno spera di trovare le risposte al perché una bislacca famiglia di Vampiri abbia a che fare con i serpenti e invece… trova le risposte.

Vedete, prima di essere un Clan, i Seguaci di Set sono un culto: un culto religioso dedicato alla glorificazione del Dio Egizio Set. Ecco perché mi arrabbio molto quando sento il termine “setiti” utilizzati per indicare i membri di questo Clan, perché tecnicamente ciò non è corretto dato che costoro sono davvero dei seguaci e con tutto ciò che ne consegue, per giunta.

Sono seguaci perché venerano letteralmente il loro Dio, non un Antidiluviano.
Sono seguaci perché la loro non è una famiglia ma una Religione, formata da Sacerdoti, Gerofanti etc.
Sono seguaci perché fanno ciò che fanno in funzione di un Credo.
Sono seguaci perché hanno Fede.

Capite? A contrario di tutti gli altri 12 Clan, questi sono uniti da qualcosa di più profondo di un legame di sangue, un ideale, o una famiglia. I loro occhi sono ben aperti ed hanno visto cosa si nasconde oltre il Velo di Maya, la menzogna che ci è stata posta davanti per assoggettare la nostra anima attraverso le catene della debolezza della carne.

Droga, sesso, violenza? Solo strumenti utili alla mortificazione del proprio IO cosi da raggiungere un differente grado di illuminazione. Nulla di poi troppo diverso dai mortificatori tanto in voga nel medioevo, non rimaniamo con la bocca aperta dicendoci fra noi “ma questi sono pazzi”. No, non sono pazzi, sono credenti in preda all’Estasi, di quelli forse ferventi, si, ma anche di quelli che vedono costantemente le proprie preghiere esaudite e puntualmente il proprio potere manifestarsi ogni volta che ricorrono al sangue che scorre nelle loro vene.

Ora vi faccio una domanda: in tanti credono, anche senza avere alcuna prova tangibile, di essere nel giusto e questa è appunto Fede, il credere, l’affidarsi a qualcosa di non completamente comprensibile, no? E se ora la vostra Fede fosse mano mano ricompensata con Doni sovrannaturali all’aumentare del vostro fervore? Ecco, questo è un Seguace di Set: un credente che sa perfettamente che il proprio Dio ascolta le sue preghiere e risponde; personalmente quando si ricorre al proprio sangue o attraverso la sua “chiesa” quando ciò è necessario.

Folle eh? Già, però funziona, cosi come funziona il loro indottrinamento. Eh si, perché i Seguaci di Set non si limitano a dire “ehi, noi siamo una Religione, forte eh?” No, assolutamente. Loro vanno oltre e ti dicono: “noi abbiamo la verità, ti va di ascoltarla? E’ gratis” ed è li che sei fottuto. Se ci si ferma un attimo ad ascoltarli ci si rende conto che quello che dicono ha assolutamente senso, che la loro storia è plausibile o che comunque ha la stessa possibilità di essere di quella che vi hanno raccontato sino a ieri. E li vacilli.

Sapete perché questo è possibile? Perché nessun Clan è detentore di una verità assoluta riguardo ciò che è successo nell’antichità. Tutti parlano di questa fantomatica Enoch, di questo Diluvio Universale, di questa maledizione di Dio inflitta a Caino e loro, di controprova ti dicono che è tutto falso. Che non è come sono andate davvero le cose. Che si erano in 13, ma che Set è stato il primo fra tutti e che in soldoni gli altri 12 si sono lasciati corrompere da ciò che vive oltre il Velo di Maya ed hanno isolato insieme l’uno, uccidendolo e seppellendo la verità dietro la loro menzogna.

Nessuno ha la risposta.
Nessuno sa quale delle due teorie sia vera.
Ciò che è certo è che “Il Libro dei Clan: Seguaci di Set” (e non setiti) fa esattamente quello che deve fare e che ci si aspetta faccia un qualunque Seguace di Set degno di questo nome: ammazza le tue certezze smontando pezzo pezzo le tue credenze, fornendoti le vere risposte che fin ora ti sono state negate.

Ti scaglia nel buio dell’ignoto, dimostrandoti l’infondatezza delle tue convinzioni e, solo nel momento in cui sarai solo e sperduto, ti tende la mano per risalire la china, tornando alla luce con la verità negli occhi. La verità di Padre Set.

Spiegarlo è molto difficile, ma chi di voi ha letto questo Clanbook sa perfettamente di cosa parlo, di quella sensazione che tutti abbiamo avuto nel momento in cui lo abbiamo finito e lo abbiamo posato sul mobile vicino a noi:

E se tutto quello che ho letto fosse vero?
Dopotutto questo è plausibile quanto le storie che ho sentito fin ora
“.

Ed eccoci tornati al punto d’inizio: la Fede.
Tutti siamo figli della società in cui nasciamo ma tutti, prima o poi, giungeranno ad un bivio in cui ci si pone la seguente domanda:

E’ giusto quello che mi è stato detto sino ad ora?
E’ davvero cosi che stanno le cose?

Per alcuni la risposta è immediata, per altri non è cosi scontata, per altri ancora richiede tempo e riflessione, per alcuni non arriverà mai. Nel frattempo i Seguaci di Set ti portano davanti a quel bivio e ti mostrano come una strada sia la menzogna in cui hai vissuto sin ora, l’altra è la verità che ti è stata negata e che non aspetta altro che di essere percorsa: “Vieni, la prima dose è gratis!”

Summa di tutto questo ragionamento è il racconto posto in apertura del Clanbook dal titolo “Il potere curativo della religione” e mai titolo potrebbe essere più azzeccato.

E’ questa la storia, la triste storia, di Marla: “La Schiava“. Una donna che per drogarsi e sopravvivere è stata costretta a prostituirsi e poi, via via a divenire, sempre più un oggetto e sempre meno un essere umano.

Le prime scene la vogliono incatenata vittima di abusi, ridotta a trastullo per i cani, nemmeno più uomini. A un certo punto della sua vita viene acquistata da una donna, una bella e distinta signora che la solleva dalla sua condizione di miserezza e la conduce presso la Chiesa di cui è “La Sacerdotessa“.

Certo, il modo in cui è stata messa alla prova per essere la prescelta è peculiare e se ripenso a quel Padre Nostro recitato mentre una tarantola zampetta sul suo corpo nudo, mi vengono di nuovo i brividi.

Come avrete capito questa non è una normale chiesa ma solo una copertura per “La Sacerdotessa“: qui non si perde tempo e dopo un veloce bagno purificatorio che la lavi dalle sozzure del mondo, “La Schiava” viene subito introdotta nel Mondo di Tenebra dal sangue de “La Sacerdotessa“, rendendola un Ghoul.

Un salto temporale di qualche tempo ci mostra come “La Schiava” sia cambiata. Si è rialzata dalla sua condizione di trastullo per animali e ora è si mostra quale membro integrato del culto che venera. Un Ghoul si, certo, ma non uno di quelli come siamo abituati a vederli: ligi nel loro ruolo di servitori di una società immortale impegnata in una guerra o in un dominio sotterraneo del mondo. No, questo è un Servitore adibito alla glorificazione di Set… e impegnato in tutti quegli interessi che permettono la sopravvivenza del Clan come l’estorsione, il traffico di droga, il mercato degli umani e qualunque altra attività che possa mortificare la carne umana e setacciare l’umanità in cerca di individui degni di essere salvati e servire Set, dividendoli da quelli che semplicemente devono essere sommersi (grazie Primo Levi, perdonami).

Il racconto procede e scopriamo come il percorso iniziatico al Culto de “La Schiava” sia a buon punto ormai, ma come ancora una serie di Porte misteriche debbano essere attraversate per raggiungere la consapevolezza completa.

Scopriamo che è questo il turno della Rabbia e perché non sottoporla, allora, a questa prova con l’involontaria collaborazione del suovecchio padrone? Detto fatto! Costui è “Il Doc.“, un altro individuo che si è avvicinato al Culto di Set, anch’egli in attesa di proseguire verso la conoscenza e l’attraversamento delle Porte.

La possibilità per “La Schiava” che costui possa divenire il suo sostituto e prevaricarla nuovamente le spegne letteralmente il cervello, portandola ad utilizzare tutto l’immortale sangue che ha in corpo, la forza che Set gli ha donato, per attaccare e uccidere colui che per anni l’ha umiliata ed ha abusato di lei.

Potere della Fede?
Del Sangue?
Ha davvero senso sapere da dove provenga?
No! Ciò che è importante è che la Ruota del Destino non subisca battute d’arresto e continui a muoversi; non sia mai torni indietro, tornando ad essere un semplice involucro di carne atto solo alla soddisfazione altrui: MAI! La ruota deve andare avanti!

E cosi avviene: “La Schiava” supera la prova, spazza via il suo concorrente, letteralmente, e si assicura un ulteriore passo verso la conoscenza assoluta. Ormai è prossima alla trasformazione in un completo Seguace di Set.

La scena finale si chiude con due interessanti elementi.
Il primo vede “La Schiava” compiere il suo ultimo passo ed attraversa la Porta delle Tenebre, divenendo un figlio della notte;
il secondo è il coronamento di un processo di elevazione iniziato il giorno in cui “La Sacerdotessa” è entrata nella sua vita;
entrambi conducono alla nascita del perfetto Seguace di Set. Come? Presto detto.

Nel momento in cui “La Schiava” viene abbracciata vede qualcosa sulla soglia della morte, ma non qualcosa come quello del Clanbook Malkavian; quelle solo delle sensazioni, queste invece sono nitide immagini che la vedono percorre il fiume Du’at e arrivare al cospetto del Grande e Possente Set che la soppesa e la scruta dai suoi enormi e dorati occhi da rettile. Riconosciutone il valore, questi si fa uomo e la bacia, accettandola cosi nella grande schiera dei suoi figli e dei suoi fedeli. La cosa più inquietante? Anche la sua Sire confessa di aver avuto la stessa visione durante il suo Abbraccio cosi come il suo Sire e cosi via via, fino a tornare indietro nelle Generazioni. Vero? Falso? Suggestione? Chi lo sa, chi se ne importa.

Ciò che conta è solo il percorso di Fede che si intraprende nel momento in cui si tocca il fondo dell’essere un umano e vuolsi cosi colà ove si puote ciò che si vuole e più non dimandare!

E poi vi è l’atto di rivalsa figlio del dono de “La Sacerdotessa” a quella che una volta era “La Schiava” e che ora è sua pari.
Il Doc.” da padrone quale era, ora è il suo ghoul: “Lo Schiavo“.
La Schiava” da mero oggetto di trastullo, ora è voce la Set: “La Sacerdotessa“.

Ed eccola qui la Ruota del Destino in tutto il suo splendore che gira, gira e si muove e fa camminare quel carro che è il Clan dei Seguaci di Set e cosi via, per i secoli dei secoli… finché Set non torni in terra!

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This post was published on 27 Agosto 2017 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

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