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Giochi di ruolo

Vampiri: la Masquerade. La pratica Giovanni del Divide et Impera

Il logo del Clan

I Giovanni rientrano tra quei Clan che io adoro. Non perché sono dei “Necromanti fichissimi pieni di soldi che spaccano le pareti a pugni e sparano con i Thompson”, no, li adoro perché sono lo “stereotipo dello stereotipo” in assoluto. Praticamente rappresentano alla perfezione come ci si aspetta che gli americani immaginino un italiano, attenzione, lo ripeto: come ci si aspetta che gli americani immaginino un italiano.

Leggenda vuole che questo Clan sia stato creato come omaggio (qualcuno sostiene satira) per tal tizio italiano che di cognome faceva Giovanni e che era direttore esecutivo di Vampiri: la Masquerade.

Premesso che già trovo meravigliosa questa cosa, cioè che un Clan esista per prendere per il culo in giro un tuo collega, la cosa che davvero mi ha suscitato Meraviglia è la quantità di informazioni di ambientazione presente nel racconto posto ad apertura de “Il Libro dei Clan: Giovanni” dal titolo “Il Bacio del cugino“.

Questa cosa succede anche nel Clanbook Assamita se ricordate bene, ma qui è portata all’ennesima potenza. Già il titolo stesso ha un riferimento alle meccaniche che dominano il Clan Giovanni: il Bacio di cui si parla, non è solo quello del tentativo di stupro ai danni di Kay Polerno, “La Cugina“, tentato da Primo Giovanni, “Il Cugino“, no, è quello di Approvazione, il momento in cui un membro della Famiglia viene introdotto nella loro immortale società e reso edotto su cosa siano davvero i Giovanni.

Da cosa si capisce che dico il vero? dalle ultime parole pronunciate da Diego Giovanni (si, quel Diego Giovanni) alla fine del racconto: “Forse il Bacio di Approvazione è un tantino fuori moda, in queste notti moderne“.

Non è carino però iniziare dalla fine del racconto, quindi torniamo all’inizio di questo, quando “La Cugina” ci racconta quanto sia affezionata alla sua prozia Isabel (non Isabella Giovanni, questa è una Milliner) e di come sia impaziente di incontrarla alla festa a cui si sta recando in questa notte del 4 di Aprile. Eccolo li, il primo grande riferimento all’ambientazione e alle usanze dei Giovanni.

Per chi non lo sapesse il 4 Aprile il Clan festeggia la sua nascita, onorando il momento in cui il loro fondatore Augustus Giovanni nel 1444 si cibò dell’antico antidiluviano Cappadociano, acquisendo cosi la terza generazione.
BAM, ambientazione a palla!
Continuiamo.

Il racconto è diviso in tre parti e la prima è dedicata a presentare la società della famiglia Giovanni. I pensieri de “La Cugina” ci introducono la Famiglia Milliner, descrivendoci la loro roccaforti di Boston, retta da Eric Milliner, dove ora si trovano tutti i pezzi da novanta della Famiglia Giovanni in questa porzione di America… pardon i Milliner, sono loro a prosperare e fare un po quello che gli pare da queste parti.

L’impazienza di riabbracciare il suo amato cugino Steward Milliner è fortissima ne “La Cugina”, con molta probabilità ha una cotta per lui, e il pensiero di rivederlo di nuovo è interrotto solo dalla fugace descrizione di un regalo che la prozia Isabel gli ha fatto e che ora è custodito all’interno della piccola borsetta rossa che porta con se. Un piccolo macguffin che sarà rivelato alla fine di questo atto.

Davanti a lei, però, si para un altro individuo appena entrata nella vasta e lugubre dimora: “Il Cugino“.
Questi con una scusa, la convince a seguirla in cima alla vicina collina per ammirare il tramonto… quello che potrebbe essere il suo ultimo tramonto. Perché ultimo? Con molta probabilità sa già cosa sta avvenendo nell’edificio, ma questo è argomento della seconda parte e noi siamo ancora nella prima, quindi non spoileriamoci la storia.

Il Cugino” ci viene descritto come un brutto uomo, malvestito, forse anche storpio, ed eccolo li il secondo grande riferimento all’ambientazione.
Dovete infatti sapere che a causa della volontà di preservare il proprio sangue, i Giovanni mortali si accoppiano tra loro, generando spesso delle tare genetiche. Questi individui,  figli di due Giovanni purosangue, sono chiamati Sangue Unico e sono tenuti in grande considerazione dagli altri Giovanni poiché discendenti diretti del ramo principale della famiglia mortale, a contrario dei Sangue Doppio che discendono dalle altre famiglie che compongono il Clan (Pisanob, Dunsirn, Milliner, Rothstein etc.) e che sono trattati da inferiori.

Questo dettaglio del substrato culturale del Clan ci fa comprendere perché “Il Cugino” voglia unire il suo corredo genetico a quello de “La Cugina“. Il figlio che ne nascerebbe avrebbe il suo cognome Giovanni e il suo sangue Giovanni, risultando cosi un Sangue Unico. Il genio del male pensa quindi che uno stupro sia la soluzione migliore per ottenere ciò che vuole. Che coglione!

Purtroppo “Il Cuginonon vale nulla e si fa mettere facilmente i piedi in testa da “La Cugina” che forte di quanto custodito dentro la sua borsetta, un taser, ha presto ragione di lui.
A nulla è valso il Bacio di Approvazione che ha ricevuto e che lo ha trasformato in un Ghoul, garantendogli la loro tipica Potenza sovrannaturale; “Il Cugino” è più portato per la Necromanzia che per la lotta fisica e cosi lo troviamo piangente prima, e svenuto poi, in quello che ormai abbiamo capito essere il cimitero infestato della residenza di Eric Milliner.

Mentre “La Cugina” scappa in cerca dell’aiuto della sua prozia Isabel, inizia la seconda parte del racconto.
Quattro persone stanno parlando tra  loro, sono alcuni Anziani del Clan, e stanno discutendo su cosa fare in questa serata di festeggiamenti. Sono Diego Giovanni, Salvatore Giovanni, Isabel Milliner ed Eric Milliner.

L’usanza del Clan vuole che il Bacio di Approvazione venga concesso in questa notte ed i quattro stanno decidendo il da farsi. In realtà stanno discutendo più di un dettaglio di questo: devono decidere chi tra coloro che ha già ricevuto il bacio debba venire Abbracciato e a chi spetti l’onore di portarlo tra le fredde tenebre del clan della morte, divenendone il Sire.

Salvatore ha chiesto a Diego di poter abbracciare il suo pro-pro-pro-pro-nipote, “Il Cugino“, con la scusa che questi sia un necromante portatissimo e che in questo momento di crisi per il Clan, il sudario è notevolmente indebolito (ulteriore riferimento all’ambientazione), sia importante accedere a tutte le risorse disponibili.
Eric ritiene che invece sia suo nipote Steward la scelta migliore, ma purtroppo la sua candidatura viene subito stroncata da Diego stesso che rivela come quest’ultimo sia stato vincolato da un esterno e che quindi sia già la pedina di qualcun’altro.
Diego non la prende bene, non gli piacciono i traditori e questa cosa che i Milliner reclamano sempre più autonomia dai Giovanni, lo scoccia.
Ogni scusa è quindi buona per metterli in riga e questa è l’occasione giusta per farlo.

A stento Eric trattiene la furia che lo porterebbe ad attaccare quella creatura di sei secoli che è d’innanzi a lui, ma la riflessione che la sua abitazione è imbottita di Giovanni e che nella stanza ci sono anche Isabel e Salvatore (nella più rosea delle possibilità si limiterebbero a guardare) lo fa desistere. Meglio sottomettersi.

L’incontro si conclude con la decisione di aspettare per rendere immortale “Il Cugino” e che al momento giusto sarà infante di Diegonon di Salvatore, come quest’ultimo si aspettava.

Divide et impera: Diego da Anziano del Clan Giovanni sa come funziona il mondo e la sua strategia è semplice. Tutti accontentati ma a sue condizioni.
Lui tira le fila mantenendo sempre un equilibrio tra tutte le parti in campo. E’ chiaro che a Isabel questa cosa piaccia e comunque lei ha ottenuto ciò che voleva: “La Cugina” riceverà questa notte il suo Bacio di Approvazione.


Scacco matto.

MA, come nei grandi racconti, c’è sempre un MA nel terzo atto, ed eccolo qui in tutto il suo fulgido momento distruttore.
La Cugina” raggiunge la sua amata Zia e sotto gli occhi incuriositi di tutti gli Anziani presenti racconta cosa è successo. Tra un singhiozzo e un vestito strappato. Un livido qui e una cattiveria sussurrata li, “La Cugina” racconta di essere sfuggita al tentativo di stupro da parte de “Il Cugino“.

Nell’incredulità generale, Salvatore scopre che il suo pupillo è stato picchiato a morte e afferra con tutta la sua Potenza la giovane ragazza, alzandola da terra con una vigorosa presa alla gola.
Avrebbe tanto voluto spaccare la sua testa da qualche parte ma gli ha già spezzato il collo quando l’ha sollevata.

Isabel è su tutte le furie. Una colluttazione inizia nella bellissima stanza adibita a conservatorio e intarsiata di simboli Giovanni ma Diego, forte della sua presenza sovrannaturale, mette tutto subito a fine. Tutto si ferma. Tutto è immobile e morto come quella creatura secolare che ora sta sussurrando qualcosa in greco antico. Il gelo prende possesso della stanza e, in poco tempo, sappiamo che uno spettro ha fatto la sua parte, rivelando che “Il Cugino“, si è gravemente ferito, ma non è morto.

Tutto è immobile, una singola parola manderebbe nel caos quel posto.
Eric non ha la forza di controllare la situazione, è un padrone di casa inetto.
Isabel stringe il cadavere della sua amata nipote, è sul punto di esplodere.
Salvatore è furioso per affronti subiti, il suo amato nipote malmenato da una vacca.

La decisione è presa: divide et impera.
La Cugina” e “Il Cugino” saranno abbracciati questa notte stessa, come da usanza.

Isabel avrà il suo infante, nel ragazzo che ha cercato di stuprare sua nipote.
Salvatore avrà il suo infante, riportando indietro dalla morte colei che ha appena ucciso.

Su ciascun Sire graverà il peso di un Neonato non voluto e in cui non potrà riporre fiducia, proprio l’ultima persona a cui si sarebbe potuto ricorrere per complottare il tradimento ai danni degli altri e ciascun neonato sarà vincolato dalla lealtà ai membri della Famiglia che più avrebbe desiderato tradire.

Divide et Impera, appunto.

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Se l’articolo ti è piaciuto ti suggerisco la lettura di queste interessanti guide tematiche:

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This post was published on 30 Luglio 2017 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

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