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Giochi da Tavolo

Profiler: Sparizione ai caraibi | Meglio di una vera indagine investigativa

Immaginate di ricevere un dossier con una missione e i pochi dettagli raccolti di un’indagine incompiuta. Profiler si riassume tutto in queste poche parole, il resto sta al giocatore o meglio, al detective che mettendo insieme i pezzi dovrà arrivare, enigma dopo enigma, alla soluzione del caso.

Abbiamo passato una serata – che poi è diventata una nottata visto che nessuno voleva andare a dormire senza aver prima risolto il caso – con Profiler: Sparizione ai Caraibi (realizzato da Platonia Games e portato in Italia da MS Edizioni) e siamo stati letteralmente catturati da un’indagine che non ha nulla da invidiare a una vera indagine investigativa.

Mettere insieme i pezzi

Giocare a Profiler è come fare un puzzle. Un puzzle oscuro, confuso, ma ricco di dettagli che anche se apparentemente insignificanti costruiscono una pista da seguire che si fa sempre più grande e diventa una vera e propria strada verso la soluzione. Sparizione ai Caraibi segue la scomparsa di John Leblanc, un ragioniere che vince una favolosa crociera ai caraibi e dopo pochi giorni scompare, senza lasciare alcuna traccia.

Sarà la madre, qualche giorno dopo la sparizione, ad incaricare la 55 Investigations per indagare sull’accaduto. Per giocare c’è bisogno di collegarsi al sito indicato scannerizzando il QR incluso nella scatola. Il gioco chiede delle informazioni per sbloccare i passi successivi, in questa indagine ad esempio c’è bisogno di sbloccare le porte delle cabine della nave inserendo Nome e Cognome del passeggero e numero di cabina nei campi indicati. Una volta fatto si potrà esplorare l’interno della cabina aprendo la busta corrispondente presente nel dossier e proseguire l’indagine.

Può sembrare un sistema semplice ma vi assicuriamo che l’adrenalina dell’indagine aumenta indizio dopo indizio, gli enigmi sono di altissimo livello e ricostruire la cronologia e gli spostamenti di tutti i personaggi in gioco non è una vera avventura.

Materiali reali

Dalla scatola esterna, simile alla cartellina di un dossier investigativo, ai materiali interni, Profiler non tralascia nulla per far sprofondare il giocatore nell’indagine. Il gioco è infatti ricco di dépliant informativi e mappe della nave da crociera, foto dell’equipaggio, sottobicchieri del bar della nave, carte da gioco, copie delle pagine social della vittima ma non solo.

Ci sono anche delle risorse digitali come il Dark Web o l’account email che possono essere sbloccati trovando password e dati d’accesso nascosti in un dialogo, appuntati dietro qualche opuscolo informativo o criptati in qualche conversazione telefonica.

Profiler utilizza strumenti di scena che sembrano usciti direttamente da un dossier di un commissariato, belli da vedere, da toccare e, soprattutto, da giocare.

Immersione totale

La mancanza di un tradizionale libretto delle regole potrebbe inizialmente disorientare, ma questa scelta è funzionale a un’esperienza più fluida e immersiva.

La progressione del gioco è ben calibrata: si inizia con una fase di raccolta informazioni, seguita dall’analisi degli indizi e dalla formulazione di teorie. La collaborazione è essenziale, poiché ogni giocatore può contribuire con diverse intuizioni e competenze, rendendo l’esperienza più ricca e dinamica. Potete giocare a Profiler da soli, ma vi consigliamo di farlo insieme a qualcuno o in una serata con gli amici per rendere l’esperienza davvero avvincente.

La difficoltà del caso è ben bilanciata: non troppo semplice da risultare banale, né troppo complessa da frustrare i giocatori. Le sfide presentate richiedono pensiero critico e attenzione ai dettagli. La sensazione di progressione è tangibile, con ogni scoperta che porta a nuove domande e direzioni investigative. La conclusione del caso offre una soddisfazione appagante e chiede al giocatore di rispondere ad una serie di domande fondamentali sulla vittima. Alcune di questo potrebbero sembrare degli spoiler o magari spingere il giocatore verso determinate direzioni ma è solo un piccolo prezzo da pagare per non essere veri investigatori, su una nave che fanno domande a tutti.

Profiler è un gioco che mette su un’indagine dai toni reali, con materiali così tangibili e credibili da far sentire il giocatore un vero detective per un giorno. E la cosa migliore è che Sparizione ai Caraibi è solo una delle due indagini disponibili al momento mentre altre due stanno arrivando. A questo link trovate tutte le informazioni e se volete diventare detective non dimenticate di inserire il codice Player15 in fase di checkout per ottenere il 15% di sconto.

Profiler sarà a PLAY 2025 allo stand di MS Edizioni insieme a tantissime altre novità.

This post was published on 5 Aprile 2025 12:00

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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