Alessandro Colantonio
Contiene link di affiliazione.
Siamo arrivati finalmente al primo set di Magic: The Gathering della nuova era battezzata da Fondamenti (articolo a riguardo qui), ed è un’espansione che tocca molto le mie corde: Aetherdrift, una corsa pazza e mortale attraverso i piani, un gran premio che fa entrare in gioco nuove linee narrative e nuovi popoli, nuove meccaniche e, soprattutto, tonnellate di veicoli. Vi avevamo già parlato dettagliatamente della lore, delle fazioni e delle novità in questa anteprima, ma ora, carte in mano, siamo pronti a darvi un’opinione più pratica sul gioco in sé e sulle art.
Wizards of the Coast ci ha spedito un bel pacco di pre-release e delle bustine, sia normali che collector, con cui cominciare a sperimentare con le meccaniche in questi giorni, mentre nel frattempo ci siamo letteralmente sfondati di partite su MTG Arena per capire come funzionassero le novità soprattutto nel formato Standard. Discutiamone meglio, ma soprattutto vi consiglio di farlo tenendo in sottofondo la playlist lo-fi creata appositamente da Wizards of the Coast nel video in basso!
Corsa pazza tra i piani
I miei colleghi vi confermeranno se chiedete: è circa un anno che propongo di giocare una campagna di D&D basata su una rat race, una corsa folle e mortale, magari utilizzando l’ambientazione “spaziale” (o meglio, astrale) di Spelljammer così da correre da un piano all’altro; immaginate, quindi, la mia sorpresa nello scoprire qualche mese fa che Wizards of the Coast stava preparando proprio questo concept all’interno di Magic. E immaginate la mia gioia nello sbustare queste carte, guardare illustrazioni pazzesche di personaggi con espressioni folli, veicoli pimpati, art che accentuano la velocità…
Aetherdrift, per me, era già nell’aria da anni, era qualcosa che desideravo esperire in un qualche immaginario fantasy.
E cos’è un gran premio senza i suoi team? Ecco perché numerose carte, un po’ sullo stile delle gilde di Ravnica, rappresentano in base alla combinazione di colori le diverse squadre di piloti che compongono la lore di questa corsa: persone e auto alla Mad Max provenienti da un mondo post-apocalittico, squali pirati e umanoidi pesci-formi che pilotano navi volanti, goblin che – giustamente – cavalcano razzi, umanoidi e veicoli alla Tron, robottoni, creature cavalcabili…
Tutto questo bel mischione correva il rischio di essere, appunto, un mappazzone dal punto di vista artistico, invece tra le mani, per fortuna, mi sono ritrovato il solito buon vecchio Magic: illustrazioni dettagliate, dinamiche e, soprattutto, iconiche. Tra le carte più iconiche dal punto di vista artistico, credo – e spero – che sentiremo parlare a lungo delle terre Driver’s Seat, con l’abitacolo da pilota in primo piano.
Alcune art alternative come le Revved Up sono letteralmente dei poster con veicolo e pilota che vorrei appendere nella mia camera, altre sono letteralmente fuori dagli schemi e fanno impazzire proprio per questo… Insomma, da questo punto di vista la mia vena collezionistica è pienamente soddisfatta. A ciò aggiungiamo che ho anche sbustato bene dal materiale arrivato da Wizards of the Coast! Peccato lo stesso non si possa dire su MTG Arena, dove invece ho avuto meno fortuna.
Macchine e macchinosità
Per quel che riguarda il gioco in sé, invece, non sono proprio del tutto convinto dalla specifica principale di questo set, nonostante la curiosità e l’esuberanza iniziale che ho mostrato in fase di anteprima. Il motivo è molto semplice: non mi sono mai andati molto a genio i Veicoli come tipologia di carte, li ho sempre trovati un po’ troppo macchinosi da usare… E Aetherdrift aggiunge davvero, ma davvero tanti Veicoli.
In sostanza, se da un alto impazzisco per i concept di bighe trainate da animali mummificati per i piloti di Amonkhet, razzi sgangherati per i goblin e astronavi futuristiche per i robot, dal punto di vista meccanico mi ritrovo invece di fronte a un lungo sistema di specchi e leve per compiere una singola azione: parliamo della meccanica Manovrare, che consiste nel TAPpare il numero di creature giuste per azionare un veicolo, ogni singolo turno, dopo averci speso già del mana sostanzioso per evocarlo.
In generale, nei formati Limited (Quindi Draft e Sealed di Aetherdrift) ho notato una certa lentezza quando ci si ritrova proprio a giocare con giocatori pieni di Veicoli, al punto che sto preferendo scegliere tutte le altre carte o puntare semplicemente su un monocolore rosso rapido e veloce per cercare di non far durare le partite in eterno. Proprio nel Draft, la Carta Veicolo può essere un vantaggio in quanto permette di essere una creatura che non è affrontabile se non azionata, e quindi permette al giocatore di conservare la board lontano da occasioni di removal, ma allo stesso tempo il Veicolo è un forte deterrente a strategie di mazzo più rapide e veloci: non avendo la possibilità di costruire mazzi con le carte nella rotazione dello Standard, diventa impossibile non passare dagli innumerevoli Veicoli presenti in ogni bustina, e di conseguenza costruire strategie lente.
È anche un po’ strano che un set votato tutto alla corsa, in realtà risulti lento nel funzionare a causa proprio dei Veicoli. Forse è anche con questa ristrettezza meccanica in mente che i creativi di Wizards of the Coast hanno pensato alla meccanica Sellare, che è molto simile a Manovarare dei Veicoli, ma applicata a carte che di per sé sono già in campo come Creature. Questa, per esempio, ha molto più senso, soprattutto in mazzi basati proprio sul riempire il terreno di creature e pedine, perché consente di avere la carta già operativa di per sé in campo, e non relegata in un angolino ad aspettare il momento giusto di essere attivata.
Al del mio gusto personale avverso per la giocabilità dei Veicoli, c’è da dire che questo set comunque aggiunge nuove meccaniche e nuove carte interessanti. In particolare, da questi primi giorni di meta, sembra che abbiano avuto un bell’incentivo quei mazzi molto veloci, grazie alla nuova meccanica “Accendete I Motori!” Attivandola, si ottiene un segnalino counter dal concept simile ai Dungeon dell’espansione dedicata a D&D, con la differenza che qui si va solo dritto e non ci sono percorsi da scegliere; ad ogni turno in cui sono stati tolti punti vita all’avversario, aumenta di 1, e una volta arrivati alla massima velocità, è possibile azionare effetti aggiuntivi di carte che possiedono questa specifica meccanica. Nel dettaglio, questa tattica sembra funzionare bene con i mazzi aggro, ma anche con quei control blu-neri che puntano tutto sul far perdere più punti vita possibile.
Oltre a un’invasione di veicoli nel meta, c’è anche un’invasione di Artefatti. Sembra che piano piano se ne stiano accorgendo anche i giocatori, visto che mentre continuo a rankare (attualmente Platino) su MTG Arena ne trovo sempre più provenienti proprio da Aetherdrift. Un’altra meccanica che per ora ho visto poco esplorata, è Esaurire, che consiste nell’attivazione di un unico effetto di una carta un’unica volta a partita. Probabilmente ha la sua esplosione massima quando si trova la combo giusta con il ripescaggio di tale carta dal cimitero, ma vedremo quanto si evolverà il meta in tal senso.
A tutto gas? No, velocità moderata
Aetherdrift è un set di Magic che incarna alla perfezione la sua anima frenetica e dinamica dal punto di vista visivo, grazie a un comparto artistico ispirato e un concept che grida velocità e caos. L’idea di una corsa inter-planare è affascinante, le fazioni sono caratterizzate in maniera brillante e l’esperienza visiva è tra le più coinvolgenti degli ultimi anni. Sul piano del gioco, tuttavia, la forte presenza di Carte Veicolo potrebbe non convincere tutti, soprattutto chi, come me, trova questa tipologia di carte un po’ legnosa da gestire. Fortunatamente, tra nuove meccaniche più dinamiche e una forte impronta aggro, il set offre comunque alternative valide per chi preferisce un ritmo di gioco più rapido.
Questo testo include collegamenti di affiliazione: in qualità di Affiliati riceviamo un guadagno sugli acquisti effettuati tramite tali link. Vi invitiamo a verificare i prezzi eventualmente indicati nel testo, in quanto potrebbero subire variazioni dopo la messa online.