The Hunt, duello acquatico | Recensione del successore della Battaglia Navale

The Hunt gioco da tavolo

Quando si pensa alle navi da guerra in tema giochi da tavolo, il pensiero non può che correre veloce verso Battaglia navale. Troppo celebre, del resto, il classico board game per non essere citato, con il suo sistema di gioco che da decine di anni a questa parte ha conquistato persone di ogni età. Un altro board game a fregiarsi di tale ambientazione è però The Hunt, gioco di Matthias Cramer ed Engin Kunter arrivato nel corso dell’estate sul mercato italiano grazie ad Asmodee. Dopo averlo provato nelle scorse settimane siamo ora finalmente pronti a parlarvene.

Battaglia navale

The Hunt è un duello asimmetrico a due giocatori che fa rivivere le vicende dell’Admiral Graf Spee, incrociatore pesante celebre per aver sostenuto la prima battaglia navale durante la Seconda Guerra Mondiale tra la Kriegsmarine, la marina tedesca, e la Royal Navy britannica. Il gioco di Cramer e Kunter rivive in particolare gli ultimi momenti di quel particolare conflitto, nel quale la nave pesante tedesca è braccata dalle forze inglesi dopo aver distrutto quasi una decina di navi mercantili del regno d’Albione.

I due giocatori in The Hunt prendono quindi uno il ruolo dell’Admiral Graf Spee, con l’obiettivo di affondare altre cinque navi mercantili, e l’altro della Royal Navy, che ha invece lo scopo di fermare le scorribande dell’incrociatore tedesco. Un board game come vi dicevamo poco fa quindi asimmetrico, dato che uno dei due partecipanti avrà a disposizione sole due navi, la già citata Graf Spee e la Altmark, mentre il secondo disporrà di tre differenti flotte, oltre che di 9 convogli commerciali da proteggere.

Una volta aperta la compatta e quadrata scatola di gioco, ci si ritrova dinnanzi tutto ciò di cui si ha bisogno per immergersi in The Hunt. Al suo interno vi è infatti il tabellone, 14 segnalini dedicati alle varie navi, 36 differenti carte di gioco, un dado, un comodo sacchetto e, infine, altri segnalini necessari al gioco. L’unica cosa assente, a cui si può tranquillamente porre rimedio utilizzando un qualsivoglia pezzo di carta, sono dei foglietti sui quale segnare i movimenti fatti dall’Admiral Graf Spee.

In generale tutti gli elementi sono di buona fattura, sia in quanto a materiali che sul piano della realizzazione grafica. La presenza delle bustine protettive per proteggere le carte è poi un elemento di pregio, un qualcosa di apprezzatissimo e che non si vede spesso, manco in opere contraddistinte da un prezzo maggiore.

Scontro asimmetrico

Come facilmente immaginabile dalla natura asimmetrica del gioco, The Hunt si sviluppa in dei turni differenti per il giocatore che si schiera sul fronte tedesco e per quello che sceglie invece di combattere per l’esercito britannico. Il tutto basandosi sulle abilità e caratteristiche di una serie di carte. Prima di arrivare a raccontarvi dello svolgimento della partita, è però cosa buona e giusta fare un passo indietro e vedere come predisporre il tavolo per il gioco.

The Hunt fortunatamente non richiede molto spazio a disposizione: il tabellone è infatti di 40x40cm, con il gioco che non necessita poi di un grosso utilizzo di altre parti di tavolo per carte o quant’altro. Insomma, con l’opera di Kramer e Kunter non dovrete preoccuparvi di tale aspetto.

Predisporre il tutto è poi molto semplice: il comandante della Admiral Graf Spee posiziona entrambe le navi sul tabellone a piacimento, indicando però con un segnalino solo il posizionamento dell’Altmark. Il giocatore “inglese”, invece, posiziona una flotta in un esagono predeterminato, le altre due su un tracciato dedicato e, infine, due navi mercantili casuali nelle rispettive zone di partenza. La posizione della Graf Spee resta quindi scritto su un foglietto di carta ed è ignota alle truppe britanniche, che hanno appunto come obiettivo quello di affondarla. I giocatori pescano poi cinque carte a testa e danno il via alla sfida.

Il giocatore tedesco svolge il suo turno usando una carta o utilizzando i punti azione per muovere le proprie navi, dopo di che può eventualmente attaccare un convoglio, riparare il proprio idrovolante e, infine, spostare dei punti azione in riserva. Quello britannico, invece, sposta innanzitutto i propri convogli mercantili di un esagono in avanti, avvicinandoli alla loro destinazione, dopo di che, tramite movimenti e ricerche delle proprie flotte, prova a scovare e ingaggiare l’Admiral Graf Spee. Possibile, inoltre, far avanzare nel tracciato dedicato tramite punti azione le altre due flotte, capaci una volta entrate in scena di mettere maggior pressione all’avversario.

Per vincere l’esercito inglese deve infatti distruggere l’incrociatore pesante tedesco o, eventualmente, portare in salvo ben 5 convogli mercantili. L’avversario al comando delle truppe provenienti dalla Germania deve invece affondare 5 navi commerciali nemiche per raggiungere la vittoria. Vi è infine anche un terzo modo per i britannici di vincere, che consiste in una particolare combinazione di carte durante una battaglia.

Il tutto, come vi dicevamo poco fa, ruota attorno alle carte. Ognuna di essa è infatti dotata sia di un effetto, che può essere attivato nel modo opportuno, che di un numero di punti azioni che si ottengono scartandola e che servono per muovere poi le varie imbarcazioni, sia sul fronte tedesco che su quello inglese. Carte che per la maggior parte sono basate su note storiche, rendendole così ancora più accattivanti.

Giudizio finale

The Hunt è un ottimo board game che inscena un duello asimmetrico tra due giocatori capace di intrattenere con il giusto mix di bravura, sorte e mistero. Le partite scorrono veloci e colme di suspence, riuscendo a mantenere un buon ritmo per tutta la loro durata. L’iniziale vantaggio tedesco è infatti nel corso del tempo controbilanciato dallo schieramento di nuove forze britanniche, con il gioco delle forze che cambia dinamicamente turno dopo turno.

Dopo qualche breve partita di assestamento per imparare regole e strategie, The Hunt riesce quindi a divertire alla grande, non richiedendo manco né troppo spazio né tempo per essere portato a termine. Insomma, non vi sono certo velleità di ricreare in modo storicamente accurato le vicende dell’Admiral Graf Spee, bensì quelle di far sfidare due giocatori con un sottofondo reale. Un obiettivo che il gioco di Cramer e Kunter colpisce in pieno.